LA LAVAGNA - Una difesa inadeguata al mantenimento della categoria

19.11.2017 12:00 di Bruno Rosati   vedi letture
LA LAVAGNA - Una difesa inadeguata al mantenimento della categoria
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© foto di DiLeonforte/TuttoCesena.it

Il Cesena chiude la sua magra striscia di risultati positivi (una vittoria e quattro pareggi) rimediando una brutta batosta ad Empoli. La squadra toscana invece si rilancia dopo tre turni a secco di successi. La vera sconfitta dei bianconeri non è aver perso questa partita bensì non aver centrato i tre punti nei due turni precedenti.

Il primo dato che salta all’occhio non può che essere il numero di reti subite: il Cesena si becca nuovamente 5 gol in novanta minuti, un mese e mezzo dopo la disfatta di Vercelli. La debacle sul campo piemontese era costata la panchina a Camplone; malgrado ciò, dopo l’allontanamento del tecnico pescarese, la media di gol incassati resta grosso modo invariata e spaventosamente alta. Il Cesena subisce di norma almeno un paio di gol a partita (2,29 reti al passivo di media durante la gestione Camplone, 2,13 con Castori). L’inevitabile sentenza è la bocciatura dell’intero reparto difensivo a disposizione in rosa. Sia con la difesa a tre, sia schierandosi a quattro l’epilogo è sempre lo stesso. Ad oggi, dopo 15 giornate, il Cesena ha una difesa inadeguata al mantenimento della categoria. Non che fossero necessarie particolari statistiche per dedurre ciò, i numeri servono solo a rendere questa considerazione inequivocabile ed inappellabile. A gennaio occorrerà intervenire senza meno sul mercato per apporre correttivi a quest’enorme falla e rivedere le scelte fatte in estate. Chi ha sostituito Ligi (considerato l’anello debole del pacchetto arretrato) non ha fatto meglio di lui e soprattutto pesa ancora come un macigno l’assenza di Capelli, vero leader e trascinatore di tutta la squadra.

Nell’arrivare a rete le cose sembrano invece andare meglio anche se i gol siglati ieri non fanno testo: nel corso del primo tempo, con la gara in bilico e non già indirizzata in favore dei padroni di casa, il Cesena non è stato in grado di creare pericoli, non arrivando mai al tiro in porta. La prima rete è arrivata sul 3 a 0, con i giocatori guidati da Vivarini convinti di aver il totale controllo della situazione. Dopo lo squillo di Fazzi gli empolesi hanno superato Agliardi ancora per ben due volte ed in pieno recupero, quando sono arrivati i gol di Jallow e Moncini, la disputa era ormai decisa. Non c’è stata storia e, sulla carta, era prevedibile. In questa serie B l’Empoli ha pochi rivali come individualità, giusto Frosinone e Palermo. Mancano però appena sei giornate alla conclusione del girone di andata ed il Cesena contro Frosinone e Palermo deve ancora giocare. Contro queste due formazioni sarà auspicabile un altro tipo di partita per non venir nuovamente triturati.

Noi possiamo stare qui a raccontarci che nel campionato in corso è l’equilibrio a farla da padrone, che la salvezza è lì a 3 punti, i play-off a 7, che c’è tempo per recuperare e via dicendo. La verità però è che se l’andamento generale continuerà ad essere questo a farne le spese saranno le squadre sul fondo della classifica: con il piattume di mediocrità che regna incontrastato, a fine anno le squadre di vertice avranno bisogno di una quota di punti più bassa rispetto alle passate edizioni della serie B per raggiungere la promozione diretta o gli spareggi; al contempo, saranno necessari più punti per conseguire la salvezza, i famosi 50 punti potrebbero non bastare.

Non ci si deve far trarre in inganno dalla situazione di altre formazioni in difficoltà in questo momento: neppure nelle ultime due disastrose comparsate in serie A del Cavalluccio si sono subite due sconfitte con 5 reti al passivo in un unico campionato (una del 2011-2012, in Roma-Cesena 5-1; una nel 2014-2015 in Torino-Cesena 5-0). E stiamo parlando di serie A. L’ultima volta che ciò è accaduto si è verificata nella serie B 2007-2008, chiusa dal Cesena in ultima posizione. In entrambe le circostanze il risultato fu di 5 a 2, ad Ascoli nel girone d’andata e a Frosinone nel girone di ritorno. Due sconfitte così pesanti (oggi ad Empoli, un mese e mezzo fa a Vercelli) in un solo girone rappresentano forse un andamento negativo senza precedenti. Dobbiamo tenere ben presente tutto questo per avere un’idea limpida della situazione in cui ci troviamo.

Nelle sei gare che mancano di qui alla chiusura del 2017, sul cammino del Cesena si opporranno avversari in forma, che viaggiano a vele spiegate. La prossima gara casalinga, contro il Brescia, rappresenta probabilmente la sfida più abbordabile fra quelle rimanenti. Il Cesena è chiamato a vincere, occorrono almeno 8-9 punti prima di gennaio per non ritrovarsi alla ripresa con l’acqua ulteriormente alla gola. Le rondinelle sono comunque un avversario in un momento non del tutto negativo (al di là della brutta gara pareggiata contro lo Spezia) e che fa affidamento costante sul suo capitano Caracciolo, senza dubbio l’attaccante singolarmente più forte di tutta la categoria. Se Cacia dovesse recuperare (al momento è improbabile) sarebbe affascinante la sfida fra i due per determinare chi sia l’indiscusso re dei bomber, fermo restando che Caracciolo ha nel suo background anche 58 gol nella massima categoria mentre Cacia soltanto 2 con la maglia del Lecce. Alla luce di quanto visto al Castellani, come farà il Cesena ad arrestare il volo dell’airone?