La Lanterna #19 | Ripasso di storia contemporanea

Per superare questo momento di difficoltà ci appelliamo alle teorie filosofiche di Giambattista Vico.
26.03.2019 18:00 di Bruno Rosati   vedi letture
Mister Castori
TUTTOmercatoWEB.com
Mister Castori
© foto di Francesco Di Leonforte/TuttoCesena.it

La primavera non è iniziata nel migliore dei modi per il Cesena. Dopo aver chiuso l’inverno con il pareggio di Forlì contro la Savignanese, era auspicabile ripartire di slancio contro il Pineto. Così però, purtroppo, non è stato. D’altra parte siamo a marzo. E, da qualche anno a questa parte, marzo si è accaparrato il titolo di mese più ostico per i bianconeri.

Nelle ultime occasioni in cui il Cesena si è ritrovato a lottare per la promozione, durante il mese di marzo sono sempre arrivate pesanti battute d’arresto: nel 2014 a Pescara e a Siena, nel 2016 in casa contro la Salernitana e a Lanciano. In entrambe le annate il Cavalluccio riuscì però alla fine a qualificarsi per i play-off, vincendoli nel 2014 e uscendo malamente due anni più tardi.

Peggio ancora è andata l’anno scorso e quello precedente.
Nel 2017 a marzo arrivò una sola vittoria (fondamentale successo casalingo di misura sulla Ternana) su cinque partite giocate, poi due pareggi (entrambi al Manuzzi, contro Vicenza e Frosinone) e due sconfitte (a Ferrara e a Chiavari) per un totale di cinque punti in altrettante gare.
Il marzo 2018 si era invece aperto con una bella vittoria esterna (a La Spezia), salvo poi appassire con tre pareggi interni (Pro Vercelli, Carpi e Perugia) e due sconfitte lontano da casa (a Foggia e Novara). Sei punti in sei partite.
Insomma, nel passato recente a marzo il Cesena ha viaggiato sempre con una media di un punto guadagnato a gara. E, guarda caso, anche oggi il Cesena sta mantenendo lo stesso ritmo: quattro punti negli ultimi quattro match disputati, sebbene a dirla tutta la sconfitta di Recanati sia arrivata a fine febbraio.

Sia nel 2017, sia l’anno scorso il marzo nero aveva inguaiato non poco i bianconeri ed era facile prospettare un finale di stagione disastroso. I rispettivi tecnici seduti sulla panchina, prima Camplone e poi Castori, erano finiti sul banco degli imputati: parte dell’ambiente li vedeva troppo radicalizzati sulle loro idee tattiche che, sin lì, sembravano non sposarsi con le caratteristiche dei giocatori in rosa. L’allora direttore sportivo Rino Foschi, in ambedue le circostanze, era arrivato ad un passo dall’esonerare il mister di turno e richiamare in panchina Massimo Drago (ancora sotto contratto), salvo poi ricredersi e confermare la fiducia.
La scelta si è rivelata in entrambi i casi quella giusta. Sorprendentemente, da aprile in avanti Schiavone e compagni si sono rialzati a suon di vittorie, alcune delle quali clamorose. Tra aprile e maggio 2017, a Cesena sono stati sconfitti Spezia e Benevento mentre fuori casa ci si è andati a prendere i tre punti a Pisa, Cittadella e Trapani. Un anno dopo la storia si ripete: Virtus Entella, Frosinone, Parma e Cremonese sono caduti sotto i colpi dei bianconeri.

E oggi? Nonostante un periodo di appannamento e le pesanti critiche giunte, il mister Angelini gode ancora della fiducia di giocatori e società. Le speranze sono perciò che la mossa si riveli vincente come accaduto non troppo tempo fa.