Il Tifoso della settimana: io sto con la tessera del tifoso

20.11.2010 10:47 di  Cesare Rubboli   vedi letture
Il Tifoso della settimana: io sto con la tessera del tifoso
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© foto di Photographer:Federico De Luca

Il motivo per il quale ho deciso di scrivervi riguarda la bistrattata tessera del tifoso, e soprattutto le sterili polemiche che sono nate nella tifoseria in merito a questo strumento di prevenzione ed identificazione. Voglio precisare da subito che io sono titolare di tessera, nonostante per impegni di lavoro sia costretto a seguire gran parte delle partite su Sky. Il procedimento per l'ottenimento della stessa è stato assolutamente rapido ed indolore: è stato sufficiente rivolgermi allo sportello della BRC della mia città (Cervia), presentare una fototessera e firmare due carte, e dopo pochi giorni ho potuto ritirare i documenti richiesti. Nessun vincolo, nessuna pressione commerciale da parte della banca e nessun costo, zero, dal momento che la carta può eventualmente essere utilizzata come carta di DEBITO (e non di credito, come erroneamente riportato nel comunicato odierno delle WSB) ad esclusiva discrezione del titolare.

Mi chiedo quindi quali siano i motivi dietro a tante resistenze: sappiamo che gli stadi, per colpa di pochi facinorosi, possono diventare luoghi pericolosi, per cui sapere che chi accede ai settori più "caldi" è già stato preventivamente identificato può dare tranquillità a genitori con figli al seguito. Procedura troppo complessa? Non direi, a patto che presentarsi decorosamente in una banca e svolgere una normale pratica non venga considerato un compito oltre le normali capacità del tifoso cesenate. Oppure, tristemente, un puro dissenso politico/ideologico verso chi ha deciso di fare almeno un tentativo?

La tessera del tifoso non sarà la cura di tutti i mali, ma per quanto mi riguarda elogio chi tenta di trovare una soluzione. Aggiungo inoltre che se i risultati non sono ancora quelli sperati, è anche per colpa di un'interpretazione soggettiva ed opinabile della normativa, per cui anche i tifosi sprovvisti di card partono allegramente per la trasferta sperando, in un modo o nell'altro, di entrare allo stadio. Credo che bisognerebbe fare un po' meno gli "italiani" (notare il virgolettato, non fraintendetemi), mettere da parte le barriere ideologiche e cominciare ad assaporare il gusto della legalità e del rispetto delle regole, come fanno senza problemi nei paesi di cultura anglosassone.

Bisognerebbe organizzare un tifo sempre più corretto e sportivo, che abbia a cuore il sostegno della propria squadra, e non il mandare a quel paese i tifosi avversari. Bisognerebbe che tutti i giocatori facessero un giro di campo a fine partita, e salutassero il pubblico come alla fine di uno spettacolo, e non di una battaglia; bisognerebbe che i telecronisti parlassero delle piccole squadre come parlano delle grandi, e non le considerassero semplici comprimarie nel teatrino della Serie A. Bisognerebbe, bisognerebbe... ma da qualche parte si dovrà pure cominciare!

Io penso che la dirigenza del Cesena Calcio stia facendo miracoli: la squadra ha una bella immagine, pulita, corretta, ed i risultati non possono non tenere conto degli errori arbitarli e delle poche risorse a disposizione. Sono inoltre sicuro, frequentando il Manuzzi da circa 20 anni (erano i tempi di Piraccini, Holmqvist, Turchetta, Chierico, Domini....) che il pubblico di Cesena abbia la passione e l'intelligenza sportiva per mettersi in gioco, diventando per l'Italia calcistica un esempio ancora più grande di correttezza e rispetto. Tesseratevi.

dott. Marco Soprani
Cervia (RA)

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