È ora di stabilire le gerarchie, anche a costo di far fuori grandi nomi

04.10.2015 08:00 di  Redazione Tuttocesena   vedi letture
Fonte: Gian Piero Travini
È ora di stabilire le gerarchie, anche a costo di far fuori grandi nomi
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© foto di Di Leonforte/TuttoCesena.it

“Le pagellazze di Cesena-Livorno” di Gian Piero Travini per VedoBianco/VedoNero su gptravini.wordpress.com

GOMIS 6 Mai impegnato, ma tra rinvii ed equilibrio è una certezza. TITOLARE

PERICO 5,5 La squadra viaggia a 100, ma lui viaggia a 45. E questo condiziona tutti… Non basta la buona volontà, e non basta chiamare il pallone in continuazione. Non è un caso che Drago debba invertire le fasce per coprire i suoi spazi a seconda del fiato degli esterni. Non è un caso se il Livorno ci provi parecchio lì da lui. DISPENDIOSO

CAPELLI 7 Come. Comanda. E come bacchetta. Vajushi non porta rispetto alla Santa Tibia di Grumello, saggia e terribile, e si accomoda in panchina con l’osso che ancora trema. E mentre distribuisce la giustizia bianconera, fa anche sedere sul banco del primo della classe Caldara e gli spiega che il bacio tra tacchetti e gamba avversaria è roba da Romeo e Giulietta postmoderno. AMORE E NON AMORE

CALDARA 6,5 Come sempre, partita perfetta. E si permette anche di difendere in esterna senza temer rientri. Noioso, da quanto fa sempre la cosa giusta, con eleganza. SIGNORE

MAZZOTTA 6,5 Quando si inserisce non ce n’è per nessuno, e la velocità di rientro di Garritano gli permette di avanzare e sovrapporsi continuamente. Anima in titanio che nemmeno un Terminator che si finge Usain Bolt. INAFFERRABILE

KESSIE 7 E questo da dove salta fuori? Ma non era un centrale difensivo? E però l’altra volta ha giocato in fascia. Questa volta è con Sensi e quando deve fare dei filtranti è dannatamente efficace… Ma che coniglio nero ha tirato fuori dal cilindro Foschi?! Personalità, piede, copertura per quando lo il ‘Mago’ di Urbino inizia a stregoneggiare in avanti. DONNIE DARKO

SENSI 7,5 Non c’è Cascione: partita perfetta. Però, oh, possiamo anche far finta che non sia così. No look finalizzati. Falli guadagnati al limite dell’area. Giochi creati dal niente, in qualsiasi tipo di situazione. Perde palla? La recupera. Sempre. E i maroni cubici di uno sbarbo classe ’95 che batte un rigore sotto la Ferrovia. Segnando. Approccio tecnico-tattico infinito. Qui lo dico: l’Under 20 gli va stretta. COSÍ È, SE VI PARE (E ANCHE SE NON VI PARE)

MOLINA 6 La difficoltà di questo talento come trequartista la si vede quando inizia ad avere il fiatone al 60’. Va detto anche che l’uomo che gli dovrebbe portar via l’uomo per gli inserimenti è una statua di sale, quindi gli tocca fermarsi sempre fuori area. E quando entra, piglia rigore, perché non molla un cazzo. E perché tiene alta la squadra. DETERMINATO

GARRITANO 7 In un campionato ‘obbligato’ come quello del Cesena, uno come lui che proprio il mister non lo vede ha una, due… forse tre occasioni per fargli cambiare idea. Potrebbe esserci già riuscito. Velocità, concretezza in area, grande spirito di sacrificio e pochissimi palloni persi. E l’assenza di punti di riferimento per la difesa avversaria, andando anche interno di prima linea. D’ALESSANDRO (dal 79’ KONÉ SV)

DJURIC 5,5 Fare sponda. A centrocampo. Un movimento giusto. Nel momento sbagliato. Negli spogliatoi gli spiegano che nel calcio sei bravo se tieni il pallone. Lui inizia a farlo. E tira fuori anche un paio di palloni buoni, smettendo di essere una zavorra deleteria. INFELICE (dal 75’ SUCCI 6 Fare sponda. Dove va fatta. Ma non ne ha ancora per chiudere l’azione. VETERANO)

RAGUSA 6,5 La palla viaggia e lui la riceve. Capite? Il problema non è che funzioni o non funzioni la prima punta. Il problema è che la palla ha da viaggià. E con Kessie e Sensi la palla è costretta a viaggiare. E questo fa quello che vuole. Poi, quando ha finito di dar spettacolo, si mette a fare anche il lavoro di Perico. E finisce col fiatone. Diranno che oggi non ha fatto molto in avanti: lasciamo che parlino. DOPPIO STIPENDIO (dall’88’ RENZETTI NG)

DRAGO 6,5 Ha trovato il modulo. Ora deve avere il coraggio di mantenerlo e di stabilire le gerarchie. Anche a costo di far "fuori" grandi nomi. Nello specifico: o Cascione si mette al servizio di Sensi o, ad oggi, nelle partite dove è necessario verticalizzare, si accomoda in panchina. FINE DEGLI ESPERIMENTI?

CESENA 6,5 Il miglior centrocampo della serie B. Semplicemente. Quando funziona, non c’è NESSUNA squadra attualmente in grado di metterlo in minoranza. LE REALI FORZE IN CAMPO