Castorri: “Il mio ultimo atto? Omologare il sintetico di Villa Silvia”

A poco meno di un anno dal termine del suo secondo mandato l’assessore allo Sport di Cesena Christian Castorri parla di Cesena FC e non solo
01.01.2023 08:00 di  Gian Piero Travini   vedi letture
Castorri: “Il mio ultimo atto? Omologare il sintetico di Villa Silvia”

Non sono completamente di parte se mi interfaccio con Christian Castorri. Lo espellevo quando io arbitravo e lui allenava. Ho lavorato con lui in campagna elettorale a Cesena nel 2019. Lo ritengo un amico e un grande vicesindaco. Un fuoriclasse, in questo momento politico a Cesena. Forse l’unico davvero all’altezza di Enzo Lattuca, da quel punto di vista.
Quindi è un rischio per me pubblicare questa intervista, dove sicuramente ci sarà qualcuno che avrebbe osato di più, attaccato di più, scavato più a fondo.
Bene, nel caso, sono pronto a raccogliere tutte le domande e a sottoporgliele in una seconda intervista, magari a metà del girone di ritorno bianconero.
Intanto, vi chiedo di accontentarvi e, se potete, perdonarmi se sono sembrato troppo accondiscendente.

Le domande sono state fatte successivamente all’intervista di Castorri pubblicata pochi giorni fa sul Resto del Carlino.

Come Cesena Sport City, il progettone-brand che ha curato insieme a Lorenzo Tersi, sono stati fatti passi importanti lavorando sul PNRR. Qualcuno impatterà anche sul Cesena FC?
Cesena Sport City è un progetto di largo respiro che parte da due presupposti necessari per garantire un futuro all’importante mondo dell’associazionismo sportivo cittadino: la necessità di creare un nuovo modello di impiantistica sportiva cittadina, capace di offrire servizi che vadano oltre alla mera pratica sportiva e capaci di accogliere i giovani e le famiglie durante l’intera giornata. I centri sportivi, dopo la scuola e l’ospedale, sono i luoghi maggiormente frequentati della Città. I primi due interventi con risorse PNRR riguarderanno la riqualificazione del campo di atletica e il centro sportivo di Villachiaviche. Non mancheranno però come sempre interventi sullo stadio: dopo gli interventi conclusi qualche settimana fa sull’impianto di sicurezza con l’installazione di nuove telecamere, nel 2023 ristruttureremo le 22 scale e dovremo pianificare nel prossimo biennio il rifacimento della copertura.

L’entità degli investimenti sull’Orogel Stadium-Dino Manuzzi?
“Nel 2023 ci sarà un investimento per il Comune di 400 mila euro. Dal 2018 ad oggi siamo intervenuti con diversi lavori: l’allargamento e rifacimento in erba del campo, l’allargamento delle panchine e all’installazione di tutti i seggiolini nello stadio per poter accogliere l’Europeo Under 21, il rifacimento dell’impianto elettrico, l’installazione delle nuove telecamere. Negli ultimi 5 anni, sullo stadio, abbiamo investito circa 2,5 milioni”.

A proposito, nonostante AC Cesena spa sia fallita, lo stadio si chiama ancora Orogel Stadium-Dino Manuzzi: i naming rights – i diritti sul nome – ceduti dal Comune di Cesena ad AC Cesena spa che a loro volta li hanno girati a Pubblisole, non sono ancora tornati al Comune?
“No, non sono tornati al Comune”.

Attendiamo quindi il 2024, quando scadrà il contratto decennale sottoscritto nel 2014 tra AC Cesena spa – che non esiste più – e Pubblisole. Tra l’altro, ai tempi, solo il MoVimento 5 Stelle votò contro. Ancora, sullo stadio: Aiello e Lewis hanno parlato di spazio eventi e si sono mossi con alcuni professionisti del settore. Si sono già fatti sentire dall’Amministrazione in merito?
“Da subito la nuova società ha presentato la volontà di rendere lo stadio fruibile anche attraverso altre attività, però non ho ancora avuto il piacere di conoscere il progetto nello specifico. Valorizzerebbero ancora di più quello che è a tutti gli effetti un gioiello e darebbero la possibilità ai cesenati (e non solo) di poter contare su appuntamenti di rilievo nazionale e internazionale”.

