Il Cesena deve andare su

Se il 2023 per il Cavalluccio è stato (anche) l’anno dei rimpianti, il 2024 dovrà essere obbligatoriamente l’anno del ritorno in Serie B. E con in tasca la cadetteria…
15.01.2024 11:20 di  Flavio Bertozzi   vedi letture
Il Cesena deve andare su

Potrei parlarvi delle certezze della Torres che cominciano piano piano a scricchiolare. Del punto (pesante, pesantissimo) arpionato dal Cavalluccio a Ferrara. Dei 29 punti di ritardo della Spal – nei confronti del Cesena – che ieri sera nel derby non si sono proprio visti. Della difesa bianconera che, anche senza il califfo Prestia, pure al Mazza ha fatto ancora una volta il suo dovere. Del 20esimo risultato utile consecutivo messo via dalla truppa di Toscano. Dell’ennesima prova da applausi regalata dall’inesauribile De Rose. Dell’ennesimo scampolo di gara da dimenticare sfoderato da quella nebulosa bianconera ‘chiamata’ Ogunseye. Della prossima complicatissima sfida casalinga con il Pontedera. Per l’appunto, potrei. Perché oggi voglio allargare un po’ i miei orizzonti. E guardare oltre.

Il 2024? Per il Cesena sarà l’anno della verità. Massì, non prendiamoci in giro. Non raccontiamoci mielose storielle al gusto di melassa e di banalità. Dopo aver fallito l’aggancio alla Serie B la scorsa stagione, questa volta la costosa (pardon, costosissima) creatura guidata da mister Toscano non potrà non strappare il pass cadetto. NON POTRÀ. A quel punto, con la Serie B nelle tasche del Cavalluccio, in riva al Savio si potrebbero all’improvviso aprire scenari interessanti. Scenari Croccanti. In campo (si potrebbe cercare l’assalto alla A entro il 2026). E pure dietro alla scrivania (il Cavalluccio fa gola a molti già ora in terza serie, figuriamoci in cadetteria…). In serie B, poi, si beccano più soldi dalle televisioni. Dagli sponsor. Dai tifosi. Dai club che vogliono acquistare i tuoi baldi giovani in rampa di lancio. Un approdo in Serie B, oltre a dare una robusta ‘sistematina’ al bilancio bianconero, regalerebbe poi ancora più entusiasmo a una piazza che – 6 anni dopo il fallimento ‘targato’ Giorgio Lugaresi e 9 anni dopo l’ultima apparizione in Paradiso – non ha ancora smesso di sognare in grande. In soldoni: bisogna salire. E io credo che, lo dico da inizio campionato, alla fine si salirà. Troppo forte, questo Cesena. TROPPO FORTE.

Qui però non può non scattare il domandone: e se invece le cose dovessero andare male? E se invece, sciaguratamente, il Cesena da qui a giugno dovesse (prima) perdere la volatona per il 1° posto con la Torres e poi rimediare – come da tradizione – una figuraccia in quell’abominevole lotteria all’Italiana ‘chiamata’ play-off? Beh, allora in quel caso, nella città dei Tre Papi, andrebbe in scena una colossale tragedia. Una tragedia sportiva ed economica. Una tragedia che farebbe inevitabilmente rima con rimpianto (e quando ti ricapita più un campionato dove tutte le big steccano?). Con ridimensionamento (a Cesena, la Serie C spendendo tutti quei soldi, la puoi fare uno o due anni, poi basta…). Con cessioni dolorose (gira che ti rigira si ritorna sempre lì, ai baby campioni svenduti per ‘salvare’ il bilancio…). E con nostalgia. Sì, nostalgia. Nostalgia canaglia. Di una casa. Di un amico. Di un bar. E pure di quei tempi andati in cui il Cesena vinceva  i campionati di Serie C al primo colpo.


PS 1: Quelli che… da Ferrara si è portato via un buon punto
PS 2: Quelli che… a Ferrara bisognava vincere
 
PS 3: Quelli che… ieri hanno tifato Rimini
PS 4: Quelli che… non tiferebbero Rimini nemmeno sotto tortura