A te deg me: “Rivoglio il mio Cesena”

27.09.2016 07:59 di  Redazione Tuttocesena   vedi letture
A te deg me: “Rivoglio il mio Cesena”
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© foto di Francesco Di Leonforte/TuttoCesena.it

Daniele scrive: “Non ho più scritto da prima della fine del campionato scorso. La squadra e la società avevano raggiunto il mio obiettivo: divertire impegnandosi e facendo punti. Poi i play off sono anche questione di fortuna e forma del momento. Adesso è ora di fare un primo bilancio.
Il Cesena non diverte più e (per me meno importante) non fa neanche punti. Il primo problema evidenziato è la convivenza Cascione/Schiavone, quando giocano assieme uno dei due sparisce col risultato che le punte non hanno palloni giocabili. La delusione più grossa è Di Roberto, mai un uomo saltato e poca corsa e copertura, il paragone con Ragusa è improponibile e impietoso.
Altro problema l'esterno di sinistra, se hai Renzetti che non è mai stato un mago in copertura e in 3 partite è andato una volta sul fondo (suo maggior pregio) tanto vale valorizzare e far crescere i giovani che altrimenti sono inutili. Ci sono anche elementi positivi che si percepiscono a volte: il portiere e la difesa (Perticone in primis) sono molto validi, Vitale dà l'idea di avere colpi da sfoderare, Djuric cresce tecnicamente partita dopo partita (come impegno sono anni che non si discute), il recupero di Ciano ci fa ben sperare. Rivoglio il mio Cesena, perciò ragazzi fateci divertire. Sempre Forza Cesena”.

Andrea scrive: “Caro signor Severi non sono d accordo con il suo punto 5. La sterilità offensiva del Cesena è un fatto non un’opinione. Abbiamo ridato la verginità anche alla Pro Vercelli che subiva gol da parecchie partite consecutive. Per quanto io non sia un estimatore di Drago non mi sento di addebitargli anche questa mancanza. Secondo me l’unica invenzione tattica per far segnare queste punte sarebbe cercare di distrarre il portiere avversario. Magari mettendogli dietro la porta una bella raccattapalle in costume. La vedo nera ma sempre forza Cesena”.

Bruno: “È difficile spiegare la situazione attuale della squadra dopo la sconfitta di Vercelli ed è altrettanto deludente leggere i vari commenti dei tifosi sul Web. Tutto molto spiacevole. Perché è imbarazzante commentare la partita di sabato scorso, anche per chi non è tifoso del Cesena se avesse guardato la partita in diretta. Non c’è stato quasi nulla che ha tenuto lo spettatore incollato al televisore (per il gusto di farlo ), c'era nell'aria solo quella voglia di una botta di fortuna che ci facesse fare il gol del pareggio che avrebbe poi evitato tutto il malumore che ci avrebbe sopraffatto, cosa che in qualche tifoso sta prendendo il sopravvento.
Credo che due/tre cose siano chiare: 1) Schiavone non si sta rivelando quel regista di cui la squadra ha bisogno; 2) Drago sembra il primo ad aver accusato il colpo dopo la cessione di Ragusa (e non sono più tanto sicuro che il rapporto con la società sia cosi saldo e sereno). Lo si sente soltanto gridare dalla panchina: “Dai Dai Dai..... Dai Dai Dai”. Lo dirà 200 volte. Ormai pare esserci assuefazione da parte dei giocatori.
L'ultima cosa certa è dimenticare quello che è successo l'anno scorso. La qualità e la quantità non sono le stesse, ma ciò non toglie che ci possano essere gli stessi risultati.
Non possiamo e non dobbiamo tirare le somme già da oggi, ma consiglierei di aspettare maggio 2017.
Certo che Drago deve ritrovare un po' di entusiasmo e amore; perché Dai Dai Dai... non basta".

Tommaso scrive: “Da quando Ragusa è partito Drago si è trovato senza soluzione alcuna e il fatto che non ci sblocchiamo da questo 4-3-3 ne è la prova e sembra che essere il secondo attacco peggiore di B non provochi alcuna domanda nel mister. Personalmente sto perdendo la fiducia!
Detto questo, a mio avviso, è obbligatorio vincere a Ascoli! Dai Burdel”.

