Ex dirigenti? Mai più

04.03.2019 07:00 di Stefano Severi   vedi letture
Ex dirigenti? Mai più

1. Chiedere di più a questa squadra, sul piano dei risultati, è quasi impossibile. Di fronte abbiamo però un Matelica incredibile, che subisce pochissimi gol e che è reduce da una stratosferica serie di 9 vittorie consecutive in campionato. Ne riparleremo dopo la sosta quando i marchigiani saranno attesi dalla difficile trasferta di Francavilla.

2. Certo, anche nella giornata in cui Ricciardo tira un po’ il fiato, c’è un Alessandro che dimostra di essere totalmente estraneo alla categoria. Ricorda un po’ il Massimo Agostini che scese in C col Cesena di Corrado Benedetti e che vinceva le partite da solo per manifesta superiorità.

3. Approfittando della sosta e seguendo la recente assemblea dei soci è il momento di guardare un po’ al futuro. Per il Cesena, di riffa o di raffa, sarà serie C: o conquistandola sul campo o comprando il ripescaggio in estate. In ogni caso servirà una robusta iniezione di capitale che gli attuali soci non sembrano essere in grado di offrire.

4. Gli scenari diffusi nei giorni scorsi dal Cesena Fc - holding che controlla sia l’Academy che la prima squadra con settore giovanile - sono verosimili ma ancora tutti da confermare. Uno dei nodi principali riguarda la gestione del rapporto col Martorano: tra le varie opzioni sul tavolo c’è l’assorbimento completo del vecchio Romagna Centro, compreso il mutuo attualmente in essere per Martoranello che diventerebbe la base dell’Academy.

5. Questa ipotesi piace naturalmente al direttore generale Martini che continuerebbe a rivestire un ruolo di primo piano anche nella nuova società ma trova più ostracismo tra gli attuali soci, inclusa Pubblisole, che preferirebbero vendere una società senza capitali immobili (cioè Martoranello) ma senza debiti (il relativo mutuo).

6. Pubblisole quest’anno fatturerà poco meno di due milioni di euro dalla gestione della pubblicità legata al Cesena FC: numeri record che evidenziano come la società di Pievesestina sia stata lungimirante nel farsi capofila in questa nuova avventura sportiva. La prossima mossa sarà cercare di monetizzare alcune quote - forse anche quelle di maggioranza - cercando di mantenere ancora il controllo della gestione pubblicitaria.

7. Chi comprerebbe quindi un Cesena promosso (o ripescabile) in C e con zero debiti? Le offerte di sicuro non mancano anche se resta difficile al momento tracciare un quadro completo. Sul tavolo dei soci ci sarebbe quella di una cordata della Florida, non legata a Veglia, rappresentata da Giovanni Galli e dall’imprenditore e advisor Edoardo Giacone, incentrata sulla costruzione del nuovo stadio e su un possibile maxi investimento immobiliare (opzione che piace poco) ma altre piste portano a Roma (solidità finanziaria ma mancanza di progettualità futura) e in Toscana (un gruppo di imprenditori già ai tempi di Lugaresi accostati all’AC Cesena guidai dall'avvocato Francesco Giuseppe Cioffi). Ci sarebbe anche una proposta di acquisto da parte di EuroBet che si scontrerebbe però con il regolamento di utilizzo dell'Orogel Stadium Dino Manuzzi che vieta sponsorizzazioni legate al gioco d'azzardo oltre ad una quinta cordata per il momento ancora nell'anominato.

8. Quella che al momento è però in pole position è quella del modenese Giampiero Samorì che per questioni di immagine vuole a tutti i costi entrare nel mondo del calcio (nei mesi scorsi il suo nome era stato fatto persino a Rimini). Samorì avrebbe proposto di acquistare il 51% delle quote della holding che controlla Cesena FC promettendo però di lasciare nominare presidente e amministratore delegato ai soci di minoranza. In aggiunta il presidente dovrebbe essere una figura di garanzia a tutela della città (e il nome è ovviamente quello di Paolo Lucchi, anche se prima della fine della campagna elettorale difficilmente uscirà allo scoperto). L’Ad invece potrebbe restare Gianluca Padovani in virtù del lavoro svolto in questa stagione mentre nel ruolo di Ds potrebbe tornare Recchi.

9. Naturalmente la partita è molto complessa, sotto tanti punti di vista, e in primis quello delle elezioni del nuovo sindaco. Da un lato la coalizione del Pd, con il candidato sindaco Enzo Lattuca dichiaratamente juventino e in passato poco interessato alle sorti del Cesena Calcio (al contrario di Di Maio a Forlì, non si ricordano sue prese di posizione post fallimento): il jolly in questo caso sarebbe Christian Castorri, uno che da assessore alla cultura e allo sport ha risollevato l’intero settore dopo anni parecchio bui. Dall’altro lato della barricata c’è Andrea Rossi, candidato sindaco che già si è mostrato scaltro ed intelligente: ha saputo unire e fondere sovranisti con europeisti, estremisti con moderati, liberali con leghisti e soprattutto esercita un notevole ascendente su Corrado Augusto Patrignani (che vuole difendere la propria posizione di presidente). La volontà di Rossi, ieri in prima fila all’Orogel Stadium, sarà determinante non solo in caso di successo elettorale ma anche in caso di accordi post consultazione.

10. Chiusura dedicata allo striscione esposto ieri in Curva Mare: “Ex dirigenti? Mai più”. Non a caso arriva al termine di una settimana in cui diverse voci si sono rincorse relative a possibili illustri rientri: durante un periodo di incertezza societaria, che perdurerà almeno fino a fine mese, è normale che qualcuno cerchi di approfittarne. Niente presidenti di altre squadre, quindi, neppure se utili per instaurare nuovamente una corsia preferenziale con l'Atalanta.