LA LAVAGNA - Il dilemma di Castori: come far coesistere il 4-4-1-1, Laribi, Jallow e Cacia?

17.12.2017 13:00 di  Bruno Rosati   vedi letture
LA LAVAGNA - Il dilemma di Castori: come far coesistere il 4-4-1-1, Laribi, Jallow e Cacia?
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© foto di DiLeonforte/TuttoCesena.it

Un buon Cesena si guadagna con merito un prezioso punto in casa di una delle squadre di vertice dell’attuale serie B. Non serve evidenziare il fatto che il Cesena abbia interrotto la sua striscia di partite consecutive con almeno un gol all’attivo, è la prima volta dal ritorno di Castori, prima o poi sarebbe capitato ed è plausibile che ciò accada nella tana della miglior difesa del campionato. È invece importante sottolineare che per la seconda volta in stagione il Cesena non subisce gol in trasferta, prima d’ora si era tornati in Romagna senza reti sul groppone solo dal Curi di Perugia. Questa buona prova della retroguardia, in virtù anche del pareggio casalingo per 2 a 2 del Foggia, permette alla difesa bianconera di non essere più la squadra con il maggior numero di segnature al passivo. Questo è il più grande difetto che il Cesena deve assolutamente limare, al momento la squadra ha una media superiore a 2 gol subiti ogni partita ed è una pecca che, a lungo andare, potrebbe pesare tantissimo sulla classifica. Avere iniziato a correggere questo trend in terra parmense, su un campo notoriamente ostico, è un ottimo segnale.

La partita l’hanno fatta tutta gli emiliani che hanno mantenuto il possesso palla per il 62% del tempo di gioco, solo a Vercelli il Cesena ha tenuto il pallone fra i piedi per così poco. Le migliori occasioni sono state per la maggior parte a favore dei ducali, tuttavia il loro portiere Frattali ha dovuto compiere un grande intervento per spedire sopra la traversa una zampata di Laribi, bravo ad anticipare Lucarelli. Il Cesena è comunque cresciuto alla distanza, nel secondo tempo ha concesso meno chances rispetto al primo. Cascione e Kone si sono spesi molto per limitare il lavoro di Scozzarella in cabina di regia, Fazzi e Dalmonte sono sempre stati pronti a raddoppiare sulle fasce per aiutare i terzini. Donkor in particolare, forse galvanizzato dal gol contro il Pescara, ha disputato una delle sue migliori partite da quando è arrivato a Cesena. Nonostante Di Gaudio (calciatore di categoria superiore) sia riuscito ad andargli via un paio di volte, il giocatore ghanese è stato in grado di contenerlo, non consentendogli di creare superiorità numerica sulle fasce. È mancata un po’ di brillantezza nello sviluppo della manovra, a tratti il Cesena è sembrato soffrire molto il gioco fisico e ruvido del Parma.

Malgrado l’andamento generale fosse appannaggio degli avversari, all’ottantaquattresimo Castori ha effettuato un doppio cambio inserendo sia Moncini che Cacia. Un messaggio chiaro ed inequivocabile trasmesso ai suoi giocatori: il Cesena poteva anche vincere questa partita e aveva il dovere di provare a farlo. Una scelta volta ad infondere coraggio nella testa degli undici sul terreno di gioco, segno del cambio di mentalità che, sin dal suo ritorno, il mister ha voluto impartire a tutta la rosa: seppur con tutti i suoi limiti, il Cesena può giocarsi le partite alla pari delle altre squadre della serie B e non deve avere timore reverenziale nei confronti della contendente di turno.

Dietro a quel doppio cambio si cela però anche un’altra motivazione: oggi il Cesena ha trovato un suo equilibrio, schierandosi con questo ormai consolidato 4-4-1-1 che vede Laribi agire alle spalle dell’unica punta, Jallow. Il graduale rientro di Cacia crea però un cruccio a questa disposizione: non si può fare a meno del numero dieci, al di là del curriculum, i pochi sprazzi mostrati finora dall’attaccante calabrese nei minuti in cui ha giocato dimostrano quanto possa essere letale in fase conclusiva e quanto possa far salire la squadra quando c’è bisogno di rifiatare. Allo stesso tempo sarebbe uno spreco rinunciare a Laribi, miglior rifinitore che di giornata in giornata è sempre più leader di questo gruppo, o Jallow che, nonostante la sua propensione all’anarchia, sta vivendo sin qui una stagione eccellente. È altresì improbabile vedere i tre contemporaneamente titolari perché questo sbilancerebbe parecchio in avanti una squadra già fragilissima difensivamente. Starà a Castori sciogliere questo nodo e far diventare quello che oggi è un grattacapo una buona opportunità per raggiungere il prima possibile la salvezza.

Con Brescia e Pescara che devono ancora giocare, oggi il Cesena si trova, per la prima volta dopo tanto tempo, fuori dalla zona rossa della classifica che non è più orrenda come qualche mese fa. Le insidie però sono sempre dietro l’angolo e già alla prossima gara arriverà al Manuzzi la capolista, ancora imbattuta fuori casa. Segnali di crescita ce ne sono, alcuni anche incoraggianti, ma affinché la maturazione sia tale non deve arrestarsi e procedere in maniera costante.