Ponte Abbadesse: salviamo i campi della Nuova Virtus

15.12.2022 23:53 di Stefano Severi   vedi letture
Ponte Abbadesse: salviamo i campi della Nuova Virtus

Si fa presto a parlare di Cesena città dello sport, di sport popolare (cioè per tutti), di associazionismo e volontariato se poi alla prima vera occasione la città sembra sul punto di perdere il centro sportivo "Maraldi" di Ponte Abbadesse.

La storia. I campi da calcio del centro sportivo Maraldi vengono realizzati su terreni ceduti gratuitamente alla parrocchia di San Giovanni Bono con la promessa che rimangano ad uso gratuito della comunità. La parrocchia li affida alla polisportiva Nuova Virtus, una delle associazioni sportive di rilievo per Cesena, persino affiliate con la squadra del cavalluccio marino ma attiva in numerosi sport. La parrocchia è però ancora proprietaria dei terreni e dei campi - ha investito risorse economiche non indifferenti per la realizzazione - e nel 2022 arriva il curatore fallimentare dell'impresa edile Aldini a chiedere conto di un debito di quasi 80 mila euro che diventano circa 90 con le spese legali e gli interessi.

Nuova Virtus e parrocchia hanno un accordo:la polisportiva acquista i campi per poi cederli gratuitamente al Comune di Cesena affinchè rimangano a disposizione della comunità (come da volere dell'originario proprietario dei terreni). Resta solo il nodo di come reperire i 90mila euro necessari alla parrocchia per saldare il curatore della ditta Aldini. Nel frattempo i campi iniziano a fare gola anche ai privati e sul tavolo della parrocchia di Ponte Abbadesse arrivano diverse offerte già dall'estate 2022 quando si registra il primo momento di tensione nella trattativa tra Nuova Virtus e San Giovanni Bono. Poi le parti sembrano ritrovare un accordo ma la tregua non regge: la parrocchia a dicembre comunica che venderà i terreni ad un gestore privato per 135 mila euro.

A questo punto bisogna precisare che dal punto di vista legale la parrocchia di San Giovanni Bono ha tutto il diritto di vendere al migliore offerente anche ricavando 45mila euro per le proprie necessità oltre ai fondi da destinare alla chiusura del debito con l'ex Aldini. Però... i però sono tanti e grandi come case.

In primo luogo si trasformerebbe un centro di aggregazione di primaria importanza per Ponte Abbadesse nell'ennesimo centro sportivo privato a scopo di lucro (e nessuno di potrebbe meravigliare se in futuro spuntasse persino un campo di padel da quelle parti). Poi si verrebbe meno alla promessa dell'originario donatore dei terreni di lasciarli ad uso gratuito della comunità. Infine il Comune di Cesena perderebbe una risorsa bella e importante che stava per ricevere gratuitamente.

Al di là della querelle tra Nuova Virtus e il parroco di Ponte Abbadesse (ma non c'è bisogno di sottolineare quanto una società sana abbia bisogno di associazioni polisportive e non di parrocchie) è necessario pretendere che il Comune giochi un forte ruolo di garanzia nella vicenda. Può e deve farlo, anche perchè lo ha fatto in passato. Pur senza accollarsi i costi dell'acquisto dei campi e dei lavori (necessari) di ammodernamento, Palazzo Albornoz può farsi garante del prestito alla Nuova Virtus o addirittura sostenere la spesa e pianificare un rientro su base pluriennale. Del resto - lo ricordiamo bene tutti - un modello simile fu usato per i lavori all'Orogel Stadium Dino Manuzzi che spettavano al poi defunto Ac Cesena. 

Il centro sportivo "Maraldi" deve restare pubblico ed al servizio della comunità. Se ne parlerà lunedì sera in una assemblea pubblica  alle ore 20,30 presso lo spazio Cesuola in via Ponte Abbadesse 451 (ex Conad).