ESCLUSIVO Toscano: “Voglio portare il Cesena in B. E poi…”

A tu per tu con il mister bianconero: “46 punti in 19 gare? Proveremo a fare ancora meglio. Cristian Shpendi è più forte del gemello. Sì, forse dietro la coperta è un po’ corta…”
31.12.2023 12:10 di  Flavio Bertozzi   vedi letture
ESCLUSIVO Toscano: “Voglio portare il Cesena in B. E poi…”

La mia ultima intervista (in esclusiva) dell’anno? È per Domenico Toscano.

Mister, il suo Cesena ha raccolto 46 punti sui 57 disponibili. Meglio di così, nel girone d’andata, non si poteva proprio fare…
“Ed invece, secondo me, qualcosina in più si poteva fare. Contro Sestri Levante e Pineto, ad esempio, abbiamo raccolto meno di quanto seminato. Molto meno…”

Poi ci sarebbe da parlare anche del vostro debutto da film horror sfoderato ad Olbia…
“Quella è una storia a parte. Ci siamo presentati a quella partita con diverse assenze. E poi, Prestia e Corazza, quella sera non dovevano neppure giocare. Per poter scendere in campo hanno dovuto fare delle infiltrazioni…”

La sua truppa, sinora, ha perso soltanto una gara. Proprio come la Torres. A proposito: secondo lei la band di Greco durerà sino alla fine?
“Sai che ti dico, Bertozzi? Che io, alla Torres, non ci penso neanche. Noi dobbiamo pensare soltanto a noi stessi. A limare ulteriormente i nostri difetti. Abbiamo messo via 46 punti in 19 gare? Bene. Benissimo. Ma sono convinto che questa squadra, nel girone di ritorno, potrebbe fare anche meglio…”

Difficile.
“Sì, difficile. Ma non impossibile. Noi ci proveremo…”

La gara che sceglierebbe come spot bianconero di questa vostra prima parte di campionato?
“Il 5-2 col Rimini. Appena andati sotto, ci siamo subito rimessi in carreggiata. Poi abbiamo dilagato, facendo vedere anche del bel calcio. In uno stadio da urlo…”

Cristian Shpendi, attuale capocannoniere della squadra, è più forte di suo fratello Stiven?
“Stiven è un attaccante più fisico. Cristian, invece, è un attaccante più tecnico. Più rapace negli ultimi 16 metri. Sono forti tutti  e due, gli Shpendi. Però sì, forse Cristian (a proposito: su di lui, in vista del mercato di riparazione, continua il forte pressing di Sampdoria e Pisa, ndr) è un po’ più completo. Più forte…”

Pieraccini e Francesconi, zitti zitti, sono diventati titolari inamovibili.
“La loro crescita arriva da lontano. Però è palese che, in questa prima parte di stagione, questi due ragazzi hanno fatto dei passi da gigante. Merito loro, ovviamente. Ma anche di un gruppo che li ha aiutati nel loro percorso di apprendimento…”

A proposito di baby bianconeri in rampa di lancio. Berti, in questo girone di andata, avrebbe meritato ancora più spazio. Dico bene?
“Ancora con questa storia di Berti?!? (sospirone, ndr).

Assolutamente sì: ancora con questa storia di Berti. Perché in questa squadra non c’è un altro giocatore con le stesse caratteristiche del Talento di Calisese…
“Io cerco sempre di scegliere la miglior formazione possibile in base all’avversario che mi trovo davanti, in base al tipo di gara che voglio fare, in base al lavoro settimanale dei ragazzi. Io lo so bene che Berti può dare tanto a questo Cesena. Però ho tanti giocatori a disposizione e le variabili in gioco sono tante…”

A Perugia, quando nel pre-partita è stato comunicato l’undici iniziale bianconero, molti tifosi l’hanno mandata a quel paese…
“Immagino. Però dopo…visto che gran partita che abbiamo fatto? È bello poter scegliere tra tanti possibili titolari. Ho a disposizione un grande gruppo…”

In rosa manca però un ‘vero’ vice-De Rose.
“Bertozzi, so già dove vuoi arrivare. Ma, al momento, il mercato è l’ultimo dei nostri pensieri. Certo, dobbiamo rimanere vigili. Vedere cosa succede attorno a noi…”

Là dietro, per il Cesena, la coperta è corta. Anzi, diciamo pure cortissima…
“È corta perché Ciofi si è operato e dovrà rimanere fuori per qualche altra settimana…”

Ciofi, se tutto va bene, tornerà abile ed arruolabile soltanto a metà febbraio.
“Sul prendere un altro difensore ci stiamo ragionando. Senza fretta. Con Ciofi ai box per altre 5-6 settimane, in effetti, a livello numerico un altro difensore potrebbe servire (anche perché Coccolo potrebbe fare le valigie, ndr). Vediamo…”

Corazza, negli ultimi 3 mesi, ha segnato appena un gol. Preoccupato per questo periodo di appannamento del Joker?
“Assolutamente no. Vero, Simone in passato ci ha abituato a ben altri numeri. Però sapete benissimo che la vita da bomber è strana: ci sono dei momenti in cui ogni palla che tocchi va dentro ed altri momenti dove tutto ti gira storto. Fidatevi: Corazza tornerà presto a segnare…”

Ogunseye e Bumbu, al momento, fanno rima con nebulosa.
“Roberto è partito forte, segnando 2 gol nelle prime 2 uscite. Poi, complice un infortunio e l’esplosione di altri suoi compagni di reparto, ha trovato meno spazio. Jonathan ha qualità fisiche straordinarie. Deve solo trovare un po’ più di equilibrio in campo…”.

