Donnarumma: “L’abbraccio con la Curva Mare all’esterno del Manuzzi? Un gesto spontaneo e doveroso”

L’esterno campano è andato solo vicino al gol nell’ultima gara contro il Pontedera ma questa è già di fatto la sua stagione più prolifica. La squadra è pronta per una nuova battaglia ad Ancona.
25.01.2024 12:00 di  Adriano Antonucci   vedi letture
Donnarumma: “L’abbraccio con la Curva Mare all’esterno del Manuzzi? Un gesto spontaneo e doveroso”
© foto di TuttoCesena

Percorre chilometri su e giù per la fascia sinistra presidiata con quantità e qualità. È entrato in punta di piedi nel mondo bianconero diventando presto uno degli uomini chiave nello scacchiere di Mimmo Toscano: Daniele Donnarumma è uno dei leader del Cesena 2023-2024. Con lui ci avviciniamo alla trasferta di Ancona.

Donnarumma, qual è stato il suo impatto con il Cesena?
“Molto positivo, sono arrivato in una piazza calorosa che mi ha fatto subito sentire a mio agio. Ho trovato esattamente ciò che mi avevano descritto quando mi hanno contattato, sono davvero felice qui”.

Lei nasce come terzino di una difesa a quattro, oggi invece sta agendo come esterno di centrocampo e, forse non a caso, sta vivendo la sua stagione più prolifica in carriera. Si sente esaltato da questa intuizione di mister Toscano?
“A dir la verità nella mia carriera ho giocato in tutti i ruoli di fascia, sia da terzino che da centrocampista. Al di là di questo però, non posso negare che alla base delle mie prestazioni in zona gol ci sia la mano del mister e il suo modo di giocare. Va detto anche che stiamo facendo un campionato di vertice e quindi è più facile ritrovarsi sui piedi delle occasioni buone, ma al netto di tutto, il modo di giocare di questo Cesena esalta le mie caratteristiche”.

Tra le sue caratteristiche principali c’è la personalità: la mostra nei momenti difficili quando il pallone scotta, ma lei sa come gestirlo. Qual è il suo ‘segreto’?
“Ho trentun anni e credo di essere arrivato all’apice della maturità, ho piena consapevolezza dei miei mezzi. Oggi, sono conscio di cosa posso dare alla squadra in tutti i momenti della partita. Abbiamo parlato prima della fase offensiva, ma in tante situazioni mi è capitato di dover difendere e gestire momenti difficili: so quello che si deve fare”.

È entrato in punta di piedi in un gruppo già formato diventandone presto un punto di riferimento, si sente un leader di questa squadra?
“In questo gruppo ci sono tanti leader. Non nego però di essere visto come punto di riferimento dai giovani e questo è dovuto a tutto quello che è il lavoro che viene fatto in settimana. L’essere sul pezzo in allenamento è fondamentale per poter arrivare al top in partita e questo è l’esempio da dare ai ragazzi”.

Quanto è stata importante l’esperienza a Cittadella nella sua crescita?
“Fondamentale. Nei due anni in Veneto ho passato momenti belli nei quali mi sono sentito importante e al centro del progetto, ma anche momenti più duri nei quali ho giocato poco: proprio questo mi ha aiutato a crescere e a raggiungere una maggiore maturità”.

Venendo all’attualità, con il Pontedera si è visto uno dei più bei Cesena della stagione: quanti margini di miglioramento ha secondo lei questa squadra?
“Sicuramente abbiamo ancora ampi margini di miglioramento, come diceva il mister nel post partita dobbiamo imparare a gestire meglio le situazioni. Nel secondo tempo avremmo dovuto rischiare meno. Sono fiducioso che si possa raggiungere un livello ancora più alto”.

A proposito della gara di sabato, l’abbraccio con la Curva Mare all’esterno del Manuzzi nel post gara rimarrà forse uno dei momenti più iconici della stagione.
“È stato un gesto bello, spontaneo. Loro per noi sono un fattore fondamentale e dopo una prestazione del genere era doveroso ringraziarli e raccogliere il loro abbraccio. Qualcosina ci eravamo detti prima della partita, ma la gioia di quel momento è stata assolutamente spontanea”.

Ad Ancona vi aspetta un’altra partita scorbutica, come state gestendo la pressione che cresce giornata dopo giornata?
“La pressione la stiamo avendo sin dall’inizio. Abbiamo esordito con una sconfitta che ci ha fatto capire ancor di più quella che è la nostra responsabilità. Fin qui abbiamo dimostrato di saper gestire ciò che viene dall’esterno, l’unico modo per farlo è lavorare sempre al 110% per mettere in campo quelle che sono le idee del mister”.

La Torres, dal canto suo, sembra non voler mollare e dietro c’è qualcuno che ancora spera…
“Io credo che alla fine sarà sfida a due tra noi e la Torres. Chiaramente c’è qualche squadra più indietro che spera ancora che davanti possiamo perder qualcosa, ma alla fine penso che saremo noi e la squadra sarda a contenderci il primato”.

Tornando alla sua esperienza, la Romagna è una terra accogliente e capace di stregare un po’ tutti, quanto ha influito nel suo ambientamento?
“Cesena è una città bellissima, accogliente, e con la mia famiglia mi sono subito sentito a casa. Questo è un fattore fondamentale per dare poi il meglio in campo”.

Chiudiamo con una battuta: quante volte le hanno chiesto se per caso è parente di Gigio e Antonio Donnarumma?
(Ride ndr) Sempre, in ogni intervista da ormai tanti anni. No, non sono un loro parente. Il mio è un cognome diffusissimo in Campania ed è una normale omonimia”.