MA VOI SAPETE RISPONDERE A QUESTA DOMANDA?

Regalatevi un paio di minuti e provate a dare una risposta a questo quesito ‘targato’ rigorosamente Cesena.
03.11.2021 15:45 di  Flavio Bertozzi   vedi letture
MA VOI SAPETE RISPONDERE A QUESTA DOMANDA?

Mettete per un attimo da parte le vostre ansie. Le vostre paure. Le vostre certezze.

La Terra che muore. L’Italia che affonda. La benzina che aumenta. Il datore di lavoro che urla. La suocera che rompe. I vipponi di Signorini che strippano. Il chihuahua di vostra figlia che caga come se non ci fosse un domani. 

E tornate a pensare al caro ‘vecchio’ calcio.

Almeno per un paio di minuti.

Ok?

Vi faccio allora una domanda sul variegato mondo del Cavalluccio.

Mettetevi le cuffie.

Concentratevi.

Siete pronti?

Bene.

Posso andare.

Nell’ultimo annetto – giorno più, giorno meno – qual è stato l’evento più importante accaduto a Cesena?

Pensateci bene.

Mi raccomando.

Dunque?

Che mi dite?

La terribile sconfitta ‘draghiana’ maturata ai play-off con il Matelica?

Risposta sbagliata.

La malefica fumata nera regalata dalla trattativa con gli americani?

Altra risposta errata.

L’attesissimo ritorno degli ultras in Curva Mare?

Niente, non ci siamo neppure questa volta.

Dai, vi arrendete così?

Che delusione.

Vi voglio dare un’aiutino.

Pensate a un superbig di questo Cesena.

A uno dei grandi protagonisti (anzi, al più grande protagonista) di questo secondo posto colorato di bianco e nero.

No, il pur bravissimo Bortolussi questa volta non c’entra niente.

Viali? Zebi? Orogel?

Acqua.

Favale? Ciofi? Steffè?

Fuochino.

Ecco, bravi.

Stavo pensando proprio a lui.

A Nardi.

A questo Nardi che, anche in questo start di stagione, ha saputo regalare al Cavalluccio punti pesanti.

Pesantissimi.

Forse sei, anche sette.

Diciamo anche otto.

Da solo.

E non esagero.

Certo che non esagero.

Che l’ex portiere del Santarcangelo, pure nella scorsa stagione, aveva fatto cose straordinarie.

Ma, in queste prime 12 giornate, si è proprio superato.

Appena cinque i gol incassati.

Otto gare terminate con la porta immacolata.

Tanta roba.

Tantissima roba.

Si, vabbè.

E la risposta al quesito fatto in apertura?

Arrivo, arrivo.

Risposta: nell’ultimo annetto, l’evento più importante accaduto in riva al Savio, è stato l’infortunio del ‘povero’ Satalino consumatosi al minuto trentacinque di quel ‘famoso’ Cesena-Fano.

Ricordate, vero?

Brutto a dirlo, ma è così.

Quel giorno, il Cesena, ha salutato definitivamente un portiere (ancora) acerbo e leggerino.

E, al contempo, ha dato il benvenuto a un numero uno con gli attributi.

A un numero uno che – con le sue parate, con la sua esperienza, con il suo carisma – ha fatto svoltare il Cesena.

Quel giorno il Cesena ha cambiato pelle.

Dentro e fuori dal campo.

Lo dicono i numeri, ma non solo.

È il destino, signori miei.

Che in passato, sempre a Cesena, c’è gente che ha svoltato grazie (anche) a un funerale o un attacco di dissenteria altrui.

Giusto?