Recchi: “Lugaresi, Foschi, Pelliccioni, Agliardi, Aletti: vi dico tutto!”

L’ex dirigente bianconero a ruota libera: “Quest’estate, per una notte, mi sono sentito il nuovo diesse del Cesena. Niente scuse o alibi: Biondini & Co. devono solo vincere!”
17.09.2018 19:00 di Flavio Bertozzi   vedi letture
Recchi: “Lugaresi, Foschi, Pelliccioni, Agliardi, Aletti: vi dico tutto!”
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Quando parli del Cesena con il vulcanico Antonio Recchi non sai mai come andrà a finire. Aneddoti, confessioni, commenti, sogni nascosti, gag, mezze marchette, stroncature: l’ex direttore sportivo bianconero, il meglio di sé lo regala (quasi) sempre quando lo si interroga sul suo amatissimo Cavalluccio.
Questa ‘strana’ intervista, bisogna leggerla fino alla fine.
Fino all’ultima riga.

Recchi, chi ha ucciso l’AC Cesena?
“Dietro a questo vergognoso crac che ha mandato in frantumi anche il mio vecchio cuore bianconero non c’è soltanto un singolo colpevole. Ora tutti accusano Giorgio Lugaresi & Company, ma non bisogna dimenticarsi anche di chi c’era prima al timone di comando della società... ”.

L’errore più grande commesso da Lugaresi junior?
Dopo l’ultima retrocessione dalla serie A, il club bianconero, ha speso troppo. Bisognava fare delle campagne acquisti più oculate, più al risparmio: Lugaresi avrebbe dovuto controllare di più l’operato dei suoi dirigenti sportivi, non dargli carta bianca come invece è successo. Se sei messo male con i conti, poi non puoi pagare tutti quegli stipendi importanti... ”.

È vero che quest'estate si è sfiorato un suo clamoroso ritorno in riva al Savio?
“Vi dico di più: quest’estate, per una notte, il sottoscritto si è sentito il nuovo direttore sportivo del Cesena. Avevo già dato il mio ok a un personaggio ‘forte’ della nuova società, avevo anche confermato ufficialmente la mia volontà di tornare a lavorare gratis per i bianconeri, per un anno. Capito? Gratis!”.

Poi però hanno preso il più navigato Pelliccioni.
“Che, oltre che essere un mio amico, è pure un ottimo dirigente e un grande conoscitore della categoria. Gli auguro di togliersi tante soddisfazioni in bianconero. Come auguro pure al sottoscritto di poter tornare un giorno a servire il Cavalluccio. Quel divorzio voluto da Sergio Aletti è ancora una ferita aperta. Apertissima”.

Cosa successe esattamente nel 2009, dopo una manciata di giornate?
“Recchi fu fatto fuori ‘solo’ perché bisognava apparecchiare la tavola per il ritorno di Minotti. Eppure, a Cesena, cominciò il festival della cazzata. C’era chi diceva che Recchi era stato licenziato in tronco perché non aveva portato al club degli sponsor già promessi da tanto tempo. C’era chi affermava che Recchi era stato allontanato perché aveva provato a defenestrare Campedelli in una riunione, udite udite, massonica. Poveretti... ”.

Ma il nuovo Cesena può vincere questo campionato di D?
“Il Cesena deve, e sottolineo la parolina deve, vincere questo campionato. Stop. Quando leggo certe dichiarazioni che arrivano dalla Romagna mi scappa da ridere. Ma quali incognite? Ma quali paure? Ma quali tensioni? Non siamo in B. E nemmeno in C. Se tu ti chiami Cesena e giochi in D hai solo un risultato possibile: la vittoria! Poi lo so pure io che questa categoria è bastarda. Però ripeto: io, anche un 2° posto, lo vedrei come un fallimento. E non solo perché i bianconeri hanno tutti quegli abbonati, quella curva fantastica... ”.

Intanto il debutto con l’Avezzano ha portato i primi tre punti.
“Tre punti d’oro. Anzi, di platino. Il gol di Tortori, per fortuna, ha fatto passare in secondo piano il clamoroso errore difensivo che c’è stato sul pareggio dell’Avezzano. E pure una condizione atletica non proprio eccelsa. A Cesena c’è ancora tanto da lavorare, mi pare chiaro. Ma sono certo che, col tempo, le cose miglioreranno su più fronti”.

Contento del ritorno all'ovile di De Feudis è Biondini?
“Contentissimo! Pelliccioni qui ci ha visto davvero giusto: l'esperienza e la grinta di Beppe e Davide saranno fondamentali. Io, se fossi stato nei panni di Alfio, avrei però portato a casa un altro vecchietto. Sì, io la porta l’avrei sicuramente affidata ad Agliardi. E non a un giovane... ”.

Cosa fa adesso Antonio Recchi?
“Resto alla finestra, in attesa di un progetto serio: ho una gran voglia di tornare a fare il diesse. Nel frattempo continuo ad aggiornarmi, a guardare partite. Curo un paio di miei investimenti ‘sportivi’ in Crozia e in Scozia. E poi seguo la mia azienda di famiglia, la Criluma Viaggi. Attenzione, però: io, a differenza dell’ex presidente del Cesena, non organizzo dei viaggi di caccia... ”.

Chiudiamo col botto: ci dica in rapida successione il miglior ds italiano, il ds più sopravvalutato e cosa pensa di Foschi.
“Il migliore diesse è Sergio Borgo, anche se lavora solo per il Cuneo. Il diesse più sopravvalutato è l’ex Ascoli Cristiano Giaretta. Cosa dico di Rino Foschi? Dico che è stato un grandissimo direttore sportivo che ha raggiunto risultati importantissimi in diverse piazze blasonate, Cesena compresa. Ma gli anni, signori, passano per tutti... ”.