Bisoli: “Non mi sono offerto al Cesena. Io al Rimini? Mai!”

A tu per tu con l’Uomo di Porretta: “Valencia mi ricorda un po’ Malonga. Zerbin può fare strada. Il Cavalluccio non può vivacchiare in C. Recentemente ho detto di no anche a un club di A…”
17.12.2019 20:00 di  Flavio Bertozzi   vedi letture
Bisoli: “Non mi sono offerto al Cesena. Io al Rimini? Mai!”

Venticinque domande. Venticinque risposte. Signore e signori, riecco a voi Pierpaolo Bisoli.

Bisoli, come mai ancora senza panchina?
“Perché nel calcio di oggi, più che i risultati, contano i procuratori. Ed io, il procuratore, non ce l’ho. Devo fare tutto da solo…”.

Non ci dirà mica che è ancora a spasso ‘solo’ perché non ha il procuratore?
“Non ho detto questo. Ed infatti ti dico che, nelle ultime settimane, ho rifiutato ben 4 proposte. Una di queste arrivava dalla A (forse dal Brescia, ndr)”.

È vero che recentemente ha detto di no anche alla Feralpi Salò?
“Vero. Ho declinato l’invito perché dentro di me non è scoccata la scintilla”.

È vero che un paio di settimane fa si è proposto al Cesena?
“Questa è una bugia colossale! In vita mia non mi sono mai proposto a nessuno! Sarei proprio curioso di conoscere l’identità di chi ha messo in giro questa clamorosa bufala…”.

Ma un giorno la potremo rivedere al timone di comando del Cavalluccio?
“Perché no?! Cesena è Cesena. A Cesena ho vissuto tanti momenti indimenticabili. A Cesena ho tanti amici. Un giorno magari tornerò. Non adesso però…”.

Allenerebbe mai il Rimini?
“No, mai. Per rispetto dei tifosi bianconeri. La rivalità fra Rimini e Cesena è troppo forte…”.

Ma come passa ora Bisoli le sue giornate?
“Vado in giro a vedere tante partite. Sto con mia moglie. Gioco a tennis. Tanto tennis…”.

È vero che i suoi amici la chiamano il Roger Federer di Porretta Terme?
“Tu scherzi, ma sono davvero diventato una buona… racchetta. Con me vincono in pochi. Chiedi in giro (ho chiesto: tutto vero, ndr)”.

Uno sguardo veloce alla serie A: l’Inter è davvero da Scudetto?
“L’Inter è ancora lassù solo per merito di Conte. I nerazzurri stanno facendo qualcosa di straordinario. Ma la Juve, che ha una rosa stratosferica, resta favoritissima”.

La Vecchia Signora può sognare la Champions League?
“La vedo dura, anche quest’anno. Il Barcellona, al momento, mi pare di un altro pianeta”.

Scendiamo di due categorie. Del Cesena che ci dice?
“L’ultima vittoria raccolta con l’Arzignano è stata importantissima. Dopo il brutto ko col Fano serviva una risposta importante…”.

Molti tifosi bianconeri sono delusi dal rendimento della truppa bianconera. Hanno ragione?
“Bisogna avere un po’ di pazienza. Non si può sempre vincere. Non scordiamoci che il Cesena è una matricola. Non scordiamoci che il Cesena la scorsa estate ha fatto una rivoluzione. Non scordiamoci che Modesto è un allenatore giovane con a disposizione tanti giocatori giovani…”.

Come lo vede il futuro di questo Cesena?
“Sono ottimista. I play-off si possono raggiungere. Anche se, lo dico chiaro e tondo, arrivare ai play-off da noni o da decimi, non è proprio il massimo della vita…”.

Anche lei odia questa formula allargata?
“Così, i play-off, non hanno senso. Ventotto squadre per un unico posto: ma stiamo scherzando? Che robaccia…”.

Un aggettivo per descrivere il 'suo’ De Feudis?
“Mitico. Sì: mi-ti-co. È bello rivedere Beppe ancora protagonista in bianconero. Dopo tanti anni”.

Il maggior pregio del Conte?
“De Feudis ha grinta e cuore da vendere. La sua esperienza è semplicemente fondamentale per questo Cesena infarcito di giovani. E poi, Beppe, è uno che fa spogliatoio. Da sempre”.

A proposito di giovani: il baby bianconero che le piace di più?
“Zerbin è un giocatore interessante. Uno che potrebbe fare strada”.

Valencia non le ricorda un po’ il vecchio Malonga?
“A livello di atteggiamento sì, molto. Si vede che ha talento. Che ha velocità. Che sa saltare l’uomo. Però va forgiato. A livello tattico. E magari pure a livello caratteriale”.

Lei, in carriera, di giocatori così ne ha incontrati tanti. Giusto?
“Sì, tanti. Il calcio è sempre stato pieno di atleti che si illuminano solo se hanno il pallone fra i piedi. Ma la palla bisogna andarsela a cercare. In ogni zona del campo”.

Quanto è peggiorato il calcio nostrano a livello qualitativo negli ultimi 20 anni?
“Tanto. Troppo. In Italia ci sono sempre meno campioni. In tutte le categorie. Ora conta molto di più la fisicità. Spesso il talento passa in secondo piano. Quante partite brutte che ho visto ultimamente…”.

Chi vincerà il girone B di serie C?
“Il Vicenza ha tutto per arrivare sino in fondo. Ma occhio al Carpi, che non è poi così tanto lontano dalla vetta”.

La grande delusione di questo girone?
“La Triestina aveva tutto per fare bene. Ma, al giro di boa, è fuori dai play-off”.

Il prossimo anno che Cesena vorrebbe vedere?
“Un Cesena in lotta per la promozione diretta. Il Cesena, col suo blasone e tutti quei tifosi, non può vivacchiare in C”.

Posso dire che Bisoli è un grande tifoso del Cavalluccio?
“Puoi dirlo, sì. Che male c’è? Il Cesena mi è rimasto dentro…”.

Ma perché allora quest’anno ha visto il Cesena dal vivo solo tre volte?
“Abito a Cesenatico, a 15 minuti dal Manuzzi. Ma lo so bene che la mia presenza allo stadio può essere ingombrante…”