Antonio scrive: “La retrocessione è sicura. Quello che sulla carta avrebbe dovuto essere un Cesena superiore a quello dell’anno scorso è invece deficitario in ogni settore. Siamo decisamente la squadra più debole della serie B. D’altra parte i miracoli non si possono ripetere con cadenza annuale: infortuni continui e con recuperi dai tempi imprecisati, sintetico da sostituire (quando?), mercato legato alle scommesse (giocatori che potrebbero esplodere, ma spesso scarti di altre squadre ). La solita telenovela della punta capace di concretizzare il lavoro della squadra che arriva all’ultimo istante del mercato. Speriamo in San Laribi (che prima dell’infortunio era un ottimo giocatore, ma… Falco?), speriamo che Ciano recuperi un poco di buona salute (ma visto l’anno scorso, quante partite giocherà effettivamente, o magari sa già che a Natale giocherà altrove? ), che Rodriguez recuperi la voglia di giocare ( ma un anno a km zero in campo alla Sampdoria, non al Real Madrid, forse vorrà dire qualche cosa?), che Renzetti non sia quello del ritorno dell’anno scorso (ma il Genoa, non il Porto, lo ha scaricato subito). E’ vero che della squadra dell’anno scorso non è rimasto in fondo nessun reparto, e magari le cose miglioreranno nel prosieguo del campionato, ma attualmente non abbiamo uno straccio di gioco. E torniamo così al problema reale dell’anno scorso: Drago è l’allenatore adatto ad una squadra di questo tipo? Insomma, non è che la squadra dell’anno scorso in realtà non abbia raggiunto quanto poteva per demeriti del mister? Perché se così fosse questa squadra, attualmente inguardabile, retrocederà sicuramente. Magari, dopo la sconfitta di Ascoli, per mantenere qualche residua speranza di un campionato dignitoso, sarà bene avere a portata di mano un allenatore diverso. Senza perdere tempo.
Penso che dopo la cessione di Ragusa qualsiasi allenatore si darebbe dimesso. Se questo non è avvenuto, è solo per la professionalità di Drago, un allenatore che meriterebbe una squadra diversa da quella che si trova ad allenare”.

Massimo: “Penso che la squadra debba iniziare a farsi delle domande. Partita inguardabile, il gioco non produce alcuna occasione da rete, in avanti siamo impalpabili. Drago non deve essere immune da critica, anzi la sua panchina dovrebbe essere messa subito in discussione”.

Germano scrive: “Campionato nuovo vizi vecchi. Cesena cambia giocatori almeno mezza squadra ma in trasferta si soffre molto. Anzi peggio a Vercelli non si scende in campo anche se al novantesimo minuto serie B il commentatore non ha infierito... Il Cesena a Vercelli ha camminato gli altri hanno corso di più. Sono poca cosa per i nostri palati sopraffini ma la sostanza dice che hanno meritato e ci hanno battuto. Questo Cesena assomiglia sempre di più al Modena di anno scorso: compatto, esperto, forte, pieno di giocatori navigati ma alla fine si è fatto risucchiare in una incredibile sulla carta retrocessione in B. Per carità. Siamo il Cesena ma se è colpa della preparazione pesante, se siamo imballati e pieni di infortuni i punti sicuramente arriveranno. Che non tardino! Non per noi tifosi che abbiamo fede e fiducia incrollabili. Ma per i nostri giocatori che mi sembrano ancora non tutti calati nella maglia del Cesena. Serve un colpo. Provateci a svaligiare il bancomat di Ascoli. Certamente con il Latina la testa e le gambe saranno meno pesanti”.

Thomas scrive: “Quando in estate l'obiettivo era allineare il rendimento tra match casalinghi ed esterni non pensavo si prendessero a riferimento quelli esterni della scorsa stagione. Pensiamo a salvarci valà…”.

