It’s Beginning to Look a Lot Like Christmas

13.12.2020 23:02 di  Stefano Severi   vedi letture
It’s Beginning to Look a Lot Like Christmas

1. Zero a quattro, quando si dice il caso. Esattamente un anno fa, il 7 dicembre 2019, lo stesso risultato usciva sulla ruota dell’Orogel Stadium: di fronte c’erano Cesena e Fano. Oggi è andato in scena al Martelli di Mantova e in questi dodici mesi c’è tutta la nostra storia.

2. In un anno siamo passati dal Modesto a Viali, da un allenatore coccolato dagli influencer per il bel gioco nella speranza di rinverdire le apericene dei tempi di Drago, ad uno che inizia ad essere amato dal popolo per i risultati.

3. Perché – strano a dirsi – più che il possesso palla o gli esterni che si invertono nel calcio contano i risultati. E anche oggi lo 0-4 finale ha sovrastato ogni altra considerazione relativa alla gestione della partita, alle occasioni create o alla disposizione in campo.

4. Anche al Cesena di Viali è capitato nel corso di questo campionato di subire 4 reti in casa, con la Feralpi Salò: quel poker fece molto male. Si cercò di giustificarlo in tutti i modi, tra il grottesco e il ridicolo, persino lamentandosi di un rigore di quelli che non danno nemmeno alla Juventus. Quando subisci 4 reti in casa devi solo tacere e rendere onore all’avversario. Oggi quell’avversario è il Cesena.

5. Per questo è irrispettoso verso la squadra parlare di fortuna, così come ingenerosi furono parecchi commenti a caldo seguenti il colpaccio di Legnago. In queste due trasferte consecutive, entrambe vinte, il Cesena ha dimostrato di possedere due elementi fondamentali: solidità difensiva e cinismo.

6. Nel turbolento avvio di stagione, costellato da qualche sconfitta di troppo, da queste colonne si sostenne che Viali stava gettando le basi per un progetto potenzialmente interessante, con ampi margini di crescita. Dopo Mantova e Legnago si può dire che il primo importante passo, quello di uscire dalla zona salvezza, è stato molto probabilmente compiuto.

7. Fino a qualche mese fa il Cesena riusciva a imporsi con le squadre dei bassifondi della classifica – unica eccezione la Fermana con quell’eurogol allo scadere che le valse il pari – mentre soccombeva senza colpo ferire con le big. Poi il vento ha iniziato a girare,  la vittoria col Perugia si è rivalutata e sono arrivati i pareggi pieni di sostanza con Modena e Matelica e alcuni di quelle presunte big (Carpi e Triestina) sono addirittura alle spalle.

8. Ecco, è un Cesena in costante crescita, che inizia a inserire tutti gli effettivi a disposizione nei propri schemi e che non dipende più dalle sole giocate di Bortolussi. Sesto posto in classifica, terzo attacco del campionato (solo Padova e SüdTirol hanno fatto meglio) e miglior rendimento esterno proprio con 17 punti conquistati su 24 a disposizione (dato impressionante) in coabitazione con gli altoatesini.

9. In questa crescita c’è tanto di William Viali: non è un caso che le prestazioni peggiori siano arrivate con il mister in quarantena mentre il suo ritorno e l’uscita dall’incubo Covid sia coincisa di fatto con la rinascita del Cesena.

10. E per finire c’è anche un po’ di casualità: l’infortunio di Satalino ha lanciato Nardi tra i pali e il portierone cesenate si è rivelato l’arma in più della difesa bianconera. Forse dopo tre anni anche in società qualcuno avrà capito che rischiare l’under in porta non è esattamente la scelta più saggia.