La Lanterna #22 | Valor civile

“Un evviva altissimo, lanciato insieme da molte voci, fece echeggiare il palazzo”.
30.04.2019 18:00 di  Bruno Rosati   vedi letture
Cuore, di E. De Amicis
Cuore, di E. De Amicis
© foto di Edizioni Garzanti

Cuore. È un cuore quello mimato da Ricciardo, al termine della lunga corsa sino alla curva Mare, dopo il suo primo gol contro il Castelfidardo. Un gesto tanto semplice quanto evocativo. Nell’immaginario di ciascuno di noi, sono molteplici i significati che vengono attribuiti al simbolo del cuore.

Cuore. Fra le tante cose, Cuore è il titolo del romanzo più celebre di Edmondo De Amicis. All’interno di questo libro, il diario del personaggio Enrico Bottini viene intervallato da alcuni racconti mensili, scritti dal maestro della scuola elementare. Fra questi, quello che viene subito in mente è Sangue Romagnolo. Ma la sua trama è tristissima ed inoltre è il racconto relativo al mese di marzo. Si potrebbero sprecare svariati paragoni su quanto lo scorso marzo sia stato “sanguinoso” per il Cesena ed i suoi tifosi. Ora però siamo alle battute finali del mese di aprile ed è bene non guardarsi troppo indietro.

Nel libro Cuore di De Amicis, il racconto del mese di aprile si intitola Valor civile. Non ha nulla a che vedere con quanto narrato nel mese precedente. È la storia di una giornata gioiosa, in cui un ragazzo viene premiato dal sindaco per aver salvato la vita ad un proprio coetaneo che stava affogando nel fiume.
È più o meno quel che è occorso domenica, con le dovute proporzioni, con Ricciardo che ha trascinato fuori da un fiume di guai i propri compagni, da troppo tempo in apnea.
Sì, in questo mese di aprile che si accinge a concludersi, non sono mancati i dribbling di Alessandro, i traversoni di Tonelli o le percussioni di Valeri. Guardando a ritroso, le prestazioni collettive non sono state poi così negative. Ogni partita però è stata incerta sino all’ultimo, spesso sono arrivate spiacevoli sorprese. Il Cesena non era stato capace di terminare neppure una solo match senza patemi. Tutto ciò, sino al ritorno di Ricciardo che, scontate le tre giornate di squalifica, riscatta l’ingenuità di Campobasso e dimostra tutto il proprio valor civile.

“Non dirò altro, signori. Non voglio ornar di lodi superflue una così semplice grandezza”. Si è sempre trattato di una vittoria contro l’ultima squadra in classifica, già da tempo retrocessa. Non è nemmeno arrivata la certezza matematica della promozione. Nulla di eclatante, quindi.
La vittoria è riuscita comunque ad infondere buon umore e fiducia in vista dell’ultima partita. È stato un bel pomeriggio che ci ha regalato pure l’emozione del congedo di Biondini dal Manuzzi. Tutti i compagni ad abbracciarlo, tutto lo stadio ad applaudirlo. Una scena, quella sì, da libro Cuore.