Italia-Ungheria, lettera aperta al sindaco di Cesena

11.06.2022 18:00 di  Stefano Severi   vedi letture
Italia-Ungheria, lettera aperta al sindaco di Cesena

Egregio sindaco di Cesena, On. Enzo Lattuca

Questa lettera aperta è in riferimento agli incresciosi fatti di martedì sera, nel postpartita di Italia-Ungheria disputata all’Orogel Stadium Dino Manuzzi.

In particolare questa missiva si è resa necessaria per sollecitare una sua presa di posizione a difesa dei tanti cittadini cesenati, soprattutto donne e ragazzini, rimasti coinvolti negli incidenti seguenti il triplice fischio della gara di Nation League.

A poche ore dalla partita abbiamo letto il suo ringraziamento formale alle forze dell’ordine e – da cittadini cesenati – abbiamo compreso il suo intento politico ed ecumenico pur rimanendo amareggiati dalla descrizione oltremodo rosea di quanto accaduto. Nei giorni seguenti poi sono emersi dettagli sempre più inquietanti, in particolare relativamente a ciò che è accaduto nei pressi e dentro il pub Bombonera, e abbiamo atteso una sua doverosa precisazione a difesa di chi ha vissuto in maniera del tutto ingiustificata lunghi minuti di terrore.

Abbiamo pubblicato l’intervista ad una ragazza letteralmente intrappolata tra muro e carica della polizia con l’unica colpa di essersi concessa una birra post partita nella veranda del Bombonera. Abbiamo pubblicato un video dove un ragazzino in sella alla sua bicicletta viene letteralmente travolto e addirittura cade mentre agenti con caschi e manganelli corrono verso il locale sopraccitato. E poi tanti altri fotogrammi in cui si vedono le forze dell‘ordine entrare fin dentro al locale con intenti che appaiono tutt’altro che amichevoli.

Non è nostro compito emettere sentenze (spoiler alert: Una volta un giudice come me giudicò chi gli aveva dettato la legge, cit.) ma anche leggendo le accurate testimonianze circolate in questi giorni in rete (il comunicato della Curva Mare e quello del Bombonera su tutti) ci viene naturale quantomeno solidarizzare su chi ha subito gli effetti di quelle cariche.

Quindi, caro signor sindaco, forse è ora di rivolgere a lei qualche domanda che ci ronza in testa ormai da giorni, sperando che nel suo ruolo di garante di tutti i cesenati possa finalmente dare risposta al nostro bisogno di risposte e verità.

Perché per tutta la giornata è stato dato campo libero agli ultras ungheresi, anche a scapito di un evidente danno d’immagine della nostra città (il riferimento è ai video pubblicati anche sui principali quotidiani nazionali del corteo con cori a Benito Mussolini)?

Perché nel post partita è stato concesso ad un consistente gruppo di molesti ungheresi di passare proprio dietro la curva di casa quando sarebbe bastata anche una sola pattuglia per indirizzarli lungo percorsi più opportuni e meno problematici?

Perché senza queste evidenti provocazioni cesenati ed ungheresi sin da metà pomeriggio erano a bere insieme alla Bombonera senza forze dell’ordine e senza problemi di alcun tipo?

Perché persino in serie C la rotonda Vicini viene presidiata da una pattuglia proprio per evitare che tifosi avversari cerchino il contatto dietro la Curva Mare mentre con l’Ugheria, a dispetto di un dispiegamento eccezionale di forze dell’ordine, quella zona è stata lasciata completamente libera tanto che un gruppo di ungheresi incappucciati vi si era radunato per venire all’assalto dei tifosi locali?

Tifosi ospiti incappucciati nei pressi della rotonda Vicini: erano così difficili da vedere? O forse qualcuno ha pensato che fosse un rito religioso, magari Ku-klux-klan viste le simpatie dei magari?

Infine: c’era proprio bisogno di caricare fin dentro al Bombonera, dove tanti avventori stazionavano ignari ed inermi? Qual era il fine di quell’azione? Seminare il terrore o prevenire o fermare scontri in atto tra le tifoserie? 

Ecco, caro sindaco, queste sono le principali domande a cui noi non siamo ancora riusciti dare risposta. Unite a quella frase tremenda , “ho avuto paura di chi avrebbe dovuto proteggermi dall’avere paura”, proferita dalla ragazza protagonista degli scontri.

Non chiediamo nulla di eroico né politicamente inaccettabile: solo risposte o, in mancanza di quelle, vorremmo ricevere la sua opinione su questi fatti. Da cittadini cesenati crediamo di meritarlo e crediamo che lo meriti tutta la città.

Cordialmente.