LA LAVAGNA - Anche a Carpi lo stesso spirito dell'Olimpico

06.02.2017 12:30 di Bruno Rosati   vedi letture
LA LAVAGNA - Anche a Carpi lo stesso spirito dell'Olimpico
© foto di Cesena Calcio

Il Cesena riesce a togliersi dalle spalle quello che ormai era diventato un macigno, finalmente torna a vincere in trasferta in campionato, per la prima volta nel corso di questa stagione. Il punteggio (2- 1 per gli ospiti) comunque non rende giustizia alla prestazione romagnola: i bianconeri avrebbero meritato almeno due gol di vantaggio su un Carpi povero di idee e piuttosto spento.

Sin dai primi minuti, i giocatori del Cesena scesi in campo hanno giocato con la stessa determinazione mostrata in Coppa Italia contro la Roma, questa volta però al cospetto di un avversario molto meno blasonato. Proprio da questa nuova convinzione, la marcia del Cesena potrebbe prendere tutta un’altra piega e iniziare a viaggiare a vele spiegate.

Come nella partita precedente contro l’Ascoli, anche questa volta ad aprire le marcature ci pensa un terzino, Balzano, che concretizza un’azione cominciata sull’altro versante del campo, finalizzando un cross di Renzetti sporcato dalla difesa avversaria. Forse è proprio questo gol a descrivere la mentalità aggressiva che il Cesena ha iniziato ad avere nelle ultime uscite, con i terzini che molte volte si trovano entrambi alti per favorire lo sviluppo del gioco. Non è un caso inoltre che nel corso dei primi quarantacinque minuti le possibili ripartenze dei padroni di casa vengano fermate addirittura nella loro trequarti. Il raddoppio siglato da Cocco arriva in maniera analoga da un cross partito dalla fascia sinistra. Il dominio del Cesena su quella corsia, nel corso del primo tempo, è stato pressoché totale.

Nel secondo tempo, il Cesena non è altrettanto brillante, forse per essere più accorto o forse perché i tre punti che maturano mancano da troppo tempo e quindi subentra un po’ di fisiologica paura. I cambi operati da Castori portano velocità al Carpi. In generale però i biancorossi non sembrano impensierire più di tanto la porta difesa da Agliardi. La difesa a tre, oltre che a lasciare i terzini liberi di spingere, si rivela utile anche nel contenere attaccanti rapidi come Mbakogu e Lasagna.

Ad aggiungere pepe ad una partita ormai indirizzata su questi binari, ci pensa l’arbitro Sacchi che concede il quarto rigore nel giro di otto giorni contro i bianconeri. Come i penalty dei giorni precedenti, pure questo sembra a dir poco generoso. Lamentarsi però non è particolarmente utile: teoricamente i rigori si potrebbero anche parare. Nelle dieci occasioni (fra campionato e Coppa Italia, nel corso degli anni) in cui Agliardi si è trovato a difendere la porta bianconera da un calcio di rigore, il buon Federico non è riuscito a neutralizzarne nemmeno uno. Sicuramente è una questione di sfortuna: Agliardi è riuscito ad imporsi come portiere più che valido nei suoi trascorsi con il Cesena e anche a Carpi, nei minuti finali, si è rivelato nuovamente prezioso nel bloccare i traversoni degli esterni e spegnere gli assalti finali.

Il Cesena riesce ad essere più forte anche della cattiva sorte e si porta a casa tre punti preziosissimi che consentono di riemergere dalle sabbie mobili. Per la prima volta da tanto tempo il Cesena si troverà a preparare la prossima partita senza trovarsi in zona retrocessione o play-out. Delle squadre che però ora precedono il Cesena in classifica, nessuna ha subito tanti gol quanti ne ha presi la difesa romagnola (trenta reti).

Oggi però non si può che essere soddisfatti e la speranza è quella di continuare così. Con maggiore solidità in difesa, il Cesena potrà riuscire a liquidare il discorso salvezza.