Calciomercato, il punto: inizia la fase 3, lacrime e sangue

24.07.2016 19:00 di  Stefano Severi   vedi letture
Calciomercato, il punto: inizia la fase 3, lacrime e sangue
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Francesco Di Leonforte/TuttoCesena.it

La buona notizia: domani mattina il Cesena si allenerà per la prima volta con Ligi e Filippini e sarà già una squadra da play-off diretti, soprattutto considerando il valore aggiunto che porterà Drago. I portieri sulla carta sono una garanzia, la difesa sembra enormemente migliorata rispetto alla passata stagione, il centrocampo non appena potrà contare anche su Vitale sarà di assoluta qualità e il reparto avanzato per il momento è potenzialmente devastante.

La cattiva notizia: il verbo imperante da qui al 31 agosto, ultimo di mercato, sarà "vendere". Anche "incassare" è presente all'ordine del giorno, e il reparto naturalmente destinato a subire i tagli di tatcheriana memoria è l'attacco.

Il Cesena non ha mai fatto mistero di voler ottenere almeno 4 milioni di euro dal mercato per garantire il normale funzionamento societario durante tutto il campionato. Al momento sono arrivati 500mila euro dalla cessione di Petrelli e 400 da quella di Renzetti (in questo caso senza contare il risparmio sul consistente ingaggio da poco ritoccato), 180 mila da Cori e  180 mila da Raffini oltre a 200 mila dal riscatto di Mazzotta. In totale sono poco meno di 1,5 milioni: ne mancano  due e mezzo, un'enormità.

Chi si può vendere? Escludendo nuovi acquisti e prestiti, dalla cintola in giù resterebbero Capelli, Cascione e Kone. I primi due però sono difficilimente monetizzabili mentre Kone è considerato da Drago centrale nel progetto tecnico. Occorre quindi guardare all'attacco.

Djuric interessa a molti club ma la formula più gettonata è quella del prestito oneroso che non è per nulla funzionale al Cesena. Il bosniaco, essendo considerato un giocatore bandiera, non libererebbe nessun posto in rosa per un eventuale sostituto, per cui non ha senso cederlo senza realizzare una cospicua plusvalenza.

Garritano e Rodriguez potrebbero partire negli ultimi giorni di mercato, ma nella migliore delle ipotesi difficilmente si otterrà cumulativamente dalle loro cessioni più di un milione di euro. A quel punto, restando ottimisti, il Cesena dovrebbe ottenere ancora un milione e mezzo. Inevitabile che si guardi ai due gioielli: Antonino Ragusa e Camillo Ciano.

Liberarsi anche solo di uno tra Ciano e Ragusa sarebbe un crimine sportivo difficilmente giustificabile: nel caso in cui il Cesena abbia anche una minima velleità di lotta promozione, le speranze passerebbero dai piedi di questi due giocatori. Le alternative: Improta e Thiam, ovvero un giocatore reduce da un anno di stop e una scommessa scuola Juve. 

Ci sarebbe però una terza possibilità, una sorta di compromesso: venderli a gennaio, magari sperando di aver visto il loro valore ancora aumentato, in caso di necessità. Ogni decisione sarebbe procrastinata al termine del girone d'andata per tentare una (non sempre facile) operazione modello Sensi.

In ogni caso è necessario che Massimo Drago punti i piedi e, contando sull'appoggio di Foschi, spieghi a chi vuol far cassa ad ogni costo che le conseguenze potrebbero essere davvero imprevedibili. Senza contare che la mancanza di liquidità sta bloccando anche gli ultimi movimenti in entrata, Laribi e Cinelli. Il passaparola della rete nei giorni scorsi era arrivato persino a definire il centrocampista neroverde "un giocatore del Cesena", salvo poi parlare di "problemi per poche migliaia di euro". La differenza tra domanda e offerta in realtà è leggermente superiore anche se non rilevante come quella col Chievo per Cinelli: difficile che il Cesena affronti nuovi sacrifici economici prima di aver fatto nuovamente (e dolorosamente) cassa.