A proposito degli americani. Capitolo fideiussioni: è stata fatta un’eccezione per la durata?
“Nessuna eccezione: la garanzia fideiussoria è stata presentata”.

Il Comune ha intenzione di intervenire sul centro sportivo di Villa Silvia? Se sì, come?
“Interverremo a breve con una manutenzione sul campo sintetico che ci consentirà di ottenere l’omologazione di 4 anni per le gare del settore giovanile. Recentemente abbiamo messo a norma la tribuna del campo principale e nel 2019 abbiamo realizzato la nuova palestra che ci è costata 500 mila euro”.

Il Corriere Romagna ha svelato i piani di Lewis e Aiello per un nuovo centro sportivo a Settecrociari, su terreni a destinazione agricola. Si è parlato di agevolazioni per l’edilizia sportiva, ma serve un cambio di PNG? Nel PUG ci sono gli strumenti per arrivare a questa nuova destinazione da parte degli americani?
“Non ho mai avuto occasione di parlarne con la società. Tuttavia, il Sindaco mi aggiorna costantemente rispetto ai vari confronti che lui ha avuto con la Società sul tema. Come lui stesso ha dichiarato vanno rispettati i passaggi dovuti che, nel caso specifico, non sono pochi. Oggi conosciamo le intenzioni della società, ma per capire che parte potrà fare il Comune di Cesena, ci serve conoscere il progetto sugli interventi da realizzare. Quando il Cesena ce lo presenterà, come facciamo di fronte ad ogni altro progetto, avvieremo il percorso di confronto con i vari enti (Provincia di Forlì-Cesena, Consorzio di Bonifica, Ausl). Un confronto che dovrà approdare anche in Consiglio Comunale per l’approvazione del progetto. Quanto tempo servirà, non dipenderà solamente da noi, ma anche dalla tempestività dei tecnici del Cesena: prima ci verrà presentato il progetto, prima potremmo avviare l’iter e prima potremo passare dalla teoria alla pratica”.

Mi viene in mente il titolo di una nota canzone di Loredana Bertè. Quali sono le tempistiche?
“Dipende dal progetto. Che, ripeto, non ci è ancora pervenuto”.

Con il Cesena avete parlato del progetto a medio termine?
“Nei professionisti – tanto più in una piazza che ha visto 13 campionati di serie A e decine di campionati di Serie B – è difficile parlare di progetti sportivi, perché la progettualità – che richiede tempo e pazienza – rischia di scontrarsi con il principale desiderio anche comprensibile dei tifosi di lasciare prima possibile la Lega Pro. Credo che proprio per questo la società abbia compiuto tutti i propri sforzi per allestire una squadra capace di giocarsi la Serie B, consapevoli del fatto che il risultato sportivo potrà condizionare anche ogni altro ragionamento, come quello degli investimenti per la realizzazione degli impianti sportivi. Tuttavia dobbiamo convincerci – anche per ciò che abbiamo dovuto affrontare nel 2018 – che la credibilità gestionale di una società di calcio – capace di garantire un futuro solido alla stessa – deve rappresentare una priorità, ancora di più del risultato sportivo, per tutti. La solidità societaria e la capacità organizzativa sono due elementi necessari per raggiungere risultati nel lungo periodo. Ma soprattutto per garantire il lungo periodo”.

Se il Cesena dovesse fallire la promozione ci potrebbe essere un rischio sui conti bianconeri, ritrovandosi a dover gestire un nuovo 2018, magari a fine legislatura?
“Non voglio nemmeno pensare al fallimento della promozione. Detto questo non credo possa essere una sola stagione di Lega Pro a mettere in discussione il futuro della società. Alla situazione del 2018 ci si è arrivati dopo quasi 80 anni di storia... ”.

