IO ODIO

Dicesi Odio una risoluta ostilità che implica (soprattutto) un atteggiamento istintivo di condanna associato a rifiuto oppure una ripugnanza verso qualcosa/qualcuno.
06.10.2022 13:30 di  Flavio Bertozzi   vedi letture
IO ODIO

Odio le buche sull’E45.

Odio le canzoni di Tommaso Paradiso.

Odio il Grande Fratello.

Odio la Notte Rosa.

Odio gli stilisti che disegnano le terze (e le quarte) maglie delle squadre di calcio.

Odio gli addetti stampa nostrani.

Odio le Piadelle del Mulino Bianco.

Odio i moralizzatori.

Odio gli abominevoli virgolettati partoriti da Laura Boldrini.

Odio i trenini di Capodanno che partono sulle note (anche) di Maracaibo.

Odio gli stupratori, i pedofili, gli assassini, i violenti.

Odio il trash ‘targato’ Barbara D’Urso.

Odio chi ha sempre in bocca la ‘parolina’ resilienza.

Odio la Ztl di Bologna.

Odio i laureati con 110 e lode in politicamente corretto.

Odio i monopattinisti che viaggiano controsenso.

Odio i cibi vegani.

Odio i ristoranti cinesi.

Odio la nebbia.

Odio gli hater di borgata.

Odio i monologhi di Roberto Saviano.

Odio le Sprint Race di F1.

Odio i doppiosciarpisti.

Odio i canditi dentro al panettone.

Odio i leccaculo di professione che sanno sempre quali sono i culi (giusti) da umettare.

Odio i Tutor dell’A14.

Odio le code alle Poste di Gatteo a Mare.

Odio i bugiardi, gli arroganti, i permalosi.

E poi odio la Coppa Italia di Serie C.

Sì, la Coppa Italia di Serie C.

Quella Coppa (pardon, Coppetta) che - al di là delle solite dichiarazioni di facciata - non interessa a nessuno.

Quella Coppetta che non serve proprio a un cazzo.

Quella Coppetta che andrebbe abolita su-bi-to.

Quella Coppetta che si gioca sempre ad orari abominevoli, in giornate lavorative.

Quella Coppetta che va in scena in stadi vuoti, in stadi al gusto di depressione.

Quella Coppetta che fa perdere tempo prezioso ai club, agli allenatori, ai giocatori, agli addetti ai lavori, ai tifosi.

Ecco, sì: soprattutto ai tifosi.

Tifosi che – per poter seguire questa cazzo di Coppetta dove si esibiscono per lo più superbaby alle primissime armi, riciclati speciali o abbonati alla panchina – devono pure chiedere al loro datore di lavoro mezza giornata di permesso.

Poche ore fa il Cesena ha passato il turno battendo 3 a 1 la Fermana?

Chissenefrega!

Sì, chissenefrega.

È a Siena che bisogna vincere.

Lunedì sera.


PS: Ieri pomeriggio, per Cesena-Fermana, 694 spettatori paganti per un incasso di 2.900 euro. Aposto (tutto attaccato, senza spazi)