LA LAVAGNA - Cesena più solido col 3-5-2, ma la strada è ancora lunga ...

19.01.2017 10:30 di Bruno Rosati   vedi letture
LA LAVAGNA - Cesena più solido col 3-5-2, ma la strada è ancora lunga ...
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© foto di DiLeonforte/TuttoCesena.it

Il nuovo anno del Cesena comincia con una vittoria in trasferta, completamente in controtendenza con quanto accaduto nei dodici mesi appena trascorsi e già solo questo è una bella notizia. Se ci aggiungiamo che il Cesena disputerà i quarti di finale di Coppa Italia per la seconda volta nella sua storia, a più di quarantasei anni di distanza dall’ultima volta (quando fu sconfitto sia all’andata che al ritorno dal Napoli), quanto accaduto oggi al Mapei Stadium di Reggio Emilia assume una connotazione storica. Oltre a tutto ciò, il Cesena riesce per la prima volta a vincere contro il Sassuolo, al settimo confronto fra le due squadre, in quello che viene convenzionalmente definito derby. In realtà, al di là del fatto che sia una sfida tra una squadra dell’Emilia ed una della Romagna, di derby c’è ben poco, specie se la partita viene giocata nel tardo pomeriggio di un giorno feriale, e se i pochi irriducibili tifosi bianconeri al seguito della squadra sono comunque in numero superiore ai tifosi di un Sassuolo che non riesce a richiamare pubblico nemmeno quando gioca partite prestigiose in Serie A o in Europa League.

Il principale elemento di discontinuità con il recente passato è stato il modulo utilizzato dal Cesena per schierarsi in campo, il 3-5-2, per ottenere più solidità e, per ammissione dello stesso allenatore Andrea Camplone, evitare di incassare tanti gol come accaduto nelle precedenti uscite. L’inizio partita non è stato molto incoraggiante - visto il gol subito a freddo dopo appena quattro minuti - ma nel proseguo della gara il cambio tattico si è rivelato azzeccato (complice la prestazione di un Sassuolo che non ha mostrato particolare interesse a vincere) e la retroguardia, malgrado qualche disimpegno azzardato, è riuscita a contenere bene gli avversari.

Al contrario lo sviluppo della manovra è stato ancora troppo latitante e l’epilogo della partita è stato per certi versi molto sorprendente: fino al rigore concesso dall’arbitro Rocchi per fallo subito dall’ultimo (nonché unico) arrivato Cocco, il Cesena non aveva dato l’impressione di poter riuscire a fare gol (nemmeno un tiro in porta nel corso di tutto il primo tempo), figuriamoci segnarne due negli ultimi dieci minuti. Si potrebbe poi parlare di Cinelli e Vitale ancora del tutto spaesati, imprecisi fino a diventare irritanti agli occhi degli spettatori o dei dieci fuorigioco fischiati a giocatori del Cesena, di cui almeno la metà a Cocco, ancora lontano da una piena integrazione con in nuovi compagni.

E quindi vanno evidenziati i cambi azzeccati operati dal mister: Schiavone è riuscito a dare ordine e Garritano ha permesso alla squadra di cambiare passo. Oppure i gol di Ciano e Laribi, che vanno ad aggiungersi alle pochissime gioie che finora i bianconeri erano riusciti a togliersi in casa dei neroverdi: il tacco di Bucchi (ora allenatore del Perugia, prossimo avversario del Cesena) nell’anno della promozione 2009-2010 e il pareggio allo scadere di Ze Eduardo, piccola caramella dolce nell’ultima partita di un 2014 ormai avviatosi ad una tragica conclusione.

Uno dei tanti (piccoli e grandi) segnali positivi del pomeriggio di ieri sono poi state le parole del match-winner, Laribi, intervistato nel dopogara. A domanda precisa su come si sentisse ad aver segnato alla squadra detentrice del suo cartellino, la risposta del centrocampista è stata che quella è soltanto la sua ex-squadra e che lui in questo momento è concentrato esclusivamente sul Cesena. Se persino il giocatore con il più alto spread fra le aspettative iniziali e l’effettiva resa in campo si dimostra così convinto e focalizzato su questa squadra, piuttosto che pensare a cambiare casacca o a pascolare in campo fino a giugno, significa che i presupposti per una risalita della classifica nel girone di ritorno ci sono tutti.