Toscano si svegli e faccia come Bisoli nella stagione 2012

Il tecnico di Poretta Terme salvò i bianconeri mentre il Cesena passava di mano da Campedelli a Lugaresi: la situazione oggi è molto simile
05.09.2023 08:00 di  Gian Piero Travini   vedi letture
Toscano e Bisoli
Toscano e Bisoli

L’11 settembre 2012 Pierpaolo Bisoli tornò ad allenare il Cesena in una situazione societaria di caos tutt’altro che calmo.

La formazione era stata affidata a Nicola Campedelli dopo tre giornate era già in pappa. I rubinetti dei finanziatori bianconeri si erano chiusi e Igor Campedelli era con l’acqua alla gola. La piazza era pronta ad esplodere.

Venne richiamato Pierpaolo Bisoli con l’obiettivo di sganciare la squadra dalla situazione finanziaria, chiuderla in un guscio e ‘proteggerla’, isolarla dai malumori e lasciare che la transizione societaria si compisse da sé con il ritorno di Giorgio Lugaresi.
Bisoli salvò il Cesena sul campo, Lugaresi jr. prolungò l’agonia nei bilanci per un quinquennio e nel mezzo arrivò pure la serie A.

Il tecnico del Südtirol ha tre pregi: esalta calciatori dai 23 ai 27 anni al di là delle più rosee aspettative (Giaccherini, Tabanelli, Djuric… gente che costava poco, quasi outsider, ma che poi ha reso molto); accentra su di sé sia le negatività che le positività, togliendo pressione sui giocatori; ha un servizio di pierraggio sui tifosi molto efficiente.
In una fase come quella del 2012 era l’uomo giusto, al posto giusto, nel momento giusto.

La situazione del Cesena di oggi è molto simile a quella del 2012.
Siamo in un momento di transizione societaria - Lewis estromesso, ‘Just’ John Aiello che non si sente presidente e Michael Aiello che dice che rimarranno a Cesena anche senza la serie B, ma nella realtà continua a parlare con potenziali acquirenti - e in una fase di criticità sportiva: Toscano a giugno aveva le valigie pronte per Vicenza, ha già detto che la squadra non è completa e non sembra aver imparato nessuna delle lezioni impartite dalla scorsa stagione.
E, fortunatamente, pare che a Olbia nessun armadietto abbia picchiato il portiere titolare.

L’incertezza societaria persisterà almeno fino a ottobre-novembre.
A questo punto o Toscano si mette in idea di prendersi le proprie responsabilità e di iniziare ad agire attivamente per fare la differenza, o serve subito un allenatore che possa avere la forza di fare quanto ha fatto Bisoli nel 2012.
Che non vuol dire che serva Bisoli. O Castori.
Vuol dire che serve uno che possa prendersi tutto e tutti sulle spalle senza farsi condizionare dai casini societari e da un mercato estivo rivedibile.