E c’è anche poca propensione all’investimento sul territorio. Il caso Cesena Tigers è emblematico: abbiamo perso l’ennesima squadra di basket cittadina.
“L’impegno politico per sensibilizzare l’attenzione anche verso il professionismo di altre discipline l’abbiamo messo e continueremo a metterlo. Tuttavia nelle città – soprattutto quelle di dimensioni come Cesena – non è semplice garantire il sostegno economico ad alto livello per più discipline. A Cesena, per la storia calcistica cesenate, il calcio la fa da padrone”.

Faceva da padrone: adesso arrivano gli americani. New bosses in town, nuovi capi in città. Non ha l’impressione che qualcuno abbia smesso di ridare indietro a Cesena quello che Cesena ha dato?
“No. Le imprese nella nostra Città hanno sempre fatto il loro dovere verso il mondo dello sport di alto livello”.

Eppure il Cesena non è più dei cesenati. Ci consoleremo con quelle classifiche di Forbes dove nostri concittadini guadagnano posti. Vero è che una realtà storica come Romagna Iniziative si è riavvicinata al calcio a 5 locale: come giudica il campionato della Futsal?
“La Futsal è una realtà sportiva importante della nostra città. Da Assessore ho avuto la fortuna di condividere i continui passi in avanti – anche salti di categoria – compiuti dal 2014 ad oggi. Credo che meritino il sostegno e l’attenzione delle imprese cittadine”.

Pallacanestro, calcio a 5 e ora parliamo di eSports, una tematica seguita molto da Cesena 2024 [la lista con cui Castorri è stato eletto in Consiglio comunale, ndr] e in particolare dal consigliere comunale e delegato CONI Strinati, ma che stuzzicava anche Davide Veglia, ex consigliere di Cesena FC e forse l’unico della vecchia compagine che potrebbe tornare in gioco con Lewis e Aiello: perché non coinvolgere sulla tematica dell’inclusività degli sport elettronici anche i bianconeri?
“Gli eSports si stanno affermando sempre più. Dovremo avere la capacità di creare gli spazi necessari presso i principali impianti sportivi della città. In un simile contesto, potrebbe fungere anche da leva di stimolo per gli adolescenti per continuare a frequentare gli impianti sportivi, anche attraverso un’opportunità in più. Il Cesena in quest’ambito può giocare sicuramente un ruolo importante. Di coordinamento di tutte le associazioni sportive calcistiche rispetto allo sviluppo e alla promozione degli eSports”.

Guardandosi indietro, pensa che il percorso imboccato con il Romagna Centro sia stato quello giusto per il Cesena?
Sono fortemente convinto che il percorso intrapreso nel 2018 sia stato quello giusto. Furono settimane molto complicate, nelle quali abbiamo avuto la lucidità che serviva per creare tutte le condizioni necessarie per fare ripartire il calcio nel pochissimo tempo che avevamo a disposizione. In quel momento poter contare su un’organizzazione gestionale già consolidata ha fatto la differenza, in un contesto reso possibile dalle 28 aziende che – mettendosi in gioco avevano costituito la nuova società e sostenuto da un tifo che è rimasto un tifo da serie A anche in serie D. Un tifo, sia quello degli Ultras sia quello rappresentato dai club, che ci è stato davvero vicino in ogni passaggio: la loro passione e il loro attaccamento hanno aumentato in noi – che dovevamo affrontare scelte complesse – la responsabilità di non sbagliare. E, permettetemi, non abbiamo sbagliato.

Nel 2024 Cesena torna al voto. Chi sarà il nuovo Assessore allo Sport nel caso la coalizione di Lattuca vincesse ancora?
Per un anno e mezzo ancora non si pone il tema. E poi, fra un anno e mezzo la stessa domanda non dovrete farla a me. Fino all’ultimo giorno lavorerò con le stesse motivazioni del primo per garantire allo sport cittadino le condizioni necessarie perché possa esprimersi in futuro ancora meglio di quanto riesca a farlo oggi.