TIFARE CESENA - Che sia la SVOLTA buona?

Tifare Cesena: gioie, sogni, amarcord e tormenti del tifoso cesenate comune.
15.12.2016 12:00 di  Michele Grotti   vedi letture
TIFARE CESENA - Che sia la SVOLTA buona?
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© foto di Jacopo Duranti/TuttoLegaPro.com

Sulla cara e vecchia Settimana Enigmistica c’è, da sempre, un gioco chiamato “Aguzza la Vista”, dove al lettore viene chiesto di individuare alcune piccole differenze tra due immagini all’apparenza identiche. Sabato scorso, preso dallo sconforto dei primi 45 minuti pomeridiani giocati contro il Cittadella, ho cominciato a mettere il Cesena sotto la lente di ingrandimento e, confrontando la squadra dell’ex Drago con quella attuale di mister Camplone, non riuscivo a scorgere troppe differenze. Vedevo lo stesso modulo, la stessa manovra sterile, lo stesso atteggiamento poco battagliero e la solita sfortuna. Vedevo quel che succede quanto tutto sembra andare male senza la minima speranza di un’inversione a U: i cross bassi come se la palla fosse quella medica, i tre di centrocampo che ogni volta ti fanno rimpiangere gli assenti, le occasioni da gol che sfumano di un niente ma sfumano sempre e comunque. Mentre dagli altri campi mi arrivavano gli allarmanti risultati delle vittorie parziali di tutte le concorrenti del fondo-classifica e anche i lupini e le arachidi dell’intervallo mi sembravano amarissimi. E intanto pensavo al buon Severi che aveva pronosticato un Cesena che “alla fine, comunque, arriverà a metà classifica”, ed ero già pronto ad impacchettargli un bel peluche a forma di gufo e spedirglielo a Brema, per aggiungerlo al Presepe insieme a San Giuseppe, Bisoli e Cascione.

Poi, all’improvviso, accade quello che un pessimista convinto come me non si aspetta mai: un difensore del Cittadella si traveste da Babbo Natale anticipato e regala a Ciano la prateria verso il gol facile-facile del vantaggio. Riassumo e ripeto perché ancora non mi sembra vero: QUALCUNO CI REGALA UN GOL! E noi, che per fare un gol dobbiamo costruire occasioni a tonnellate, che manovriamo per interi pomeriggi e la palla non entra mai, noi che gli altri ci fanno sempre l’Eurogol alla Sciaudone, noi possiamo finalmente goderci l’aiuto della dea bendata.

Se poi arriva anche il raddoppio di Garritano - uno che un suo gol i bookmakers lo davano a più di un’invasione aliena - allora comincio davvero a pensare che finalmente sia arrivato il giorno della SVOLTA, e le paratone di Agazzi e il gol da cineteca di Djuric mi confermano in pieno questa sensazione.

La SVOLTA, ebbene sì. Adesso ci credo e attendo Novara con trepidazione, perché ci sono dei momenti a cui lì per lì non dai peso ma che invece significano moltissimo, momenti quasi impercettibili come le differenze di “Aguzza la Vista” ma che noi tifosi crediamo di saper riconoscere in quanto decisivi, momenti che ti cambiano il morale e il campionato e che ti riconsegnano un buon feeling con la fortuna. Non so se arriveremo a metà classifica - anche perché a me basta una vittoria per sognare i playoff e una sconfitta per avere incubi su trasferte contro la Paganese - ma spero che a fine stagione, noi che siamo malati del bianconero di Romagna, ci ricorderemo tutti dello svarione di Martin, difensore centrale del Cittadella, come del momento della SVOLTA.