Ricciardo: “Mi sono tatuato il Cavalluccio sulla schiena. E quella ferita...”

L’ex bianconero si confessa a cuore aperto: “A Cesena c’è stato ‘qualcuno’ che non ha rispettato le promesse fatte: ho sofferto tanto, ma ora devo pensare al Palermo”
07.08.2019 12:00 di Flavio Bertozzi   vedi letture
Ricciardo: “Mi sono tatuato il Cavalluccio sulla schiena. E quella ferita...”
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© foto di Francesco Di Leonforte/TuttoCesena.it

Rieccolo. Giovanni Ricciardo torna a parlare dopo un lungo (ed assordante) silenzio.

Ricciardo, dunque si riparte da Palermo.
“Proprio così. E per un siciliano purosangue come me, questo, è davvero un sogno che si avvera”.

L’imperativo dei rosanero lo conoscono tutti.
“La squadra è ancora tutta da costruire, ci aspetta un campionato tosto. Ma è chiaro che il Palermo è il… Palermo: dobbiamo vincere, ad ogni costo”.

Un anno dopo è sempre la solita storia.
“Sì, le analogie con il ‘mio’ Cesena sono tante. So bene che le pressioni saranno tutte su di noi. So bene che un secondo posto profumerebbe di fallimento”.

Paura di venire scaricato a promozione avvenuta, proprio come è successo qualche settimana fa in Romagna?
“Assolutamente no, nessuna paura. A Palermo resterò almeno 2 anni….”.

Lei, nel suo post di addio al Cesena, ha scritto (anche) così: mi sento tradito da qualcuno a cui ho dato l’anima…
“Il concetto è semplice: a Cesena c’è stato ‘qualcuno’ che non ha rispettato le promesse fatte. Con la C in tasca e con 20 gol in saccoccia pensavo di essermi meritato la riconferma. Invece…”.

Il tempo cancella tutto. Anche le ferite.
“Ci vorrà del tempo per far rimarginare tale ferita. Perché a Cesena ho lasciato una parte del mio cuore, perché a Cesena ho conosciuto gente splendida, perchè sognavo un bis in Romagna. Però io non sono uno che porta rancore. E, soprattutto, la vita va avanti…”.

Una foto in bianco e nero che conserverà per sempre nell’album dei suoi ricordi più belli?
“Ci sarebbero da ricordare tanti gol, tante vittorie, tanti amici, tanti sorrisi. Ma se devo scegliere soltanto un ricordo ‘dico’ la mia prima rete segnata al Manuzzi, al Forlì, in notturna: in-di-men-ti-ca-bi-le!”.

Lei, in riva al Savio, ha trovato tanti seguaci.
“E a tutti quelli che mi hanno voluto bene, che mi hanno sostenuto nei momenti più delicati, voglio regalare un ultimo grande abbraccio virtuale. Grazie a tutti! Vi voglio bene!”.

Lei, a Cesena, ha trovato anche la fidanzata. E adesso come la mettiamo?
“Ogni tanto scenderà lei a Palermo. Ogni tanto salirò io a Cesena. Così, magari, riuscirò anche a vedermi dal vivo qualche partita dei bianconeri. A proposito: fatemi fare un grosso in bocca al lupo al ‘nuovo’ Cesena”.

Cosa risponde a chi afferma che il vecchio Ricciardo in C avrebbe fatto fatica a vedere la porta?
“Che questa è solo una grandissima cazzata! Il gol non è una questione di…categoria. Ma di… testa”.

I suoi detrattori dicono però che intanto, Ricciardo, è rimasto ancora nei dilettanti…
“Se avessi voluto avrei potuto tornare tranquillamente in C (con addosso le maglie di Sicula Leonzio, Bisceglie o Reggiana, ndr). Ma al Palermo e al suo blasone non potevo certo dire di no…”.

Pelliccioni, il suo fioretto promozione, non l’ha ancora rispettato. E lei?
“Attraverso questa intervista posso finalmente rivelare a tutti una cosa che, finora, sapevano solo i miei amici più cari. Sì, io il mio fioretto promozione l’ho rispettato: mi sono fatto tatuare sulla schiena un bel Cavalluccio”.

Un divorzio forzato non può cancellare un grande amore…
“Proprio così. Forza Cesena! Sempre e comunque!”