Lunga vita al muro
1. Nella giornata in cui gran parte del pianeta festeggia la caduta di un muro, noi all’Orogel Stadium ne abbiamo eretto un altro, quello a protezione della porta di Marson.
2. Il Cesena più bisolizzato della gestione Modesto, un 3-5-2 che con gli esterni perennemente bassi e Franco che rientra a centrocampo si trasforma in una sorta di 5-4-1, permette finalmente ai bianconeri di mantenere la porta inviolata.
3. Nessuna paura di commettere un fallo tattico e prendersi il cartellino, attaccanti avversari seguiti a uomo e veloci ripartenze: il calcio sa essere bello anche quando è semplice.
4. Il cambio di atteggiamento, e probabilmente anche di mentalità (ma questo lo vedremo più avanti), ha permesso a Modesto di ottenere anche un risultato non da poco: inserire Marson, come richiesto dai piani alti, al posto di Agliardi senza alcun contraccolpo negativo.
5. La vera sfida era togliere una pedina come Agliardi fondamentale per guidare la difesa – già alle prese con troppi errori di gioventù – per rimpiazzarlo con un altro giovane (e quindi meno esperto). Il catenaccio di Modesto in questo senso è stata l’arma vincente.
6. Per una volta si può dire davvero che, come nelle favole, vissero tutti felici e contenti. La società e felice per una squadra piena di under – e in questo, nonostante l’abissale differenza di budget, siamo un po’ come a Rimini – Modesto è felice perché ha fermato la squadra col migliore attacco del campionato e i tifosi finalmente… almeno hanno visto battaglia per 90 minuti.
7. I problemi certo non svaniscono istantaneamente: la vittoria continua a mancare da troppo tempo e la classifica è ancora deficitaria. Allo stesso tempo sarebbe inesatto parlare di squadra in crescita perché di grossi passi in avanti non se ne sono visti: però sono cambiati modulo e atteggiamento, e già questo basta per sperare nella svolta.
8. Si potrebbe poi approfittare del caso Reggio Audace per sottolineare come la società emiliana sia stata brava nel gestire la transizione dalla D – il salto nella categoria superiore è arrivato tramite ripescaggio – e nell’aver dato forza ad un progetto che li ha proiettati ai piani alti della C.
9. Il Cesena, come ormai ben noto, ha deciso invece di rivoluzionare tutto e di ripartire da zero, con risultati altalenanti. Da un lato è positivo come questo Cesena abbia già giocato 4derby tra campionato e coppa, tutti in trasferta, vincendone due e pareggiandone altrettanti: dall’altro è doveroso ripetere che il budget bianconero sia più del doppio di quello del Rimini o del Ravenna.
10. Ah, poi c’è De Feudis, quello che il Cesena stava ancora una volta per lasciare a casa questa estate. Forse perché a Martorano uno come il Conte non l’avete mai avuto.