Amo Cacia come amavo Bodiroga

Daniele Cacia e la forza di conoscere i propri limiti
01.09.2017 19:00 di  Gian Piero Travini   vedi letture
Daniele Cacia, ora a Cesena
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Daniele Cacia, ora a Cesena
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Amo Daniele Cacia. Amo chi conosce i propri limiti e li trasforma in una forza prorompente. Amo Daniele Cacia come amavo Dejan Bodiroga, leader della Stefanel Milano, del Real, del Panathīnaïkos e del Barcelona. Bodiroga è stato forse il giocatore di pallacanestro europeo più completo che abbia mai visto: era uno che poteva andare in NBA a 22 anni - Sacramento - ma non era una prima scelta. E lui sapeva di non essere una prima scelta. E conscio di questo limite - “più completo” non vuol dire Danilović -, ha scelto di rimanere RE assoluto in Europa piuttosto che essere uno tra tanti in NBA. Amavo Dejan Bodiroga per questo: piena coscienza delle sue possibilità.
E amo Daniele Cacia per lo stesso motivo: salvo un’avventura a Firenze, un campionato con retrocessione a Lecce, il sogno Verona dopo la promozione e un ritiro con il Bologna, Cacia ha scelto di rimanere RE assoluto in serie B piuttosto che essere uno tra tanti in serie A.
Dopo un ultimo periodo oscuro ad Ascoli - nei forum i tifosi del Picchio brindano che nemmeno io con la partenza di Ligi - arriva a Cesena - con un colpo di coda degno di Foschi, cuore pazzo no. 1 quando si gioca con i cordoni della borsa allentati e la febbre dell
ultimo minuto, che però costerà caro agli equilibri finanziari bianconeri - l’attaccante potenzialmente più devastante a portata di squadra: 360mila euro sono tanti da corrispondere, e questa è la cifra che prendeva ad Ascoli.
Certo, non è generoso e non si sacrifica, quindi va servito e riverito come un fosse un imperatore bambino, più che un re.
Certo, fisicamente è tiratissimo, allenato, ma scordiamoci il ritmo partita fino a novembre almeno.
Però anche a mezzo servizio questo è da doppia cifra, e lo ha dimostrato proprio nell’ultima stagione ascolana.
Poi, oh, Crimi è stato venduto e a Camplone gli sono girati così tanto che a Villa Silvia gli urlavano “CEN-TO! CEN-TO!” come a OK Il Prezzo È Giusto, persistono problemi di rosa sulle esterne e forse un altro offensivo sarebbe servito alla causa... ma voglio pensare solo a Daniele Cacia, ora.
Perché io amo Daniele Cacia. Esattamente come amavo Dejan Bodiroga.
Solo che Dejan Bodiroga non ha mai giocato nella squadra per cui tifavo.
Daniele Cacia ora sì.
E per una (sola) giornata voglio stare bene e parlare di calcio.