Inter-Cesena: tifosi neroazzurri in fuga

È il giorno di Pasqua, più precisamente è il 30 marzo 1975, e il Cesena ha appena espugnato nientemeno che San Siro con un gol di “Micio” Orlandi. Nonostante la festività, per quella trasferta in casa dell’Inter il compianto Fulvio Valzania, indimenticato primo presidente del Centro Coordinamento, era riuscito a riempire un pullman sul quale c’ero anch’io, appena diciottenne, ma ormai perdutamente innamorato del Cesena.
A quei tempi negli stadi non esistevano settori riservati agli ospiti, né parcheggi protetti dalle forze dell’ordine e quindi, alla fine della partita, ci incamminiamo con calma verso il nostro pullman felicissimi per la vittoria. Lo sterminato piazzale di San Siro è pressoché vuoto. Saliamo sul nostro torpedone e ci accorgiamo che manca qualcuno. Contemporaneamente notiamo che a un centinaio di metri avanzano verso di noi, con fare minaccioso, 30 o 40 tifosi neroazzurri. La preoccupazione è evidente. Valzania, mentre guarda con trepidazione se arrivano i nostri tifosi ritardatari, raccomanda a tutti di stare seduti, di tirare le tendine e di non fare alcun gesto. Non la pensa così un nostro grande tifoso, purtroppo compianto, Michele Rizzo, muratore, calabrese di origine, ma da anni trapiantato a Cesena. Michele, che non era proprio uno stinco di santo e nemmeno tanto bello da vedersi, si alza dal proprio posto e, nonostante il parere sfavorevole di Valzania, si fa aprire la porta del pullman. Si tira su il bavero del cappotto, si aggiusta la coppola e con molto coraggio, completamente solo, va incontro agli interisti che ormai sono a poche decine di metri. Dentro al pullman, in un silenzio disarmante, sono in molti che pensano al peggio. Michele avanza con passi decisi e si mette la mano destra in tasca fingendo di puntare una pistola! Pochi attimi e tutti gli interisti si danno alla fuga disperdendosi in lontananza! Il pullman esplode in un boato come ad un gol del Cesena, mentre Michele rientra fra gli applausi accolto come un eroe. Nel frattempo arrivano anche i ritardatari e, mentre comincia a fare buio, il pullman può avviarsi verso Cesena.
Diego Rifolfi
La storia siamo noi della settimana scorsa lo puoi leggere QUI.