Gufi, porci, miti, permalosi, trombati: il girone d’andata dentro un Alfabeto

Il Conte si è rialzato anche questa volta. Che noia dentro lo spogliatoio bianconero. Cesena ok nei derby ma allergico alle squadre marchigiane. Crisi d’identità per la Curva Mare?
22.12.2019 13:30 di Flavio Bertozzi   vedi letture
Gufi, porci, miti, permalosi, trombati: il girone d’andata dentro un Alfabeto
© foto di Luigi Rega

Tutto il girone d’andata (anzi, tutti gli ultimi sei mesi in bianco e nero…) dentro un alfabeto? Si può fare.

A come AGLIARDI – Titolare sino ad inizio novembre, all’improvviso il vecchio Chicco ha poi dovuto cedere il posto al giovane Marson. Per motivazioni tecniche, sì. E pure di… portafoglio.

B come BATTUTE –  Quella meno gradita da ‘Casa Cesena’ è stata la seguente: De Feudis non sta giocando perché non è di Rende. Quando calcio fa rima con permalosità. Purtroppo.

C come CONTE – Ecco, a proposito di De Feudis: il Conte, per l’ennesima volta nella sua ormai lunghissima carriera, anche in questa stagione ha sconfitto scettici e malelingue. A colpi di grinta e cuore. Novantadue minuti di applausi.

D come DERBY – Il Cesena, fra campionato e Coppa Italia, ne ha giocati ben 10. Il bilancio parla di 4 successi (il primo arpionato al Neri, ad inizio agosto), altrettanti pareggi e 2 sconfitte. Un discreto bottino.

E come ESCORT – Tutti bravi ragazzi, i giocatori del Cesena. Niente scandali a luci rosse dentro qualche toilette, niente liti nello spogliatoio, niente frequentazioni hot, niente ubriacature alla Terre Alte. Niente di niente. Che noia, che barba, che barba, che noia.

F come FANO – Una delle pagine più nere della lunga storia bianconera si è consumata lo scorso 7 dicembre, con quel vergognoso 0-4. Quella sera… ho visto cose che voi umani non potreste immaginarvi…

G come GUFI – Dove sono finiti i gufi ‘tirati fuori’ la scorsa primavera da Angelini & Company? Sono ancora vivi? Certo che sì. Sono ancora fra noi. E si riproducono alla luce del sole. Perché? Non ve ne eravate accorti?

H come HOTEL – Tranquilli, questa volta niente hostess. Che poi qualche femminista si incazza. Ed allora – ehm ehm – fatemi ricordare il Terme Roseo di Bagno di Romagna. Che ha ospitato il Cesena nell’ultima fase di ritiro estivo.

I come ILLUSIONE – Quante cazzate che ho sentito dopo quell’effimero 0-0 maturato al Manuzzi contro il Milan. Ma la gente non ha ancora capito che il calcio d’agosto è credibile come una trasmissione di Barbara D’Urso?

L come LACUNA – Tanti i punti gettati stupidamente alle ortiche in queste prime 19 giornate. Il più grande difetto di questo Cesena? Resta quello di non riuscire (quasi) mai a ‘chiudere’ delle gare che paiono già in cassaforte.

M come MODESTO – Ha cominciato male, il mister. Sia in panca (2 ko su 2) che davanti ai microfoni (‘A Cesena c’è pressione’). Poi, fra alti e bassi, ha comunque racimolato 24 mattoncini. Poteva andare meglio. Ma pure peggio.

N come NICOLETTI – Lo scorso 23 settembre, il Cesena, oltre che un suo ex (sfortunato) condottiero ha perso anche un suo (grandissimo) tifoso. Quanto ci manchi, caro Baffo. Tanto. Tantissimo.

O come OTTO – L’attuale margine di vantaggio di Butic e soci sulla zona rossa? Più otto. Tanta roba. Ripensando soprattutto all’ottobre nero vissuto dai bianconeri.

P come PLAY-OFF – Ecco, il decimo posto. Decimo posto che, al momento, dista 3 punticini. Detto che ai play-off di C ci vanno cani e porci (28 squadre per un solo pass!) il Cesena ha ora tutte le carte in regola per alzare l’asticella. Anche perché, Pelliccioni, è pronto per fare qualche ‘regalino’ a Modesto.

Q come QUOTA – Nel Bel Paese non si fa altro che parlare di quella rosa. A Cesena, invece, continua a tenere banco la quota giovani. Un bene? O un male? Ai posteri (e ai cassieri) l’ardua sentenza.

R come RICCIARDO – La sua ultima partita col Cesena è datata 5 maggio 2019. Eppure, l’attuale bomber del Palermo, assieme ad Alessandro continua ancora oggi ad incendiare le discussioni dei covi bianconeri.

S come SABATO – O ‘esse’ come Sarao. Sono stati proprio il pretoriano di Modesto e l’ex attaccante del Francavilla  le vere delusioni di questo girone d’andata. O no?

T come TIFOSI – I numeri (seppur gonfiati da tessere aziendali ‘farlocche’) continuano ad essere da altissima B e pure da bassa A. Eppure, a Cesena, il dibattito continua: la curva Mare sta attraversando o no una crisi d’identità?

U come UNICO – È stato davvero emozionante rivedere sul campo del Manuzzi, anche soltanto per una misera manciata di minuti, quella Leggenda Bianconera che risponde al nome di Lamberto Boranga. I-ni-mi-ta-bi-le.

V come VIS PESARO –  Lo si era capito già il 2 settembre che il Cesena, in questi 4 mesi, avrebbe avuto un pessimo rapporto con le marchigiane. Meglio un Vavassori (pardon, un morto…) in casa che una squadra marchigiana alla porta, almeno in riva al Savio.

Z come ZETA – Cavolo, ogni volta faccio i salti mortali per trovare la ‘zeta’ (in passato ho tirato fuori anche Zenzero e Zizzania). E quest’anno, incredibilmente, mi ritrovo in rosa Zecca, Zampano e Zerbin. Troppa grazia, caro Cavalluccio.