Indagine Cesena Calcio: frode da 11 milioni

08.01.2016 11:15 di  Redazione Tuttocesena   vedi letture
Fonte: Raisport
Indagine Cesena Calcio: frode da 11 milioni
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© foto di Marco Rossi/TuttoCesena.it

La Guardia di Finanza – si apprende dal sito di Raisport - ha chiuso l'indagine sul Cesena Calcio, ipotizzando una frode fiscale da oltre 11 milioni. Nell'inchiesta, coordinata dal procuratore di Forlì-Cesena Sergio Sottani, sono indagati ex ed attuali vertici della società, imprenditori e commercialisti, uno dei quali aveva un ruolo nella stessa società. Sia l'ex presidente del Cesena, Igor Campedelli, sia l'attuale, Giorgio Lugaresi, sono indagati dalla procura di Forlì-Cesena nell'indagine della Gdf sulla società sportiva. Oltre ai due risultano indagati anche l'ex direttore generale Luca Mancini, il professionista Luca Leoni, gli imprenditori Potito Trovato e Coclite Mastrorazio.
Le accuse ipotizzate sono, a vario titolo, riciclaggio, frode fiscale, associazione a delinquere finalizzata all'appropriazione indebita, simulazione di reato e falso in bilancio. Le accuse nei confronti dei sette indagati sono scaturite dall'analisi delle carte sequestrate nella sede del Cesena calcio nell'aprile del 2014, un migliaio di faldoni contenenti documenti relativi agli apparati contabili di 25 società, e dagli accertamenti svolti su un centinaio di conti correnti bancari, anche di San Marino.
Le verifiche, dicono gli investigatori e gli inquirenti, hanno consentito di accertare come le casse della società siano state svuotate attraverso la realizzazione di falsi contratti per fornitura di servizi, realizzazioni di lavori e consulenze, giustificati con fatture false per un totale di 7 milioni.    
In sostanza l'ex presidente, gli imprenditori e i commercialisti, sostengono ancora gli investigatori della Guardia di Finanza, avrebbero costituito una vera e propria associazione e, approfittando dei loro ruoli, avrebbero messo in atto una serie di raggiri contabili e amministrativi attraverso la creazione di documenti falsi, con l'obiettivo di realizzare indebiti risparmi d'imposta e creare fondi neri. Grazie alle rogatorie con San Marino, i finanzieri sono riusciti a seguire i soldi che, una volta usciti dalle casse del Cesena e transitati sui conti riconducibili ad un imprenditore edile e alberghiero che li riciclava, finivano nei conti correnti personali di Campedelli o nelle casse delle società immobiliari a lui riconducibili.
Il commercialista ed ex direttore generale Luca Mancini aveva invece un altro ruolo: dopo aver procurato finanziamenti alla società per milioni di euro, sostiene la Guardia di Finanza, con la complicità di Campedelli ha raggirato i soci facendosi pagare per prestazioni professionali mai eseguite e intascando circa un milione. L'indagine consentirà ora alla Guardia di Finanza di avviare una serie di controlli fiscali per verificare i danni provocati all'erario, sotto forma di omesso pagamento delle imposte dirette o indirette.