Giaccherini: “Il mio ritorno è sfumato in extremis. Viali può imitare Bisoli”

La Pulce si confessa: “Avrei voluto chiudere la carriera a Cesena ma alla fine ho dato priorità alla famiglia. Rigoni è un superbig. E su quel ‘famoso’ rigore dato alla Juve vi dico che…”
27.10.2021 00:00 di  Flavio Bertozzi   vedi letture
Giaccherini: “Il mio ritorno è sfumato in extremis. Viali può imitare Bisoli”

A tu per tu con Emanuele Giaccherini. Per parlare di questo Cesena che è tornato a sognare ad occhi aperti la Serie B. Ma non solo.

Giaccherini, le manca il calcio giocato?
“Sì, un po’ mi manca. È normale. Ho corso dietro a un pallone per 30 anni. E non è mai facile smettere dall’oggi al domani. All’improvviso è venuta a mancare una parte importante della mia vita…”

Rimpianti?
“La voglia di giocare c’era ancora, per almeno un altro annetto avrei potuto tranquillamente esibirmi a buoni livelli. Ma fisicamente ero un po’… consumato. Dunque, la scorsa estate, ho fatto la scelta giusta al momento giusto. Nessun rimpianto…”

A Cesena hanno sperato sino all’ultimo in un suo revival in salsa bianconera.
“Lo ammetto: sono stato indeciso sino alla fine se tornare o meno a Cesena. Sino a luglio mi sono sentito quasi quotidianamente con l’amico Lelli. Avrei voluto chiudere dove tutto era cominciato, tanti anni fa. Ma…”

Ma?
“…ma a 36 anni si devono fare delle scelte. E io, soppesando tutte le variabili in gioco, ho scelto di appendere le scarpette al chiodo. A Cesena sarei venuto anche gratis, l’idea di tornare in Romagna era a dir poco stuzzicante, ma ho preferito ‘puntare’ sulla famiglia”.

Un uccellino ci ha detto che lei ora è più impegnato di prima.
“Ho tre figli, una moglie. Sto studiando da… allenatore. In più ho iniziato pure questa nuova ed affascinante avventura come opinionista a Dazn. Sì, non ho poi tutto questo tempo libero. Quasi quasi era meglio prima (risata, ndr).

Le gesta del Cesena farà allora fatica a seguirle…
“Tutt’altro. Sono invece informatissimo sul Cavalluccio. State andando forte, a Cesena. Fortissimo. I 4 gol rifilati al Teramo sono un gran bel segnale…”

In questo sorprendente Cesena rivede un po’ quel Cesena ‘bisolizzato’ che nel 2009 salì in Serie B?
“Le analogie, ad essere sinceri, sono poche. Quella volta noi partimmo davvero male. Dopo il terribile ko di Venezia c’era addirittura chi voleva cacciare Bisoli. In questa stagione, invece, Viali è partito subito forte. Almeno in trasferta. Mi auguro comunque che per il Cesena l’epilogo sia lo stesso del 2009…”

Il vero punto di forza di questo Cesena?
“Non ho dubbi: Bortolussi. Questo è un attaccante già da Serie B. Un attaccante in grado di spaccare le partite, sempre e comunque”.

Altri bianconeri che ammira particolarmente?
“Nardi. Caturano. Rigoni”.

Rigoni è una sua vecchia conoscenza.
“Con Nicola ci ho giocato assieme al Chievo, conosco bene il suo valore. Magari in questa stagione non è partito fortissimo, visto che è arrivato in Romagna in extremis e visto che negli ultimi due anni ha giocato poco. Ma qui stiamo parlando di un centrocampista di grande caratura, di un superbig per la Serie C”.

Il Cesena ha un altro superbig che non ha ancora sfoderato tutto il suo potenziale.
“Lo so bene: Missiroli. Anche per lui vale un po’ il discorso fatto pocanzi per Rigoni. Con loro due a pieno regime il Cesena non potrà più porsi dei limiti…”

Dunque Cesena da Serie B diretta?
“Assolutamente sì. Con questa squadra e il ritrovato calore del Manuzzi il Cesena può sognare in grande. Anche se…”

Anche se?
“Anche se attualmente, la mia vera favorita per la promozione diretta, resta il Modena”.

Il Modena?
“Al momento la classifica ‘dice’ Reggiana e Cesena. Ma il Modena di Tesser mi fa molta paura…”

Pescara fuori dai giochi che contano?
“Direi di sì. Il Pescara mi ricorda un po’ il percorso che sta facendo il Parma tra i cadetti. Non è mai facile rispettare pronostici della vigilia…”

Una curiosità: ma lei, ora che ha detto basta col calcio giocato, per chi fa il tifo?
“Per il Cesena, ovviamente”.

Lo sospettavo.
“In carriera ho indossato diverse casacche, anche blasonate. Ma nel mio cuore, al primo posto, c’è il Cesena. E non soltanto perché in Romagna ho vinto due campionati indimenticabili e raccolto una salvezza in A che ha fatto storia. E non soltanto perché in Romagna ho ancora tanti amici veri…”

I suoi seguaci ‘targati’ Cesena, oltre alle sue doti calcistiche, hanno sempre apprezzato la sua umiltà. La sua semplicità.
“E questa cosa mi fa un immenso piacere”.

I suoi detrattori, invece, ad intervalli (quasi) regolari tirano fuori quel discusso rigore che lei si procurò in quel ‘famoso’ Juventus-Cesena del 2011.
“Quel rigore non c’era. Ma io quel giorno cosa avrei dovuto fare? Andare dall’arbitro a dire che il penalty non era da assegnare? Suvvia, siamo seri. Di cosa stiamo parlando?! Io all’epoca ero un giocatore della Juventus, non del Cesena.  Che poi…”

Che poi?
“…che poi solo a fine partita, riguardando le immagini, ho visto che quel rigore non c’era. Prima no”.

Giaccherini, in bocca al lupo per tutto.
“Crepi. E forza Cesena!!!”

E ci rivediamo presto in Romagna…
“Promesso!”