Gabriele scrive: “L'anno scorso con gente come Kessie, Sensi e Falco non dovevamo fallire la serie A . Invece Drago ai play off con lo Spezia ha confermato di essere inadeguato, sbagliando tutto .
La società anch'essa ha sbagliato a confermarlo, facendogli addirittura 2 anni di contratto (quando si prolunga oltre all’anno chissà perché poi l'allenatore viene esonerato…)
Inoltre scelte di mercato tutte sbagliate :
1) lasciare andare Falco ( fuoriclasse per la categoria ), chi l' ha bocciato quel fenomeno di Drago?
2 ) acquistare giocatori senza qualità, come Schiavone ( imbarazzante ), Balzano (Perico era una spanna sopra);
3) Renzetti aveva fatto pena tutto il girone di ritorno con ciliegina sulla torta ai play off con lo Spezia, sbagliando porta... , ed il suo ciclo a Cesena era finito già da un pezzo;
4 ) Kone e Garritano non giocherebbero titolari neanche in Lega Pro;
5 ) Pensate che Cascione a centrocampo è il meno peggio e che dovrebbe essere un rincalzo da impiegare 15 minuti ogni 3 partite ...
Poi ci metti Drago che non ne ha un idea. Per salvarci occorre cambiare subito l’allenatore, mettere in tribuna Schiavone, Kone e Garritano e sperare di arrivare a gennaio non già retrocessi per poter acquistare qualche giocatore e non fare la fine del Livorno. Mi dispiace, sono un abbonato e tifo da sempre Cesena, ma quest' anno la vedo veramente dura”.

Stefano scrive: “Dobbiamo essere onesti con noi stessi: guardiamo in faccia la realtà. Se il Cesena è questo qui, ci sarà da soffrire fino alla fine. Sabato abbiamo giocato contro una squadra con una delle difese più deboli del campionato, ma non abbiamo creato neanche una occasione nitida da gol. Il centrocampo è troppo lento, senza un'idea, senza nessuno che sia in grado di saltare l'uomo. Nel secondo tempo non ci abbiamo messo neanche l'agonismo.
E' una assurdità fare giocare Djuric a centrocampo, sempre con le spalle girate rispetto alla porta e con gli esterni troppo larghi, mai in grado di stringere verso il centro. Un 4-3-3, senza capo, né coda. Manchiamo di fantasia, non c'è nessuno in grado di giocare di prima. Non sarebbe il caso, allora, di mettere un centrocampista in più? Cosa sono tutti quei lanci dei difensori, con la squadra ferma e rassegnata?
Gli infortuni ci sono, ci mancherebbe, ma ho paura che possano diventare un alibi. Abbiamo molti infornati (e questo, già ad inizio campionato è preoccupante), ma nell’ultima settimana abbiamo giocato contro squadre alla nostra portata. La Salernitana, per scelta, ha tenuto l'attacco titolare in panchina. La Pro Vercelli, aveva numerose assenze, ma come grinta e voglia ci è stata superiore.
Il Mister, ormai è chiaro, specialmente fuori casa, non è in grado di cambiare l'andamento delle partite. Le sue statistiche esterne (di Cesena e di Crotone) sono emblematiche. Le partite si possono vincere anche con una mezza occasione, alla Bisoli, ma quella occasione bisogna crearla e sfruttarla. Se si è in difficoltà, si potrebbe giocare, anche in contropiede, ma il contropiedista, bisogna averlo.
Una domanda? Chi fa gol in questa squadra giocando così? Se proprio si doveva cedere Ragusa, con tutti i suoi limiti, al Sassuolo gli ultimi giorni di mercato, si doveva chiedere una contropartita in cambio (Trotta, Falcinelli o un altro giocatore, magari, mandato a maturare). Non penso che il Crotone, candidato ad essere l'ultimo in classifica in serie A, abbia un fascino superiore al Cesena. Quando si è poveri, non si mai è padroni del proprio destino e si dipende dagli altri. Per quanti anni dovremo pagare le colpe di Campedelli? L'importane e che non paghino solo i tifosi, che ci mettono, soprattutto, tempo, passione e sofferenza. Scusate lo sfogo”.

