Quando Adriano Piraccini si travestì da Alberto Tomba

Trent’anni fa, subito dopo il triplice fischio finale di Bari-Cesena, sul terreno di gioco del San Nicola si scatenò una caccia all’uomo che è passata alla storia…
17.04.2024 00:00 di  Flavio Bertozzi   vedi letture
Quando Adriano Piraccini si travestì da Alberto Tomba

Quel 17 aprile dell’anno del Signore millenovecentonovantaquattro, dinnanzi (anche) al mitico riporto sfoggiato dall’inarrivabile Franco Strippoli, il Cesena di Bruno ‘Maciste’ Bolchi riuscì ad espugnare il San Nicola per 1-0. Grazie a un gol siglato da Calcaterra alla mezz’ora. Trent’anni dopo però, ripensando a quella partita, tutti si ricordano ‘soltanto’ di quell’abominevole rissa che andò in scena sul rettangolo di gioco subito dopo il triplice fischio finale decretato dal signor Rodomonti di Teramo.

Pugni, schiaffi, calci, spintoni, inseguimenti, minacce: successe di tutto e di più, quel giorno dentro l’Astronave. DI TUTTO E DI PIÙ. Il la alle ostilità lo diede il difensore barese Ricci, che tanto per gradire assestò un bel calcione alla gamba del portiere bianconero Maurizio Biato. A quel punto Adriano Piraccini (altro ex di turno, proprio come Biato) cadde nel trappolone confezionato dai Galletti e rifilò un pugno in faccia a Tovalieri. Quest’ultimo, a sua volta, cercò di vendicarsi immediatamente sul capitano del Cesena. Ma senza andare a segno. Ne scaturì così un’incredibile caccia all’uomo ai danni di Piraccia. Anche se il centrocampista bianconero, grazie a uno slalom degno del ‘miglior’ Alberto Tomba e grazie pure a un provvidenziale placcaggio di un agente della polizia su un indemoniato Protti, riuscì a dribblare tutta Bari e Provincia. E a guadagnare frettolosamente la via degli spogliatoi.

All’epoca il calcio non faceva ancora rima con Grande Fratello. Non c’erano ancora tutte quelle telecamere che al giorno d’oggi riescono a contarti – perdonatemi il francesismo – anche i peli che hai nel sedere. E così, nella pancia del San Nicola, al riparo da sguardi indiscreti, la rissa proseguì. Qualche giocatore bianconero fu preso di mira da 3-4 tesserati baresi che, tra le altre cose, volevano far pagare – a scoppio ritardato, quasi fuori tempo massimo – a Dolcetti & Friends il ‘patto di non belligeranza’ non rispettato nella sfida d’andata giocata al Manuzzi e vinta dal Cesena per 1-0 grazie a un gol siglato da Hubner al 90'. Quando dentro l’Astronave tornò finalmente la calma, dinnanzi alla telecamere di Mamma Rai, il trainer barese Materazzi se ne uscì poi con il virgolettato “Il calcio non è fatto per signorine, queste cose possono capitare…”. Epperò, il Giudice Sportivo, 48 ore dopo il Fattaccio appioppò a Piraccini sei giornate di squalifica.