Calciomercato, il punto: quanto vale il futuro?

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Non è un giorno felice per il Cesena ma non è nemmeno un giorno che deve lasciare sorpresi: la partena di Ahmetaj era semplicemente una questione di tempo. Certo, la società aveva dichiarato che per il momento non si sarebbe mosso da Villa Silvia, ma solo con una buona dosa di ingenuità si sarebbe potuto abboccare a tale messaggio. La partenza dell'ennesimo gioiellino del vivaio non è una sorpresa perchè è in linea con la filosofia societaria degli ultimi anni, tesa a sovrastimare l'importanza del presente e a sottostimare quella del futuro.

Sono finiti i tempi dei giocatori comprati e non pagati, adesso c'è la lodevole intenzione di onorare tutti i contratti. Benissimo. Il Cesena è in emergenza societaria perenne e deve fare dei sacrifici. D'accordo. Ma una visione strategica, che punti a portare fuori la società di Corso Sozzi dalle sabbie mobili, deve costruire le basi per una crescita futura ed è questo quello che manca  più di ogni alra cosa al Cesena.

Le scadenze vanno onorate, l'iscrizione garantita e i conti devono essere in regola: però non lo si può fare tagliando le gambe al settore giovanile. Sarebbe come pensare di far crescere una nazione tagliando i fondi alla ricerca (ogni riferimento alla situazione italiana è puramente casuale). Significherebbe, anzi significa, colpire il futuro.