Tre ipotesi per il prossimo direttore sportivo

03.06.2017 09:00 di  Redazione Tuttocesena   vedi letture
Tre ipotesi per il prossimo direttore sportivo
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© foto di Francesco Di Leonforte/TuttoCesena.it

Tre ipotesi, tre nomi, tre fogli sulla scrivania del presidente Lugaresi: c'è da decidere al più presto il direttore sportivo per la prossima stagione perchè da quello dipenderà sia l'allenatore che il mercato. Va bene che Camplone ha fatto ormai capire di accettare Cesena indipendentemente dal ds ma serve almeno qualcuno che lo chiami e che sia in grado di formulare un'offerta ufficiale e poi discutere di strategie di mercato. Ecco quindi le tre principali ipotesi.

Resta Rino Foschi. Mai dire mai nella vita e per quanto Foschi abbia detto a tutti di essere ormai fisicamente stanco potrebbe cedere all'enorme pressione di questi giorni e rinnovare per un ulteriore anno la propria collaborazione con il Cesena. Lui non vorrebbe: fare i miracoli con poco è difficile e le critiche dell'ultimo anno lo hanno segnato. 

Arriva Davide Cangini. L'ex bianconero ha ottenuto il patentino da direttore sportivo solo pochi mesi fa (ha svolto il corso insieme a Luca Toni), ovvero a fine novembre 2016. Attualmente lavora come collaboratore di Guido Angelozzi a Sassuolo e Cesena sarebbe una piazza importante dalla quale partire come ds, per quanto difficile. Fare bene in casa, si sa, è molto più difficile che avere successo in altre piazze. Ipotesi affascinante ma al momento poco probabile.

Si fa tutto in casa. Ecco la terza ipotesi, la più pericolosa e di gran lunga la peggiore: il Cesena non prenderebbe nessun direttore sportivo, principalmente per ragioni economiche. La squadra sarebbe comunque costruita da Rino Foschi prima della scadenza del suo contratto a fine mese quindi come referente di mercato opererebbe Gabriele Valentini. Disputare questa serie B senza un ds sarebbe un vero e proprio suicidio, non solo per le questioni legate al mercato quanto per la gestione della squadra. Foschi due anni fa salvò la stagione ricompattando lo spogliatoio dopo i disastri di Drago in Coppa Italia a Torino. Anche nella passata stagione spesso ha fatto da parafulmine proteggendo Camplone e interagendo con il mondo esterno. Senza contare che ormai il mercato durante dodici mesi all'anno, ben oltre le finestre temporali di apertura ufficiale. L'ipotesi "fatta in casa" insomma sarebbe quella da evitare a tutti i costi.