A TE DEG ME - Lettera a Daniele Capelli

01.07.2017 08:00 di Redazione Tuttocesena   vedi letture
A TE DEG ME - Lettera a Daniele Capelli
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© foto di Francesco Di Leonforte/TuttoCesena.it

Riceviamo e pubblichiamo. 

"Ciao Daniele,
ti scrivo queste parole, ben consapevole che difficilmente tu le leggerai, dallo spazio che TuttoCesena.it concede ai tifosi perché è l’unica maniera per diffondere questo messaggio. Dato che in un’intervista hai detto di non usare i social network, questa è l’unica via per comunicare con te.
Ti scrivo oggi, nel giorno in cui scade il tuo contratto con il Cesena, in virtù anche dei tuoi trentun anni mi sembra veramente difficile che in futuro tu possa tornare a vestire la maglia del Cavalluccio; forse avrei dovuto muovermi prima per tempo ma per scaramanzia ho aspettato fino all’ultimo sperando che ti fosse proposto un rinnovo che meritavi più di chiunque altro.
Ti scrivo per salutarti, a Cesena non viene dato il tempo di salutare qualcuno a cui si è affezionati. Giusto De Feudis, nella Coppa Italia di qualche anno fa, perché una combinazione del fato aveva fatto sì che tornasse da avversario con il Lecce subito dopo essere stato mandato via, ha avuto un degno saluto da parte del pubblico. In realtà in quella sera di metà agosto la cornice del Manuzzi non era certo quella delle giornate migliori ma bisogna sapersi accontentare perché a tanti altri non è stato concesso nemmeno questo.
Ti scrivo perché non capisco come mai tu venga ora mandato via. Non capisco come si possa mandare via il capitano che ha letteralmente salvato da solo una squadra colabrodo.  Non ho capito quando è stato allontanato De Feudis, come dicevo qui sopra. Non ho capito come mai non siano rimasti prima Comotto e poi Perico quando, dopo le loro difficili annate in A, si sono riscattati facendosi apprezzare in B. Non ho capito perché dopo una promozione Consolini sia stato sostituito con Nica che a fatica valeva meno della metà di lui. Forse ho capito, o magari più “accettato”, che non sia rimasto Volta ma adesso tutto ciò mi sembra lontano perché non riesco a capire la ragione per cui il tuo posto non possa più essere Cesena e sono certo che questo mio interrogativo rimarrà tale per sempre. Nessuno darà risposta a questa domanda: né la dirigenza, né una stampa sempre fin troppo accondiscendente e benevola che, stanne pur sicuro, all’inizio del ritiro in vista della prossima
  stagione non chiederà spiegazioni sul tuo addio.
Ti scrivo per ringraziarti, perché non credo che pubblicamente chi di dovere lo farà. Il calcio è il tuo mestiere e tu sei pagato per farlo, quindi hai formalmente solo ottemperato ai tuoi doveri. Ma tu hai svolto questo tuo mestiere prima con professionalità e successivamente con spirito di appartenenza, cosciente del fatto che per chi tifa il calcio non è un business in cui girano tanti soldi ma una passione. E poi la gratificazione è parte integrante del lavoro, mi sembra giusto dire “Daniele, in questi quattro anni hai fatto un buon lavoro”. Perché sei stato il miglior difensore negli ultimi 10-15 anni, dietro solo a Von Bergen; non sei stato Magnusson, Marco Rossi o Benalouane, quindi meriti di essere ringraziato; sono proprio curioso di vedere se qualcuno dalla società rilascerà qualche dichiarazione ufficiale sulla fine della tua avventura.
Chi viene a giocare per il Cesena difficilmente potrà appagare la propria ambizione di vincere qualche trofeo, tu ora te ne vai con il ricordo di una fantastica cavalcata che ci ha portato in serie A e soprattutto il riconoscimento che ti è stato assegnato quest’anno, il premio 100% romagnolo. Sei arrivato da lombardo e te ne vai da romagnolo, uno di noi. Il mio augurio è quindi che tu rimanga sempre consapevole di questa cosa: per me e tanti altri come sei molto più romagnolo tu di tutti quelli che ora ti stanno mettendo alla porta.

Firmato: un “semplice” tifoso del Cesena
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