The Americans for dummies

Un vademecum a stelle e strisce per i prossimi possibili investitori in bianconero
09.04.2017 15:00 di Stefano Severi   vedi letture
The Americans for dummies
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© foto di Marco Rossi/TuttoCesena.it

American dream, il sogno americano: anche il Cesena ne ha uno.
In questi giorni sono iniziate a trapelare anche pubblicamente - grazie principalmente ad un articolo del Resto del Carlino - le prime indiscrezioni su una lunga e complessa operazione alla quale alcuni dirigenti del Cesena lavorano da parecchi mesi che coinvolgerebbe nuovi capitali da fuori del territorio e consisterebbe in un’emissione obbligazionaria da parte di AC Cesena spa.
La misteriosa identità degli investitori, protetti da un fondo d'investimento, unita alla convertibilità delle obbligazioni in azione societarie, ha sollevato numerosi dubbi tra i tifosi bianconeri. Proviamo quindi a riassumere la complessa situazioni con una sorta di FAQ.

Gli americani compreranno il Cesena o presteranno solo dei soldi?
La seconda, almeno badando alla sostanza e lasciando momentaneamente i formalisti da parte. Il Cesena ha emesso obbligazioni per circa 35 mln di euro che potrebbero seriamente essere sottoscritte da una serie di fondi d’investimento provenienti da Oltreoceano: almeno al momento quello più interessato è statunitense più un secondo franco-canadese. Ma la discussione è più ampia.

Se il Cesena ha emesso obbligazioni, queste potranno essere comprate da tutti?
In teoria sì, di fatto no. Le obbligazioni sono state emesse dopo una lunga e complicata trattativa con un fondo americano che ne sottoscriverà una quota variabile che potrà arrivare fino a 25 mln. In ogni caso è bene sottolineare come questo tipo di sottoscrizioni siano diverse dalle OPA.

Chi c’è dietro questi fondi d’Oltreoceano?
C’è una persona che conduce la trattativa, un rappresentante del fondo, che da tempo analizza la situazione economica e sportiva del Cesena per poi riportare il tutto ai propri mandanti. Questa persona, anche solo per far partire una due diligence, ha messo sul piatto una somma ingente, attorno ai 15 mln: le intenzioni sono dunque serissime. Questo fondo d’investimento ha poi proposto l’investimento ai propri clienti mettendo ben in chiaro la classe di rischio: starà poi ai vari investitori decidere se e quanto investire.

C’è anche qualche noto personaggio locale in questo fondo?
Difficile avere certezze al riguardo ma dalle prime informazioni sembra proprio un'ipotesi da escludere.

Solo un pazzo può pensare di investire nel Cesena…
Chi investe certe somme è tutto fuorché pazzo: benché oggettivamente rischioso, l’investimento nel Cesena è piuttosto remunerativo. Innanzitutto perché le obbligazioni decennali proposte dalla società di corso Sozzi promettono un tasso d’interesse del 5,7% su base annua: per fare un esempio il costo del denaro negli Usa è dell’1% mentre in Italia i Bot decennali hanno attualmente un rendimento del 2,27%, ovvero meno della metà di quanto promesso dal Cesena. Insomma c’è del rischio - che quantificheremo - ma anche del possibile guadagno.

Quante e quali obbligazioni ha emesso il Cesena?
In tutto 35 milioni, così suddivise: 10 milioni con ammortamento alla francese - ovvero, il Cesena si impegna a restituirne un po’ ogni anno come in un normale mutuo -, e i restanti 25 con ammortamento bullet, ovvero quasi tutto allo scadere dei 10 anni. Di questi 25 poi circa 20 sono convertibili in azioni di AC Cesena spa: l’investitore durante precise finestre temporali può decidere se ottenere la liquidità investita più gli interessi oppure se convertire la propria parte in azioni della squadra di calcio. Naturalmente non quotata in borsa.

Quindi il Cesena potrebbe passare di mano ed essere acquistato dagli americani?
I numeri e il buon senso al momento dicono di no. Il buon senso significa che gli investitori non avrebbero alcun interesse a rinunciare ad un cospicuo ritorno economico per mettersi in tasca azioni di una squadra di calcio difficilmente monetizzabili: significherebbe per loro intraprendere un nuovo rischio questa volta senza interessanti contropartite.
Lo dicono poi i numeri: Il Cesena ha fissato il tasso di conversione tra obbligazione ad azione a 2,5 a 1: per avere 1 euro di azioni del Cesena servono 2,5 euro di obbligazioni. I soci bianconeri hanno stimato quindi che Cesena & Co. (il cui pacchetto azionario dovrebbe essere stimabile tra i 15-20 milioni di euro) manterrebbe comunque il controllo.

E se il Cesena retrocedesse?
In quel caso si potrebbe pensare ad un anno di transizione ma sarebbe davvero difficile sopravvivere, anche se i dirigenti giurano che un anno sarebbe alla portata. Vero è che ogni anno il Cesena dovrebbe restituire 1 mln di euro più interessi per le obbligazioni alla francese e accantonare 2,5 milioni più interessi per quello bullet: impresa molto complessa.

E l’investitore come si tutela in tal caso?
Considerando che la società metterà a capitale sociale solo 10 mln dei 35 totali provenienti dalle obbligazioni, si può pensare che come garanzia dell'operazione sia stato chiesto di ricapitalizzare il più possibile la società. Questo tra l'altro sarà di grande aiuto, azzerando quel parametro P / A che tanti problemi ultimamente ha causato a ogni iscrizione di campionato.

Il Cesena però così facendo dovrebbe mettere da parte o restituire circa quattro milioni di euro l’anno: quale sarebbe il vantaggio per i bianconeri?
Innanzitutto sarebbe possibile rottamare una parte consistente del debito con Equitalia e questo comporterebbe già di per sé un risparmio di diversi milioni di euro, sufficiente a coprire gli interessi da pagare. In secondo luogo ‘azzererebbe’ il parametro P / A e permetterebbe persino di provare ad ambire seriamente alla serie A: questa volta in caso di promozione nella massima serie si potrebbero definitivamente sistemare i conti. In terza battuta, dopo aver rottamato il debito, potrebbero arrivare ulteriori nuovi investitori che al momento considerano il rischio ancora eccessivo. Per il Cesena poi pagare un tasso del 5,7% è persino utile: per fare un paragone nel 2015 quando la società bianconera fece un’operazione simile (si parla però di un paio di milioni di euro) con la Cassa di Risparmio di Cesena, l’interesse era del 10,5%, ovvero il doppio. Se poi si pensano ad alcune società di factoring estere - ad esempio irlandesi - il tasso salirebbe anche al 13%, e il Cesena per il passato ci ha dovuto sbattere il muso.

Per concludere, quando andrà in porto l’operazione?
La trattativa con gli americani è molto più avanzata rispetto a quella coi franco-canadesi: gli statunitensi avrebbero già accantonato importanti liquidità. Il presidente Lugaresi ha parlato di 40/50 giorni per chiudere la prima trattativa, quella con gli americani che in realtà sembrava già chiusa a gennaio: l'emissario del fondo d'investimento rimase "colpito" dalla grande prestazione del Cesena a Roma in Coppa Italia alla quale fece seguito il colpaccio di Carpi. Poi le cose in campionato precipitarono e la trattativa ha subito una brusca frenata: tutto è legato quindi al mantenimento della categoria.