Alex scrive: “Mi viene da dire che se Bisoli avesse inanellato una serie di prestazioni così indecentemente offensive (per il tifoso) come quelle del Cesena 2016 di Drago, sia sul piano del gioco che del rendimento dei singoli, la stampa si sarebbe scatenata. Se con Bisoli l’unico tema di gioco fosse stato, come in questo Cesena 2016 targato Drago, impostazione di Capelli e palla alta (o bassa che tanto è lo stesso) per Djuric a 50 metri dalla porta sperando in una sponda inesistente, gli esteti del bel gesto avrebbero decretato, sentendosi come Gesù nel tempio, la morte del calcio a Cesena.
Nel caso di Drago, invece, tutto è concesso. Tutto, almeno apparentemente, si inscrive in una missione superiore che il tecnico crotonese sta portando avanti con caparbietà in una piazza esigente (?) come Cesena, nel contesto di un progetto biennale che ci porterà quest’anno in serie A. A nulla contano i dati oggettivi.
Rendimento esterno: disastroso anche nel 2016 così come lo era stato l'anno scorso, segno di totale assenza di personalità e di un’incapacità strutturale del tecnico di leggere l’avversario e studiare le contromosse caso per caso.
Rendimento in casa: strepitoso il primo anno, nel quale avevi interpreti di media serie A (Gomis, Caldara, Kessie, Sensi e Ragusa, solo per citarne alcuni) che interpretavano al meglio lo schema di Drago palla avanti e pedalare, superando spesso gli avversari in corsa; e modesto il secondo anno, nel quale hai personaggi di ben più scarso spessore e che, soprattutto, non saltano l’uomo nemmeno se è fermo, il che denota una pretenziosa aspettativa dell’allenatore di essere in grado di applicare costantemente e senza variazioni il proprio modulo di gioco al di là degli interpreti, senza peraltro la minima capacità di reinventarsi.
Cambi: la cartina di tornasole di quanto sopra è che ogni volta, anche se addirittura all’occhio del profano risulta evidente la necessità di un cambio di rotta, il bell’addormentato nel bosco crotonese cambia immancabilmente al 75’ del secondo tempo, magari 3 cambi in 15 minuti, sempre inutili e sempre, tristemente, non in grado di invertire la dinamica della partita.
Svegliatevi! A dispetto della stampa amica che neanche Kruscev ai tempi dell’Unione Sovietica aveva, questo non è un gruppo, è un insieme di giocatori che mano a mano che capisce di essere privo di una leadership in grado di guidarli va (e andrà) sempre più alla deriva. E la prova più eclatante di questo è Ciano. Il pupillo di Drago. Sembra che anziché andare ad allenarsi debba andare dallo psicanalista, tanto sembra depresso.
E non credo, spezzando una lancia a favore della società, che sia tanto una questione di giocatori più o meno scarsi (se pur, anche su questo versante, la stampa non sia certo obiettiva obiettiva… come si fa, ad esempio, a definire uno come Schiavone che, secondo una felice chiosa di Gianpiero Travini, “dovrebbe impostare il gioco, invece è il gioco altrui che imposta lui, muovendolo a caso per il campo e togliendolo dal centro del gioco”; un regista da 6), ma una questione di capacità (o incapacità assoluta nel caso di Drago) di adattare lo schema di gioco ai giocatori che si hanno a disposizione ed al tipo di partita che si intendono fare gli avversari.
A questo proposito, mi sono chiesto più di una volta se il cattivo rendimento di una squadra fosse più da attribuire ai giocatori o all’allenatore. Drago è riuscito ad illuminarmi. In due stagioni, nelle quali sostanzialmente almeno 7/11 dei calciatori titolari del Cesena sono cambiati, il rendimento in trasferta è stato sempre da retrocessione, mentre il rendimento in casa, finché c’erano uomini che andavano più forti del pallone, saltando costantemente gli avversari (Ragusa) o che riuscivano a verticalizzare creando superiorità (Sensi) o che erano dei fenomeni (Kessie), si è confermato positivo sotto lo schema palla avanti e pedalare, mentre appena appena gli interpreti sono calati qualitativamente, allora anche il rendimento in casa è diventato un’utopia, perché lo schema palla avanti è pedalare si è trasformato in “palla a Djuric e speriamo che me la cavo”. Peccato che Djuric sia a 50 metri dalla porta e poi ci metta 20 secondi per arrivare in area… quando ormai la palla è già nell'altra metà del campo.
Ergo, le pessime squadre le fanno gli allenatori, mentre le ottime squadre sono figlie dei giocatori.
E poi basta – è francamente ormai insopportabile – dare colpe a tutti: dall’arbitro, agli infortunati, ai giocatori che non capiscono perché danno sempre palla a Djuric e verificheremo lunedì il perché (?), al fato, cinico e baro … Se la nave affonda, è il capitano l’unico responsabile e magari, prima di affondare veramente, è il caso che si faccia un esame di coscienza o che venga sostituito.
Nell’auspicio di essere smentito fine anno, sempre Forza Cesena”.