Avanti così, per il momento
Rino Foschi fino al 30 giugno è il direttore sportivo in carica del Cesena. Poi, come ogni anno, per un eventuale rinnovo del contratto si dovrà attendere scaramanticamente l'11 luglio, giorno del suo compleanno. In Corso Sozzi sono tutti abbastanza convinti che non ci siano problemi a rinnovare e che da qui al fatidico 11 luglio Foschi non cambi idea.
Annunci ufficiali non ce ne sono stati. Conferenze stampa, nemmeno. Però Foschi sta ancora lavorando (o sarebbe meglio scrivere, già lavorando) alla nuova squadra. Le scorie delle passata stagione sono momentaneamente smaltite ma il punto di forza di Foschi è anche la sua principale debolezza: ama troppo Cesena per riuscire a dire di no ad una richiesta (disperata) di aiuto come quella che gli è giunta la scorsa settimana, quando aveva annunciato di volersi fermare.
Ora c'è da rinnovare il contratto a Camplone che nel frattempo ha mostrato grandissima pazienza (e un grandissimo rispetto, lui sì, per la piazza di Cesena) ma che naturalmente pretende delle legittime garanzie tecniche. Difficile capire quali possano essere queste garanzie visto che la vecchia squadra verrà in gran parte smantellata (nonostante un anno fa si pubblicizzasse tantissimo il fatto che gran parte della rosa fosse di proprietà) e i prezzi migliori sono sul mercato.
Ma questa è un'altra storia (anzi, la solita storia di sempre, a Cesena). Quello che conta è che si va avanti così, con Foschi e quasi sicuramente con Camplone. Per il momento, è sempre bene aggiungere.
Tra pochi giorni sarà il 25 aprile: non permettere ai provocatori con le bandiere dell'entità d'occupazione in Palestina di inquinare la nostra festa!
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