La convinzione di Allievi: “Ci sono i presupposti per la promozione in B”

Il difensore arrivato in Romagna dal Como durante lo scorso mercato di gennaio sta cominciando a ritagliarsi il suo spazio e vuole ottenere un altro salto di categoria.
08.04.2022 10:00 di Giacomo Giunchi   vedi letture
La convinzione di Allievi: “Ci sono i presupposti per la promozione in B”
© foto di Cesena FC

Arrivato tra un Calderoni ed un Frieser nel mese di gennaio, Nicholas Allievi, reduce dalla prestazione positiva contro l’Entella, sta comunque riuscendo a ritagliarsi il proprio spazio in questa seconda parte di stagione al Cesena, club con il quale vuole mettere in bacheca la terza promozione in Serie B della propria carriera. Ma cosa manca al Cavalluccio per ottenere questo benedetto salto di qualità? Parola al buon Allievi.

Lei ha conseguito ben due promozioni in Serie B con Juve Stabia e Como. Immagino senta più sua quella con il club campano, giusto?
“Sì, perché, oltre ad aver disputato una stagione intera, al contrario che con il Como, ho vissuto quella promozione da protagonista, giocando tutte le partite fino all’infortunio”.

Parlando proprio di quell’infortunio, quanto soffrì nel non poter terminare quella stagione da protagonista?
“È stata una mazzata, perché l’infortunio mi ha tenuto fuori proprio nella parte più bella. Non potermi godere le ultime partite e i festeggiamenti a pieno è stato brutto”.

È stato difficile invece ripartire dopo l’ultimo grave infortunio accusato lo scorso anno al tendine d’Achille? Cosa le risultava più complicato?
“La ripresa è stata lunga, mi ha tenuto fuori per otto-nove mesi. C’è stato bisogno di riprendere grande confidenza con il campo, non è stato facile rientrare. Però a livello di impatto non mi ha lasciato strascichi. Quando ho ripreso, il tendine ha risposto subito bene e non ho più avuto problemi”.

Al Como si aspettava un epilogo diverso? Pensava di potersi affermare anche in Serie B?
“L’unico mio rimpianto è quello di non essere mai riuscito ad affrontare la Serie B al pieno delle mie forze. Entrambe le stagioni di B che ho disputato sono state condizionate dalla ripresa da un infortunio. Io a Como quando sono rientrato a gennaio, ho parlato con la società e con il direttore. La loro volontà era quella di un mio rientro in rosa, così che io potessi giocarmi le mie carte. Però ho preferito fare valutazioni diverse, decidendo di cogliere questa opportunità che mi ha dato il Cesena per vari motivi”.

Cosa ha pensato quando il Cavalluccio ha bussato alla sua porta a gennaio?
“Scendere di categoria è stata una cosa su cui ho riflettuto parecchio, ma alla fine ho deciso così che ne sarebbe valsa la pena arrivare in una piazza di tale livello”.

Una piazza più calorosa rispetto a Como, no?
“Sì, sicuramente, è un altro tipo di piazza. Como è seguita però a Cesena è nettamente più importante il modo in cui viene vissuta la squadra. Avevo anche altre squadre di alta C che mi avevano contattato, ma il blasone del Cesena mi ha tolto ogni possibile dubbio”.

Dopo un avvio dietro nelle gerarchie e rotazioni, ora è reduce da due partite disputate da titolare contro Fermana ed Entella. Come giudica queste sue due prove?
“La mia partenza è stata un po’ particolare, essendo reduce da un lungo infortunio e con poca condizione fisica. Ora però sto riacquistando ritmo partita. Le prestazioni a livello personale penso che siano in crescendo; con l’Entella ritengo di aver fatto una buonissima partita. A Fermo è stata un po’ una partita particolare per tutta la squadra. L’importante ora è entrare in condizione e ad avere continuità per arrivare al 100%”.

A Fermo non è stata proprio una prova brillante…
“In generale è stata una prova difficile e comunque non al massimo. Con l’Entella credo invece che la squadra abbia fatto una grande partita. Poi gli errori ci sono sempre, ma abbiamo raccolto tre punti fondamentali”.

Questa sua buona prestazione contro i liguri pensa che possa influenzare le scelte di mister Viali, nonostante l’imminente ritorno dei titolari in difesa?
“Mi auguro di sì. In una squadra che vuole competere ad alti livelli, la sana concorrenza è la base per poter far bene. Più giocatori importanti hai in ogni ruolo, più aumenti il livello generale della squadra. Arrivati a questo punto tutti si devono sentire titolari, anche perché le partite sono ravvicinate e i playoff saranno lunghi. All’interno della rosa penso che sarà un ballottaggio fino alla fine”.

A giugno lei andrà in scadenza di contratto. Spera, e crede, che rimarrà al Cesena anche nella prossima stagione?
“Sì, le mie prospettive future dipendono tanto da come andrà l’anno. Io voglio dimostrare il mio valore come sto iniziando a fare. A fine anno valuteremo insieme alla società il da farsi. Se ci sarà la possibilità di proseguire ben venga. Io sono ottimista e ci spero”.

Lei sa bene cosa serve per ottenere una promozione in Serie B. Cosa pensa manchi ancora al Cesena?
“Io credo che ci siano i presupposti, perché come ho detto quando sono arrivato qui, un elemento fondamentale per poter vincere è l’unità del gruppo, che vedo ben presente in questa squadra. Poi ovviamente ci sono tantissime dinamiche ed episodi che condizioneranno l’andamento dei playoff, ma noi abbiamo il dovere di crederci”.

Anche se di fatto i playoff, che per fortuna a breve cambieranno formato, sono una sorta di roulette russa…
“Sì, per fortuna a breve cambieranno. È un sistema che non ha senso, sono veramente troppo lunghi”.

Lei a breve compirà trent’anni, un’età chiave nella carriera di un calciatore. Che momento è questo nella sua carriera?
“Credo sia un momento in cui un giocatore raggiunge una certa maturità ed esperienza da mettere sul campo che magari prima mancava. Tante volte dicono che dagli errori e dalle sconfitte si impara, adesso posso confermare che è tutto vero. Sono consapevole del mio valore e penso di avere l’esperienza giusta per affermarmi in Serie C e spero anche in B. Gli infortuni non mi hanno aiutato, perché sono stati due belli ostacoli da superare… Ma anche questo fa parte della carriera di un giocatore e aiuta tanto a crescere”.

Quale caratteristica di un attaccante pensa la mette più in difficoltà? Oserei dire la velocità dopo le due scorse partite…
“Sì, l’attacco della profondità continuo e la velocità sul lungo le posso soffrire. Nei primi metri un attaccante veloce mette in difficoltà qualunque difensore, è normale. Le strutture fisiche influenzano molto in questo. Però a livello fisico non trovo delle difficoltà ad affrontare degli attaccanti”.

Come vede la prossima partita contro il Montevarchi?
“Sarà un’altra partita di Serie C, un’altra battaglia, un’altra finale. Ormai tutte le partite sono determinanti. C’è da mantenere il terzo posto e da andare a vincere a Montevarchi. Della partita nello specifico ti posso dire che sarà una partita di grande battaglia, perché loro devono salvarsi ma noi abbiamo obiettivi ben più importanti”.

Possiamo aspettarci una sua riconferma o con il ritorno di Gonnelli e Ciofi pensa di ripartire dalla panchina?
“Questo non lo so, ancora stiamo provando tanto in settimana. Io mi auguro di partire titolare, ma questa è una scelta che spetta al mister”.