A te deg me. Stefano Severi risponde a Michele

04.09.2016 14:00 di Redazione Tuttocesena   vedi letture
A te deg me. Stefano Severi risponde a Michele
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Stefano Severi risponde al A te deg me di Michele “Che bestemmia calcistica mi tocca leggere”, che per comodità riportiamo nuovamente in fondo:

«Caro Michele, sento il desiderio e il dovere di rispondere a questa tua lettera perché proponi argomentazioni comuni in questi giorni a tanti tifosi bianconeri che ho incontrato, sia di persona che sui social, e non sempre ho avuto la possibilità di rispondere per esteso. Sono principalmente tre le critiche principali ricevute: l'aver sottostimato la perdita di Sensi, quella di Kessie e infine l'aver messo troppa pressione a Drago.

Su Sensi: magari un giorno diventerà davvero come Iniesta e tutti quelli che gli hanno chiesto la maglia ai tempi del Cesena saranno felicissimi, ma il suo contributo nella passata stagione è stato davvero modesto. Ad un discreto girone di andata - nel quale comunque è difficile ricordare almeno tre partite in cui abbia fatto la differenza - ha fatto seguire un ritorno mediocre, segnato da un infortunio e da tante prestazioni insufficienti. E non si tratta semplicemente di una mia opinione: è sufficiente rivedere i voti di Sensi nella seconda metà di stagione, quella seguente alla sua cessione al Sassuolo, per rendersene conto. Per “dare del tu al pallone” non basta avere piedi fini: serve anche la testa e soprattutto il cuore, qualità nel quale l'eroe di tanti famosi ed accreditati esperti di calcio cesenate deve ancora crescere.

Un discorso simile può essere fatto per Kessie, la cui mancanza si sente più di quella di Sensi. L'ivoriano fisicamente è fortissimo e una sua maturazione tecnica lo potrebbe portare a diventare un vero campione in tempi brevi: a Bergamo già ne sanno qualcosa. Io però devo fare il raffronto con il Kessie 2015/16, all'esordio nel mondo del professionismo e con ancora tantissimi spigoli da smussare. Dall'indisciplina tattica che a volte lo portava a stancarsi prima del necessario fino ad una mira sottoporta non proprio delle migliori il "nostro" Kessie era un diamante grezzo. Trattenerlo sarebbe stato un vero e proprio sogno, ma questo è un altro discorso.

Ultimo capitolo, la pressione su Massimo Drago. Premesso che, non ultimo lunedì scorso, non penso di aver lesinato critiche aperte ed oneste al tecnico calabrese - ero presente in sala stampa e mi ha colpito il tono stizzoso con il quale ha risposto alla domanda di un collega su Cinelli - non credo di essermi inventato nulla nell'affermare che adesso spetta a lui trasformare una buona squadra (una Volkswagen) in una fuoriserie. Drago “deve raggiungere la maturità, un quid in più nel suo percorso. La società gli ha dato tutto quello che poteva: due anni di contratto, un altro collaboratore nello staff, una buona squadra. Nei play off con lo Spezia però non è piaciuto, lunedì nemmeno, Ora tocca anche a lui”. Chi l'ha scritto? Luca Serafini, ieri sul Resto del Carlino.

Un saluto bianconero

Stefano Severi».

Michele aveva scritto: «Ciao a tutti, ho letto il resoconto con cui il sig. Severi ha tracciato una sorta di bilancio del mercato bianconero confrontando la rosa attuale a quella dello scorso campionato.
Concordo in molti punti, soprattutto per quanto riguarda la difesa, ma dire che a centrocampo siano arrivati finalmente i "piedi buoni" e che l'anno scorso non ci fosse nessuno che "desse del tu al pallone" è una bestemmia calcistica vera e propria, perché Sensi e Kessie - soprattutto il primo - si sono rivelati in tutta la loro qualità tecnica meritando, non a caso, il salto in Serie A.
Per quanto riguarda Sensi, addirittura, penso che fosse dai tempi di Salvetti che in mezzo al campo non si vedesse un piede così vellutato e tanto fosforo calcistico da talento vero, ma evidentemente in questa piazza che capisce, apprezza e ricorda solo i mediani, continua ad essere impossibile lasciare una traccia per chi a calcio ci sa giocare veramente (Adriano Piraccini nei secoli dei secoli, insomma).
Ultima nota: da quel che ha scritto è chiaro che il sig. Severi abbia voluto mettere molta pressione a mister Drago, attendendolo al varco di eventuali risultati negativi come l'unico possibile colpevole. Ci sono modi più eleganti e coraggiosi, a mio avviso, di esternare lo scarso apprezzamento nei confronti di un allenatore che dovremmo invece sostenere a più non posso, almeno fino a quando guiderà la nostra amata squadra».