Non c'è tempo per pensare

31.01.2019 07:00 di  Stefano Severi   vedi letture
Non c'è tempo per pensare

1. Nona vittoria nelle ultime dieci partite, 28 punti totalizzati su 30 disponibili, vantaggio di undici lunghezze, pur con una gara in più, sulla seconda in classifica. Giochiamo male, è vero, ma in classifica non si nota più di tanto.

2. Oggi Angelini è sotto processo, e fondamentalmente è giusto che sia così, perché gli obiettivi sono cambiati rispetto a due mesi fa: prima era importante semplicemente vincere il campionato, ora conta anche come lo si vincerà.

3. Sembra quasi banale ripeterlo: i mesi che separano il Cesena dal ritorno tra i professionisti costituiscono la base per la squadra del prossimo anno. L’asticella è destinata ad alzarsi e tutti devono dimostrare qualcosa in più, allenatore compreso.

 4. Il problema non è stato tanto l’aver fatto un esperimento con il cambio di modulo: si tratta di un tentativo legittimo, probabilmente anche doveroso per dar senso a una seconda parte di gara altrimenti quasi inutile.

5. Il vero errore di Angelini è stato l’aver perso completamente il controllo di una macchina che nel primo tempo filava via liscia con il pilota automatico e che nel finale di gara sbandava paurosamente a ogni semicurva.

6. Prendiamo Rutjens e riguardate la sua espressione dopo il primo errore commesso: tensione alle stelle, quasi panico. Inconcepibile vista la situazione sia della partita con l’Agnonese che di classifica del Cesena, eppure la paura ha tagliato le gambe a quasi tutti.

7. Ad Angelini va quindi rimproverato il fatto di non aver rimesso immediatamente mano alla squadra cercando di ripristinare quegli automatismi persi con il passaggio a tre dietro; al contrario i cambi hanno aumentato l’anarchia.

8. Dal punto di vista mentale questa squadra è ancora fragilissima e questo è il suo più grande limite. I bianconeri hanno dominato in lungo e in largo le ultime due gare e per poco non raccoglievano appena un punto in tutto.

9. La storia però non si fa con i se e con i ma, e la classifica dice che il Cesena corre più che mai. Il calendario è talmente fitto che non c’è quasi tempo per pensare, e questo non può che essere un bene. 

10. Soprattutto è un bene non aver tempo di pensare di essere forti: è questo, storicamente, il peccato capitale che ha sempre ucciso i sogni bianconeri.