Ora il Cesena è primo. In riva al Savio regna l’entusiasmo. E, quando si parla di Toscano, scorrono fiumi di melassa. Dopo il doppio pari raccolto con Sestri Levante e Pineto, però, molti tifosi invocavano il suo esonero…
“E quindi?”

E quindi qui scatta un’altra domanda: come ha vissuto quel periodo, chiamiamolo così, complicato?
“Chi sceglie di fare il mestiere dell’allenatore sa bene che non si può sempre piacere a tutti. Io comunque, dopo quei due pareggi, sono andato avanti per la mia strada. Come ho sempre fatto. Senza curarmi troppo di coloro che chiedevano (pacchianamente, stupidamente, ndr) il mio esonero…”

Poche ore e il 2023 ci saluterà. Ecco, il 2023. Un anno che al Cesena non ha regalato solo vittorie. La doppia semifinale persa con il Lecco, ad esempio, è ancora una ferita aperta. Per tutti. Lei ci pensa ancora a quell’abominevole harakiri?
“No, non ci penso più. Davvero. Ho cancellato. Resettato. Non posso cambiare il passato. Io posso scrivere solo il futuro. Io guardo solo avanti…”

Concorda però con me quando dico che, in quei play-off dove tutte le big hanno steccato, la tavola era già apparecchiata per il ritorno in B del Cesena?
“Il rimpianto c’è, mi pare ovvio. Sicuramente, nella sfida di ritorno col Lecco, potevamo fare meglio. Dovevamo fare meglio…”.

È vero che un suo mago di fiducia lo scorso maggio le aveva già preannunciato che il Cesena sarebbe uscito ai play-off?
“Assolutamente no. Non ho maghi di fiducia…”

Davvero?
“Davvero”.

La scorsa estate lei era già del Vicenza. Conferma?
“Confermo. Era tutto fatto. Però poi non me la sono sentita di lasciare il lavoro a metà. Un anno prima ero arrivato qui a Cesena col chiaro intento di portare questo club in Serie B. E volevo riprovarci…”

Cosa le ha fatto cambiare idea in extremis? Non certo il silenzio assordante degli Americani…
“Una mattina ho parlato con Artico. E, nelle parole del Direttore, ho sentito le mie stesse motivazioni. È lì che è riscattata la scintilla…”

A Vicenza, il suo dietrofront, non l’hanno preso proprio benissimo.
“Il calcio è anche questo…”

È vero che in caso di promozione in Serie B per lei a Cesena scatterà il rinnovo automatico?
“Ha senso parlare ora di questa cosa?”

Per me ha senso. Ripeto: se il Cesena va su scatta il rinnovo automatico?
“Sì”.

La storia dice che Toscano è un super-vincente in Serie C. Un califfo della terza serie. In Serie B, invece, lei ha fatto (quasi) sempre fatica…
“Intanto fatemi vincere questo campionato col Cesena (e per Toscano, questa, sarebbe la quarta promozione in B in carriera, ndr). Poi dopo ne riparliamo. Questa etichetta di ‘allenatore buono solo per la Serie C’ non mi piace per niente. Farò di tutto per levarmela di dosso. Non sono poi così vecchio (il trainer bianconero è un classe 1971, ndr), ho ancora tutto il tempo per far cambiare il corso della storia…”

Ha un rimpianto legato alla sua carriera?
“Nel 2020, dopo aver portato la Reggina in Serie B, sarei dovuto andarmene. Quella volta scelsi di restare per amore, perché Reggio Calabria è la squadra della mia città. Però già sapevo che non c’erano le prerogative per fare qualcosa di buono anche in cadetteria…”.

Un sogno nel cassetto?
“Allenare in Serie A”.

Anche Sarri e Castori, faccio due nomi a caso, sono ‘esplosi’ a scoppio ritardato.
“Proprio così…”

Allenare il Cesena in A: ci pensa mai?
“Fatemi prima portare il Cesena in B…”

Crede in Dio?
“Sì. E sono pure praticante”.

Il suo maggior pregio?
“Sono una persona educata, rispettosa”.

Per il difetto, invece, le regalo io un suggerimento: lei è troppo permaloso.
“Permaloso? No. Diciamo orgoglioso. Ecco sì, sono troppo orgoglioso”.

Eugenio Fascetti una volta disse: ‘L’unica volta in cui mi sento di sinistra è quando guardo la classifica’. Lei invece si sente di sinistra sempre?
“Non mi sento né di sinistra né di destra. In politica non seguo il colore, ma le idee”.

Che mi dice allora delle idee della Meloni e dei suoi amici?
“Non si può giudicare un Governo a poco più di un anno dal suo insediamento. Ci vuole più tempo. Due o tre anni. È un po’ come quando si deve giudicare l’operato di un allenatore di calcio…”

Il suo Cesena è 1° in classifica e forte di una striscia positiva di 18 risultati utili consecutivi. Eppure, la Curva Mare, non le ha ancora dedicato un coro personalizzato. Le farebbe piacere sentire al Manuzzi un coro tutto per lei?
“Sì, mi farebbe piacere…”

Dove si vede tra 3 anni?
“A Cesena”.

E tra 10 anni?
“Ancora qui. A Cesena”.

Mister, buon 2024.
“Buon 2024 a te e a tutti i tifosi del Cavalluccio. Io ora vado al campo. C’è un intero girone di ritorno da preparare. E una promozione da portare a casa…”