I conti del Cesena spiegati da Giorgio Lugaresi [parte 2]

Continua l’analisi delle dichiarazioni su Facebook di giovedì scorso del presidente del Cesena: oggi tocca al settore giovanile e al suo impatto sportivo ed economico sulla società
10.01.2017 13:00 di  Gian Piero Travini   vedi letture
Anche Defrel ha qualche dubbio
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Anche Defrel ha qualche dubbio
© foto di Marco Rossi/TuttoCesena.it

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“In questi 1.460 giorni al Cesena Calcio abbiamo prodotto una rivoluzione sostanziosa nei ruoli e nella management cercando di mantenere ciò che di buono c’era, facendo a meno di chi aveva condiviso la precedente filosofia di gestione. Lo abbiamo fatto con occhio critico e mai vendicativo. Volevamo solo ristrutturare per crescere e migliorare; nient'altro!”.
L’azzeramento della struttura del settore giovanile ereditata dalla gestione Campedelli ha portato ad una perdita di cinque anni di lavoro continuativo e ad uno stop di circa tre anni per la ricostruzione: a prescindere dalle motivazioni, una battuta d’arresto in termini di crescita e, comunque, un’occasione persa. Anche se, effettivamente, Piangerelli proviene dall’esperienza precedente. Va ricordato che il settore giovanile di quella dirigenza ha tirato fuori giocatori come Urso, Sensi, Valzania, Melgrati, Defrel e Caldirola - questi ultimi due con operazioni di scouting -, Rodríguez... Certo, è lo stesso settore giovanile di Riski, Tibor Cica, Yago Del Piero e una discreta pletora di impresentabili, ma è indubbio che sia stato creato anche parecchio valore con le politiche ‘aggressive’ sui giovani - che spesso hanno fatto storcere il naso - unite a uno scouting più mirato: basterebbero solo le plusvalenze reali di Defrel e Sensi.

“Da un paio di anni abbiamo ricominciato a produrre giocatori per la Prima Squadra, utili in campo e per fare ‘mercato’”.
I risultati di questa gestione - intesi come giocatori inseriti in prima squadra, perché la cessione dei giovani è solo uno degli indici di salute del settore giovanile - ancora stentano ad arrivare: Moncini, ad esempio - selezionato dall’attuale area tecnica di Piangerelli che, però, la “precedente filosofia di gestione” l’aveva condivisa - come del resto mister Ceccarelli, uno dei tecnici che hanno portato negli anni più risultati -, non è stato confermato in prima squadra ed è stato mandato a crescere in Lega Pro.
Dei giovani attualmente in organico prima squadra Maleh, Setola e Gasperi vengono dalla precedente gestione; Pompei è in effetti un colpo della gestione Piangerelli, ed è un punto fermo per la Primavera, nonostante per il primo anno non fu praticamente mai convocato se non per la parte finale del campionato. Dalmonte è stato talmente ‘ben gestito’ e “utile in campo” che è squalificato per doping a diciannove anni, senza che ci sia stata un minimo di autocritica del settore sanitario che - comunque - dovrebbe tenere i giocatori costantemente monitorati, in particolare i giovani che possono essere un valore per le casse bianconere.
Finora, dei talenti di cui il Cesena si è privato, nessuno è stato prodotto dalla settore giovanile dell’attuale dirigenza bianconera, quindi non sembrerebbe il caso - quantomeno ora - di fare troppe celebrazioni. Le cose possono cambiare in questa sessione di mercato secondo la concezione gestionale bianconera, effettivamente un’inversione di tendenza rispetto al passato, ma solo se a fronte dei giovanissimi che partono ci sia un grande lavoro del settore tecnico per strappare buoni margini di guadagno su future operazioni di mercato sugli stessi giocatori. Ad esempio: il Cesena vende un calciatore di 16 anni alla società X, il calciatore arriva in prima squadra e il Cesena prende un bonus, il calciatore viene venduto ad un’altra società e al Cesena viene garantita una percentuale sulla vendita.
Analizzando poi nello specifico gli attuali bianconeri in giro per prestiti che potrebbero tornare buoni per la prima squadra, oltre al già citato Moncini, abbiamo Crialese - 24 anni acquisito dal Parma nel 2014 e titolare in Lega Pro alla Virtus Bassano -, Adorni - altro 24enne della partita parmense al momento del fallimento, ora in prestito al Santarcangelo - e Varano, 21 anni arrivato a seguito della cessione di Valzania, 287' alla Pistoiese in Lega Pro a metà campionato. Da segnalare che proprio Varano è stato acquistato a 2,5 mln di euro... però poi si è costretti a vendere a 1,8 mln Djuric, uno da 10 gol in serie B... Altri giocatori sono Grandi e Melgrati, due portieri comunque cresciuti nella gestione precedente del settore giovanile bianconero.
Si continua a parlare di risultati positivi, ma non paiono essere supportati da abbastanza fatti quando poi si va ad analizzare la realtà delle cose che esistono fuori da Facebook, nel mondo reale.

Continua...
(La terza parte di questo articolo sarà pubblicata domani alle 13:00 su TUTTOCesena.it)