Non buttiamoci giù

Collaboratore del Corriere Romagna dall'età di 15 anni, ha scritto di politica, cronaca, scuola, spettacoli e sport. Attualmente segue il Cesena.
19.11.2012 18:20 di  Francesco Gualdi   vedi letture
Non buttiamoci giù

“Non buttiamoci giù” è il titolo di un divertente e dissacrante romanzo di Nick Hornby (sì, proprio quello di “Febbre a 90”, testo cult nella libreria di ogni amante del pallone), che racconta le vicende di vari bizzarri personaggi nella Gran Bretagna di Tony Blair. Ma “Non buttiamoci giù” potrebbe essere anche il titolo giusto per descrivere il Cesena di queste settimane: non c’è nulla che funzioni particolarmente bene, ma al tempo stesso la squadra resta lì aggrappata alla scialuppa. È la sostanziale differenza col Cesena dell’anno scorso: problemi assortiti, ma Mutu e compagnia schiacciarono il pulsante dell’ “Ok, panic!” troppo presto, e per sapere come è andata a finire non c’è bisogno di andare su youtube.

Eppure, in mezzo a una difesa traballante, un centrocampo da inventare e un parco attaccanti per il quale non serve fare le primarie per capire chi non fa gol, qualche lampo di luce c’è. Non aiuta la classifica, cortissima nello scantinato della zona playout, ma qualche segnale sembra arrivare. Il Cesena nelle ultime quattro giornate ha perso una sola volta contro un Brescia oggettivamente più forte, ma è anche stato in grado di pareggiare in rimonta contro Padova e Verona, iscritte d’ufficio all’albo delle formazioni migliori del Cavalluccio. E c’è stata la rocambolesca vittoria col Grosseto, che fa tanto sugo vista la quaresima generale. Tre rimonte nelle ultime quattro giocate, per 5 punti che potevano benissimo essere di meno. Insomma, non è da tutti andare alle corde sotto i colpi di Granoche e Rivas e riuscire a non volare al tappeto. C’è tanto di Bisoli in questi risultati, anche perché dalla squadra arrivano messaggi contrastanti: Brandao è in crescita dopo un inizio difficile; Succi era andato benino contro Grosseto e Padova ma ha fatto male con Brescia e Hellas; Djokovic ha collezionato diversi capolavori dell’horror ma, a conti fatti, ha già segnato due gol per 4 punti totali. Insomma: chi ci capisce qualcosa (Bisoli) è bravo, per tutti gli altri si prega di citofonare Freud, Sigmund.

Il Cesena ha messo in ordine le tessere del puzzle? No, chiaro. Che nessuno s’azzardi a togliere il cartello “Lavori in corso”, resterà lì per tutto il 2012, sempre che il triplice fischio dei Maya non arrivi prima. Però qualche timido segnale di crescita c’è, e in questo senso battere lo Spezia sarebbe fondamentale per aumentare l’autostima di un gruppo alla disperata ricerca di fiducia. Per il momento, non buttiamoci giù.