Mister Canzi apre l’album dei ricordi: “Al Manuzzi ho fatto la mia unica presenza in serie A sostituendo Beretta squalificato”

Il tecnico del Pontedera si è concesso in esclusiva a Tuttocesena.it per una lunga intervista, nella quale ha anche rispolverato i suoi trascorsi da vice di Mario Beretta nel campionato 2011-2012.
18.01.2024 11:00 di  Adriano Antonucci   vedi letture
Mister Canzi apre l’album dei ricordi: “Al Manuzzi ho fatto la mia unica presenza in serie A sostituendo Beretta squalificato”
© foto di calciogrifo.it

Dal Manuzzi ci è passato fugacemente nella sciagurata stagione 2011-2012. Era febbraio quando Mario Beretta fu chiamato al capezzale di un Cavalluccio ormai destinato alla retrocessione in cadetteria: a far da vice al tecnico milanese c’era Max Canzi, anche lui milanese doc ed oggi pronto a sfidare i bianconeri da tecnico del Pontedera. Dopo aver centrato i play-off nella scorsa stagione (corsa finita nel secondo turno con il Gubbio dopo aver eliminato il Rimini) Canzi vuole concedere il bis: le sue ambizioni e quelle della sua squadra passeranno dal sabato sera romagnolo.

Mister, dopo dodici anni torna al Manuzzi, quella di allora non fu un’esperienza fortunata. Che ricordi le ha lasciato?
“Nonostante l’amarezza per la retrocessione per me quelli di Cesena sono ricordi meravigliosi. Al Manuzzi ho fatto la mia unica presenza in serie A sostituendo Mario che era squalificato. Perdemmo contro il Siena davanti ad un pubblico straordinario. Nonostante la retrocessione e la stagione difficile la gente non ci ha mai abbandonato”.

Sente che potevate fare di più?
“Siamo arrivati a febbraio e purtroppo non siamo riusciti a raddrizzare la barca. Ci abbiamo provato raccogliendo anche qualche risultato positivo e diverse ottime prestazioni che però non portarono alla salvezza. Sono stato in tanti posti, ma Cesena mi ha lasciato qualcosa di importante: quel ‘Romagna mia’ cantato per quarantacinque minuti dalla Curva Mare il giorno dell’ultima partita in serie A contro la Roma lo porto dentro di me”.

Veniamo alla partita di sabato. Il suo Pontedera sta vivendo un buon momento, avete raccolto 12 punti nelle ultime 5 gare, uno in più del Cesena. Quella del Manuzzi è una sfida alla pari?
“Sicuramente siamo in un ottimo momento, al di là dei risultati stiamo facendo grandi prestazioni e anche con la Carrarese abbiamo perso solo per episodi. Proprio la continuità delle prestazioni è il nostro grande obiettivo. Per noi è impensabile competere con il Cesena: abbiamo davanti un club con un budget mostruoso per la serie C ed in grado di scegliere i migliori giocatori. Noi abbiamo uno dei budget più bassi e siamo pieni di giovani. Il bello del calcio però sta nel fatto che nella singola partita tutto può accadere”.

A darvi maggiore consapevolezza lo score esterno. Siete usciti vittoriosi dalle ultime cinque trasferte e fuori casa avete conquistato 18 dei 35 punti totali. Qual è la chiave di questo rendimento?
“Per noi giocare fuori o in casa è simile, purtroppo abbiamo pochi spettatori e non cambia granché. Probabilmente, quando andiamo in trasferta troviamo squadre che provano a fare di più la partita lasciandoci spazio e modo di giocare al meglio: la mia però è solo un’ipotesi e non c’è una vera chiave per il nostro rendimento esterno”.

La classifica vi vede al quarto posto in coabitazione con la Carrarese: è il suo Pontedera la vera sorpresa del torneo. Eppure non ha come l’impressione che sarebbe bastato poco per ottenere molto di più?
“Ci manca forse qualcosa con la Carrarese, quella partita non dovevamo perderla. C’è stato un errore arbitrale importante e ci è costato un punto portandomi anche una squalifica. Io ritengo di essere una persona pacata ed è inusuale per me arrabbiarmi così, sono convinto che alla fine gli episodi si bilanceranno. Volendo fare una riflessione più ampia è evidente che siamo partiti così e così ma è normale che ciò accada per una squadra giovane: i ragazzi vanno istruiti e migliorati ed è quello che stiamo provando a fare”.

Colpisce però un dato in particolare: ad oggi sono scesi in campo quattro portieri diversi, come mai?
“Siamo partiti con Lewis che voi conoscete bene. Aveva iniziato benissimo poi è stato invischiato in un paio di goleade, ma non per colpa sua. Il ragazzo ha sempre dato il massimo, dopodiché ha lasciato spazio al nostro portiere più anziano Stancampiano che ha fatto quattro clean sheet ed era difficile togliergli il posto. A seguito dell’infortunio di Stancampiano abbiamo deciso di lanciare Vivoli e infine abbiamo preso Ciocci, un giovane che conoscevo benissimo per averlo avuto in Primavera a Cagliari e poi ad Olbia. Ecco spiegato il perché dei quattro portieri”.

Il mercato fin qui ha visto le partenze di calciatori importanti come Nicastro e Catanese, cosa si aspetta?
“In realtà stiamo aspettando anche notizie sulla situazione di Angori. In entrata abbiamo preso, oltre a Ciocci, anche Lombardi dal Rimini, un calciatore che conosco benissimo. In queste settimane valuteremo se sarà necessario muoversi ancora o dare spazio ad altri nostri ragazzi”.

Il Cesena sta conducendo un torneo straordinario, quali sono le vostre armi per poterlo mettere in difficoltà?
“Ci serve la partita perfetta e occorre anche che il Cesena lasci qualcosa indietro. I bianconeri hanno grandi qualità individuali ma anche concretezza. A volte il mister Toscano viene accusato di non dare ‘bel gioco’: quando sento queste cose mi si accappona la pelle. Il bel gioco è quando si vincono le partite e si ha concretezza. Il Cesena è una squadra senza fronzoli che bada al sodo”.

Mancherà la Curva Mare, potrebbe essere un vantaggio per voi?
“Per noi è un vantaggio sì, ma a me spiace tantissimo perché il bello di giocare a calcio sta anche nel vivere stadi come il Manuzzi. Noi abbiamo tanti giovani, molti non hanno mai assaggiato palcoscenici così e forse non lo faranno mai. Viviamo di emozioni e a me da ex un pochino dispiace”.