La Lanterna #6 | Quando Colucci divenne giapponese

Mai dare per scontato l’esito di un’espulsione
17.10.2018 08:00 di  Bruno Rosati   vedi letture
Giuseppe Colucci
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Giuseppe Colucci
© foto di Federico De Luca

Il Cesena regola gli ospiti con un insidacabile 2-0 grazie alla doppietta di Danilo Alessandro che segna una rete su calcio di rigore. È il 14 ottobre o il 23 settembre? Il battesimo del fuoco del nuovo Cesena nel suo stadio, quello che dovrà divenire la sua fortezza, è del tutto simile alla prima uscita casalinga stagionale, giocata a Forlì per cause di forza maggiore.
E, nonostante qualche sbavatura di troppo e una controversa decisione arbitrale che ha portato all’espulsione di Biondini, il verdetto finale è lo stesso della prima ‘prima volta’ al Morgagni.

È già capitato in passato che, a seguito di un’espulsione, il calore del Manuzzi sopperisca all’uomo in meno. Il 26 marzo del 2016 il Cesena sta affrontando il Latina quando al 52' Renzetti si fa cacciare fuori per doppia ammonizione. Potrebbe essere fatale, invece il Cavalluccio riesce a trovare la forza di segnare altre due reti e di vincere la gara per 3-0. In quell’occasione però il Cesena si trovava già in vantaggio e i macroscopici errori avversari hanno agevolato i dieci superstiti sul terreno di gioco.

Andando a scartabellare fra i ricordi, troviamo una gara che ha avuto uno sviluppo ancora più simile alla sfida contro il Francavilla. Il 19 settembre del 2010, il Cesena calca il campo del Manuzzi nel classico orario della domenica pomeriggio per la prima volta in stagione (prima di quella partita, aveva già giocato in casa per un anticipo del sabato sera). Di fronte c’è il Lecce, un’altra squadra proveniente da una città che si affaccia sul mare Adriatico e dalla divisa giallorossa, proprio alla stregua del Francavilla. Una svista madornale porta l’arbitro Rocchi ad espellere Colucci, già ammonito e scambiato per Nagatomo. È il 38'. Lo stesso minuto in cui è stato espulso Biondini. In entrambe le circostanze, il Cesena si è trovato in inferiorità numerica e privato del suo giocatore più carismatico. Anche contro i salentini, il Cesena non si perde d’animo e riesce a trovare la via della rete grazie ad una gemma balistica di Bogdani.

Le analogie con la serie A di otto anni fa finiscono qui. Si possono invece trovare innumerevoli ricorsi con tante altre partite disputate dal Cesena nella sua arena. Giusto un anno fa, di questi tempi Agliardi si faceva sorprendere da un tiro dalla trequarti di Coletti per il vantaggio del Foggia. Contro il Francavilla, una traiettoria del tutto identica assunta dalla conclusione di Sanseverino non coglie impreparato il portierone che, memore delle critiche ricevute, si allunga e devia in angolo.

Certe cose non cambiano mai. All’ultima gara dello scorso campionato, avevamo lasciato l’estremo difensore bresciano dopo il giro di campo compiuto dalla squadra al termine del match, a salvezza acquisita. Dopo tutto quello che è successo, contro tutto e contro tutti, nella prima gara all’Orogel Stadium Agliardi è ancora lì.
Lui il suo campionato lo ha già vinto.