Melini: sedotto e abbandonato

Oberdan Melini, attuale diesse del San Marino, era stato contatto dal Cesena – che gli aveva proposto un incontro, mai avvenuto –: poi è arrivato Pelliccioni
15.09.2018 08:00 di Andrea Pracucci   vedi letture
Oberdan Melini
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Oberdan Melini
© foto di Claudia Marrone/TuttoLegaPro.com

"Il Cesena? Per me è un sogno sfumato. Lo avrei anche costruito diversamente ma sono ottimista: Alfio, oltre che un caro amico, è un professionista preparato". Oberdan Melini, grande esperto di serie D, diesse, opinionista, attuale direttore del San Marino di Luca Mancini, è stato il primo nome accostato al nuovo Cesena per il ruolo di ds. Alla fine la scelta è caduta su Alfio Pelliccioni e Melini, bruciato, ha trovato giusto posto tra il Titano e Castiglione di Ravenna: i due avevano lavorato anche a Santarcangelo, dove Melini con Angelini allenatore conquistò la Lega Pro. 

Oberdan, quanto è mancato per vederla in bianconero?
“Per chi come me è sempre stato tifoso, un ruolo come quello di direttore sportivo avrebbe rappresentato il coronamento di un sogno. Ne sarei stato molto onorato. Con la dirigenza, il dg Martini in particolare, c’era stato un contatto, durante il quale avevamo preso l'impegno di incontrarci; poi però questo incontro non c’è mai stato. La società ha deciso di virare su un caro amico, Pelliccioni. Ne ho preso atto con rammarico, ma con realismo. È sfumato un sogno, ma ora sono dedito al San Marino”.

A suo parere il Cesena si è mosso bene sul mercato?
“Credo che ogni direttore sportivo abbia idee diverse dall'altro. Il Cesena partiva da una base formata dai tesserati del Romagna Centro, che ovviamente andava rinforzata sul mercato. Nei giorni in cui ero vicino al Cavalluccio avevo ricevuto diverse chiamate da parte di giocatori che si proponevano: quella bianconera è una maglia ambita. Rispetto a come si è mosso Pelliccioni forse avrei fatto alcune scelte diverse, ma è normale. Alfio, a cui mi lega una lunga amicizia, oltre che un rapporto di lavoro di tre anni a San Marino e di qualche mese a Santarcangelo, ha idee diverse da me, però le rispetto. Io avrei puntato su alcuni profili che erano stati con me a Santarcangelo; Alfio legittimamente ha virato su giocatori che conosceva bene come Stikas o Benassi. Come lui avrei comunque scelto di ripartire da un giocatore esperto come De Feudis”

Come vedi il Cesena in questa stagione? 
“In generale credo che quello del Cesena sia un organico all'altezza. Il percorso non sarà facile, come dimostrato dalla sconfitta contro la Savignanese in Coppa Italia. Quelle contro il Cesena saranno attese da tutti gli avversari come se fossero le partite dell'anno. I bianconeri hanno un tifo impareggiabile, una storia e una forza per le quali credo possa tornare nei professionisti. Mi auguro che raggiungano questo obiettivo, con tutto il cuore. Sono contento anche che il San Marino non sia nello stesso girone della squadra di Angelini, cosa che mi avrebbe costretto a mettere da parte la mia simpatia per il Cesena, ovviamente”.

Storico direttore sportivo di Serie D, grande intenditore di questa categoria... ma a Forlì nella scorsa stagione non è andata benissimo: come se lo spiega?
“Il 2017-2018 non è stata una buona stagione. Avevo scelto di lasciare Santarcangelo dopo dodici anni: un grande errore. Sarei dovuto restare lì, senza peccare di presunzione – chiaro il riferimento alle vicende societarie della compagine romagnola –. Poi ho accettato la corte del Forlì, dove avevo avuto brevi e sfortunate esperienze in passato. Forse questo era un segnale. È stata una stagione da archiviare: a volte succede che le scelte fatte non si rivelino felici”.

Ci parli del San Marino.
“Sarà una stagione particolare. Si sa che l'impianto da gioco non sarà disponibile per i lavori di restyling in vista degli Europei Under-21 della prossima estate. Questo ha comportato la necessità per il presidente Mancini di trovare una località dove giocare ed allenarsi. È stato scelto l'impianto di Castiglione di Ravenna. Non sarà facile, è una stagione di transizione. Dobbiamo cercare di mantenere la categoria, e nei prossimi anni fare campionati di alto livello tornando nel nostro stadio”.